Da Cremona alla ricerca di Hemingway
Si parte io, Maurizio e Marcello, tutti e tre con la passione dello scrivere e naturalmente degli scrittori.
“Ti porto in un posto magico, dice Mauro, dove è andato a pescare e a mangiare Hemingway”.
Beh, la cosa non può che attirarmi. La zona è la Val Trebbia, zona di per sé bellissima, aperta, collinare, che lo stesso Hemingway definì una delle più belle al mondo, percorsa da quello stupendo torrente che è il Trebbia, di color giada, fatto ad anse e incastrato in rocce geologicamente molto interessanti.
La mattinata è piovosa ma questo gioca a nostro favore perché dona un aspetto un po’ sinistro tipo bolge dantesche e un po’ poetico alla valle stessa, da dove salgono nubi bianche verso il cielo e dove ci appaiono quelle strane rocce che sono la pietra Parcellara e Perduca che milioni di anni fa giacevano sul fondo dell’oceano, che la pressione delle placche tettoniche hanno spinto verso l’alto e che ora giganteggiano così nude e strane nella valle verdissima del Trebbia.
Passiamo da Bobbio e Mauro mi dice che il ponte medioevale che vediamo detto “il ponte gobbo” sembra essere quello che Leonardo ha dipinto alle spalle di Monna Lisa perché recenti studi pare abbiano identificato lo sfondo rappresentato con la valle appunto del Trebbia e con questo ponte.
Arriviamo a Salsominore dove ancora c’è la trattoria dove,si dice, abbia mangiato Hemingway che era venuto a pescare le trote. Qui siamo in val D’Aveto. In questo piccolo borgo ci sono due fontane una di acqua dolce e una salata dovuta forse ai sali minerali nella roccia. In trattoria ci accoglie il figlio del proprietario che conferma che suo padre ricorda di aver visto Hemingway nel 1945 e mi porge il giornale che ancora ne parla. E’ un articolo del “Corriere della Sera” del 30 agosto 2021 che riporta ancora il fatto storico. Il Bar è della famiglia Agogliati.
Quindi dopo pranzo, nel tornare, ci fermiamo a Brugnello un lezioso borgo pieno di fiori e di case in pietra. E’ uscito intanto il sole e ci fermiamo anche a San Salvatore altro borgo in fase di ristrutturazione. Da qui attraverso il bosco scendiamo sino al fiume Trebbia dove passiamo in rassegna i sassi della spiaggia.
La zona è geologicamente molto interessante. Aveva ragione Hemingway a definirla il posto più bello al mondo anche se forse lo aveva affermato dopo essersi scolato 6 bottiglie di Gutturnio.
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