Le lacrime della ragazzina nei bagni della scuola
Questa vicenda, piccola ma in grado di testimoniare il livello della cultura sulla sessualità diffusa ancora al avallo degli anni 60-70, è del tutto vera ed è raccontata in modo completamente corrispondente alla realtà. Tra l’altro, ancora oggi almeno un paio di persone possono testimoniare la sua autenticità.
Insegnavo, con la mia amica Elena, alle scuole medie di Castelleone, in cui una mattina si diffuse una notizia strana: una bambina di seconda si era chiusa piangente nel gabinetto. Le investigazioni sommarie della bidella fecero capire che era sconvolta dall’inatteso arrivo delle mestruazioni.
Il preside prese subito in mano la situazione, disponendo che una professoressa avrebbe dovuto spiegare i misteri della natura femminile all’ignara fanciulla. Ma quale insegnante? Il preside, di origine e mentalità siciliana, non ebbe dubbi: una sua docente sposata! Ma per sua sfortuna, quella mattina non c’era in servizio alcuna insegnante, né della sua classe né di altre classi!
Il preside cominciò ad agitarsi: come risolvere il problema? Così, ebbe un’idea folgorante: dare l’incarico alla professoressa Bassanetti Angela, che come me ed Elena abitava a Cremona. Dato che era prossima alle nozze, era la più adatta a capire e spiegare gli eventi della fisiologia femminile… Ovvio, no?
La professoressa, benché molto stupita dell’incarico, lo eseguì e attraverso la porta del gabinetto spiegò alla ragazzina i misteri della natura e si fece aprire la porta.
La bidella fu incaricata ad acquistare in farmacia l’attrezzatura igienico-sanitaria occorrente in questi casi, i pannolini, in quantità sufficiente per fronteggiare alte eventuali emergenze. Qui al preside si presentò un altro problema: sotto che voce giustificare burocraticamente l’acquisto. Materiale didattico o sanitario?
Risolto in qualche modo questo problema, più difficile fu quello di affrontare quello successivo: la fanciulla non volle assolutamente tornare in classe, conscia che la voce di quello che le era accaduto si era orami sparsa in tutta la scuola. E non volle neppure tornar a casa, in quanto disse che aveva vergogna di sua madre. Ed allora il preside mandò, utilizzando la bicicletta della bidella, la professoressa Bassanetti Angela, la persona più adatta in quanto entro poche settimane si sarebbe sposata, a casa della mamma della ragazzina, invitandola a venire a prendere a scuola la figlia.
Colpo di scena: la madre si mise a piangere perché era lei ad aver vergogna della figlia!
Il preside a quel punto rischiò il collasso, un pericolo incombente anche su di me e su Elena, che, in disparte, ci compisciavamo dalle risate.
Anche questa volta il preside, da buon democristiano, trovò la mediazione giusta per affrontare il caso. Previa spiegazione telefonica, ingaggiò il parroco, che accompagnò la madre verso scuola, permettendo di incontrare la figlia a metà strada, accompagnata, come da protocollo stabilito in quel frangente, dalla professoressa Bassanetti Angela,
Madre e figlia si abbracciarono piangenti. E la professoressa dopo qualche settimana, sopravvissuta a questa prova, poté sposarsi in pace.
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commenti
DaraFrast
23 settembre 2022 19:13
Le persone di maggior successo usano già Robot. E tu? http://go.obermatsa.com/0j35