Cremona, la liuteria e il Museo del Violino affascinano il Kazakhstan
Sono state due giornate molto intense quelle trascorse dalla piccola delegazione cremonese a Nur Sultan, la capitale del Kazakhstan che vanta il primato di capitale più fredda del mondo. Non è però andata male a Paolo Bodini, in rappresentanza del Museo del Violino e al maestro Alessandro Voltini, docente alla Scuola di Liuteria che hanno sì trovato temperature comprese tra -19° e -10° (più alte della media stagionale), ma in compenso un’accoglienza molto calorosa.
“In ogni Istituzione visitata abbiamo trovato persone che parlavano bene l’italiano, per essere vissute o aver studiato nel nostro Paese - racconta Paolo Bodini - e ovunque abbiamo riscontrato sincero interesse per la cultura italiana e grande ammirazione per l’Italia nei suoi vari aspetti”.
Sono stati presi contatti con l’Università delle Arti, la cui rettrice è la violinista Aiman Mussakajeyeva, che comprende sia il conservatorio di musica sia l’accademia di arti figurative e spettacolo, con un totale di oltre 3.000 studenti.
Molto interesse ha suscitato la possibilità di contatti con la Scuola di Liuteria. “Hanno molto bisogno di figure di liutai che possano almeno prendersi cura degli strumenti musicali delle loro orchestre - dice il Maestro Voltini- e la possibilità di inviare qualche apprendista a Cremona è per loro molto interessante”.
Nell’occasione è stato firmato un Memorandum di collaborazione tra questa Università e il Museo del Violino, per scambi culturali in ambito musicale e liuteria. La rettrice Mussakajeyeva ha confermato che sono in corso contatti anche con l’Accademia Walter Stauffer per collaborazioni e scambi e quindi l’asse tra Cremona e Nur-Sultan sembra strutturarsi in modo consistente.
Nur Sultan è una città di circa 900.000 abitanti in rapida crescita e con numerosissimi insediamenti ed edifici di nuovissima realizzazione, alcuni molto avveniristici.
Tra questi una grandiosa Opera House, costruita con molti materiali, specialmente marmi, di provenienza italiana e con grande sfarzo, per una capienza di 1.250 posti. Anche qui l’accoglienza è stata molto calorosa con grande interesse verso l’Italia e la realtà cremonese.
Durante la visita all’Ambasciata Italiana e poi al pranzo presso la residenza dell’ambasciatore Marco Alberti è stato illustrato dall’Ambasciatore stesso il progetto culturale che sta portando avanti in questo anno, il 2022, che celebra il trentennale dei rapporti tra Italia e Kazakhstan. Tale progetto si basa su un concetto molto caro anche a Cremona, quello delle “Mani Esperte” che vuole celebrare nelle sue varie declinazioni l’eccellenza del saper fare italiano, dalla cucina, alla sartoria, alla manifattura calzaturiera, al design automobilistico e tanto altro, e naturalmente alla liuteria.
Questa missione iniziale cremonese potrebbe essere completata nel corso dell’anno da una mostra sulla storia della liuteria, in analogia ad altre mostre già portate con successo in varie città nel mondo, dagli USA, al Messico, al Giappone, alla Russia. A questo si lavorerà nei prossimi mesi per valutarne la fattibilità sotto il profilo economico.
Anche per questo motivo Bodini e Voltini hanno visitato il grandioso e nuovissimo Museo Nazionale Kazako, il cui direttore è stato anche Ministro della Cultura. Il direttore ha accolto con grande interesse la proposta della mostra, avendo peraltro egli stesso una formazione da violoncellista.
La visita si è conclusa questa sera con la presentazione, da parte del dottor Bodini, di Cremona e della sua tradizione liutaria, seguita dal maestro Voltini che, intervistato dall’Ambasciatore stesso, ha raccontato cosa fa un liutaio e come possa “trasferire la sua anima in quella del violino”, mentre sullo sfondo scorrevano le immagini delle mani del liutaio che costruisce appunto uno strumento.
Il Maestro Domenico Nordio, ben noto al pubblico cremonese, si è poi esibito come solista, accompagnato dall’Orchestra del Conservatorio, in un concerto che ha riscosso grande successo.
“Una missione - ha commentato Paolo Bodini - intensa e un po’ faticosa, ma di grande interesse in un paese comunque affascinante per la sua storia plurimillenaria, con grandi potenzialità e “affamato” di cultura europea e italiana in particolare. Speriamo possa portare frutti per la nostra comunità”.
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