6 agosto 2025

Musica, amicizia e memoria: Cremona celebra Antonio Meneses

Una serata di grande intensità emotiva e musicale si è tenuta lunedi sera presso la liuteria Amorim, dove Cremona ha reso omaggio al violoncellista brasiliano Antonio Meneses, tra i più grandi interpreti contemporanei dello strumento e a lungo figura centrale dell’Accademia Stauffer.

Il concerto, che ha richiamato un pubblico attento e partecipe, è stato affidato al violoncellista Francesco Tamburini, allievo diretto di Meneses, accompagnato al pianoforte da Monica Cattarossi, pianista e storica collaboratrice del maestro nell’attività didattica cremonese.

La scelta della liuteria Amorim come luogo dell’evento non è stata casuale: la famiglia di liutai, anch’essa di origine brasiliana, era legata a Meneses da un rapporto personale profondo, fatto di amicizia, stima e collaborazione artistica. In questo contesto familiare e raccolto, la serata ha assunto il tono di un dialogo intimo tra passato e presente.

A rendere l’omaggio ancora più significativo, Tamburini ha eseguito il concerto su due violoncelli appartenuti proprio ad Antonio Meneses, dando così nuova voce agli strumenti del maestro, in un gesto di continuità e rispetto che ha commosso i presenti.

Il programma, ampio e variegato, ha spaziato da Fauré a Piatti, da Villa-Lobos a Bach, attraversando stili e suggestioni in un flusso musicale denso di evocazione:

  1. Gabriel Fauré – Berceuse, Op. 16
  2. Alfredo Piatti – Capriccio No. 11
  3. Heitor Villa-Lobos – Bachianas Brasileiras No. 5: Aria (Cantilena)
  4. J.S. Bach – Suite No. 4 in E♭ major, BWV 1010: Sarabande
  5. Robert Schumann – Drei Romanzen, Op. 94
  6. Nadia Boulanger – Trois Pièces pour violoncelle et piano
  7. Villa-Lobos – O Canto do Cisne Negro
  8. Fauré – Les Berceaux, Op. 23 No. 1

L’interpretazione di Tamburini, sorretta con eleganza dal pianoforte raffinato di Cattarossi, ha saputo restituire non solo il valore musicale delle pagine proposte, ma anche il senso più profondo dell’omaggio: far vivere ancora, attraverso la musica, l’eredità umana e artistica di Antonio Meneses.

Il pubblico ha seguito in silenzio e con visibile partecipazione l’intero concerto, culminato in lunghi applausi finali, segno di una gratitudine che va oltre la semplice esecuzione: un tributo sincero a chi ha saputo trasmettere molto più che tecnica e repertorio, ma una vera visione poetica dello strumento.

In una città come Cremona, dove il suono nasce dal legno e si nutre di relazioni autentiche, la memoria di Antonio Meneses continuerà a risuonare. Anche grazie a serate come questa.

Sonny Ciliberto


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