Miller, avvocato americano scovò ebrei fascisti a Cremona
David Hunter Miller ha il braccio destro adagiato sul bracciolo del sofà, l'eccellente avvocato newyorkese di circa 45 anni nel 1919 oggi è praticamente sconosciuto in buona parte del mondo eppure, quel signore con la cravatta dotata di un nodo piccolissimo decisamente fuori moda anche allora, ha influito in maniera enorme sulla storia europea del XX secolo.
L'avvocato Miller ha lavorato anche sulla storia dell'immediato secondo dopoguerra cremonese, questo lo sanno ancora meno persone ma, come spesso accade, la memoria racconta ciò che si vive non coloro che hanno formato gli eventi. In quella foto in bianco e nero scattata a Parigi nel 1919 vi è una gerarchia ben definita, tra le 16 persone che si offrono all'obbiettivo le cinque sedute, tra cui David, sono coloro che imposteranno e svilupperanno gli Accordi di Pace di Parigi del 1919, gli altri in piedi sono responsabili tecnici di varie aree che avevano un ruolo di raccolta e analisi dei documenti necessari ai cinque seduti.
Gerarchia, raccolta di informazioni ed attività legale, ecco il processo logico tramite il quale, con la Conferenza di Pace di Parigi sviluppata tra il 1919 e il 1920, il mondo intero chiuderà, almeno formalmente, il drammatico lustro di battaglie della Prima Guerra Mondiale che avevano insanguinato l'Europa e parte del globo. David era l'incaricato legale con mandato del presidente statunitense Woodrow Wilson, altro signore che su Cremona aveva posto gli occhi per la questione del canale navigabile, per la composizione degli articoli del Trattato di Pace. Detta così parrebbe quasi che David sia un mediocre burocrate in viaggio premio ai piedi della Torre Eiffel, ma in realtà dal 1917 quel signore con il nodo della cravatta piccolissimo aveva lavorato allo sviluppo del Trattato di Pace da presentare alle nazioni vincitrici così come a quelle che erano uscite sconfitte dal conflitto, il suo lavoro finirà sul tavolo delle trattative tra i vari capi di governo, dando origine all'Europa post bellica. Nella foto sono presenti avvocati, storici, economisti, cartografi e geografi, perché quelle 16 persone, tra cui nessun italiano, decideranno come disegnare ed impostare i confini europei degli Stati a seconda del ruolo avuto nel conflitto, un po' come se vincevi la gara di corsa della classe e potevi decidere di sederti all'ultimo banco per poterti distrarre meglio, gli altri compagni di classe si beccavano i posti più scomodi, all'ultimo arrivato di solito toccava quello proprio sotto la cattedra della maestra. “I agree” scriverà con un pennarello rosso David circa 30 anni dopo su un foglio che raccontava un'altra storia. “Sono d'accodo” sarà la frase dell'avvocato riguardante Cremona, ovvero quella Cremona che, nel 1946, ospitava nel campo di raccolta D 82 con i rifugiati ebrei sopravvissuti alla Seconda Guerra Mondiale.
David condivideva lo status delle strutture, alcune fatiscenti, dove i rifugiati venivano ospitati, rifugiati che secondo Walter Schlein, responsabile dei campi profughi per l'ONU, avevano già sofferto fin troppe privazioni sotto i nazi fascisti. Schelein, inviato in città dall'avvocato Hunter, si adopererà per cercare di rendere la vita meno pesante di quanto, per molti di loro, non lo fosse già stata negli ultimi 5 anni nei vari campi di concentramento nazisti. Hunter e Schlein, che faceva il possibile per sopperire in ogni modo alle carenze post belliche, dovevano garantire agli ospiti rifugiati in città una vita nel complesso tranquilla, in attesa che ognuno di loro decidesse quale destinazione prendere a seconda che fosse un ricongiungimento familiare o una nuova vita da affrontare.
Gli ospiti in città erano circa 1100 di varia nazionalità, molti avevano bisogno di cure mediche e psicologiche, altri erano neonati altri molto anziani, con gli alloggi sparsi in vari parti di Cremona. L'idea era quella di renderli parte di un percorso per farli tornare a vivere dopo gli anni di buio profondo che avevano affrontato.
David e Walter imposteranno il concetto di inserimento in un percorso che considerasse la scuola, un lavoro retribuito o momenti di tempo libero, per molti di loro il fatto di essere sani non significava necessariamente essere pronti psicologicamente ad una nuova vita. David e Walter volevano avere chiaro chi fossero e cosa avevano fatto gli ospiti presenti a Cremona, infatti chiederanno alla Polizia Italiana di procedere all'arresto di un ungherese, A. K., pochi giorni dopo il suo arrivo in città. A. K., pur con moglie ebrea, era prima stato destinato al campo di Rivoli con la moglie ma, riconosciuto da altri ospiti come membro delle Croci Frecciate ovvero i nazisti ungheresi, venne trasferito d'urgenza a Cremona per evitare episodi di giustizia sommaria. Dopo l'arresto venne trasferito in Ungheria e condannato a 10 anni di carcere. L'avvocato Miller prese in carica il fascicolo Cremona in quanto, dal 1945, al pari di quello che fece a Parigi, venne inviato dal presidente Truman per sviluppare il percorso legale di formazione dell'ONU a New York. David resterà per vari anni presso la sede delle Nazioni Unite sviluppando i concetti legali della neonata Assemblea in materia di tutela delle persone e nel rispetto della territorialità, partendo da quel fascicolo dove, sulla copertina, capeggiava la scritta con il pennarello rosso “Cremona”.
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