27 marzo 2022

Fiera del bovino 1973, quella volta al Cittanova che gli agricoltori non lasciarono parlare il ministro Ferrari Aggradi. In sala John Volpe che allertò la Casa Bianca

Il presidente Eisenhower osserva il fotografo tenendo in mano la Bibbia, alla sua destra un uomo, con una mano alzata e l'altra appoggiata sul libro, sta giurando secondo i canoni richiesti dalla amministrazione statunitense prima di prendere possesso di una importante carica pubblica.

Noi tutti le abbiamo viste diverse volte nei film, con la loro struttura argentea e la livrea con i colori della bandiera a stelle e strisce la Amtrak, ovvero le locomotive pubbliche americane, hanno raccontato buona parte della storia di quel paese, storia di enormi distanze da percorrere segnate da paesaggi totalmente diversi. Nel Massachusetts, a Cambridge, un moderno edificio, ben diverso da palazzo Cittanova a Cremona, si staglia all'interno del centro studi della NASA offrendosi come punto di studio e sviluppo di quel sistema ferroviario che da secoli racconta gli Stati Uniti.

Il centro si chiama John Anthony Volpe Center ed è dedicato a quell'uomo con la mano alzata che giura come davanti al presidente Eisenhower. Volpe incarna il sogno americano, quel sogno figlio di un XX secolo che si affacciava con occhio stupito allo sviluppo degli Stati Uniti; nato nel 1908 da emigranti abruzzesi John si laurea nel 1930 in architettura e, con il padre, sviluppa una redditizia azienda di costruzioni edili. Con l'arrivo della Seconda Guerra Mondiale si arruola come volontario nel Genio della Marina Militare e decide di dedicarsi alla vita politica invece che alla costruzione di grattacieli, passaggio che gli offrirà una carriera notevole. I

l primo passo che porterà John anche a Cremona è quel giuramento del 1956 dove l'architetto accetta il ruolo di direttore generale dei trasporti statunitensi, da quel giuramento Volpe comincerà la lunga scalata ai vertici della amministrazione statunitense, prima come governatore del Massachusetts poi, nel 1969, come segretario dei trasporti con il governo Nixon. Dopo aver passato 4 anni negli uffici della Casa Bianca Volpe chiederà di tornare nella terra dei suoi avi diventando ambasciatore plenipotenziario, nel febbraio del 1973, in Italia, ultimo passaggio della sua carriera politica. John non era nuovo nel Belpaese, nel 1966 era in Lombardia per osservare come lo sviluppo del sistema dei trasporti viaggiasse in maniera più o meno parallela con quello del settore industriale, aveva le idee chiare il politico e, prima di entrare alla Casa Bianca, aveva ipotizzato di come uno shock petrolifero avrebbe impattato in maniera feroce sulla struttura sociale ed economica di un paese. Per limitare i potenziali danni da crisi energetica l'architetto, appena entrato nei ranghi di Nixon, darà origine alla famosa Amtrak in modo da trasferire su rotaie il trasporto statunitense in maniera rendendolo sempre meno dipendente dalla gomma e dal petrolio.

Lo shock arriva nel 1973, l'Italia subisce una crisi energetica senza precedenti, si torna al razionamento della benzina e la società subisce un contraccolpo economico durissimo. Volpe è appena arrivato in Italia, vede le città svuotate dalle macchine e il ritorno dei cavalli per il trasporto delle persone, nella sua testa si va formando il concetto che aveva predetto: la crisi energetica impatterà sulla struttura sociale del paese. Nei suoi telex per la Casa Bianca compare anche Cremona, nel settembre del 1973 Volpe è in città per l'apertura della fiera della zootecnia, niente fanfare o parate per lui, in maniera completamente anonima decide di fare due passi in centro per soddisfare gli occhi e i suoi studi di architettura poi, stante ai suoi messaggi, si dirige verso palazzo Cittanova dove il ministro dell'agricoltura Ferrari Aggradi dovrà discutere della tradizionale fiera cremonese.

Nei telex l'ambasciatore descrive la incredibile bellezza del Cittanova ma il resoconto politico della giornata sarà drammatico; la società produttiva, partendo da quella agricola, subisce un colpo micidiale dallo shock energetico, Ferrari Aggradi viene duramente contestato dai presenti e costretto a rientrare a Roma. A Cremona si stava consumando quel passaggio drammatico che sembra riproporsi a distanza di 50 anni, un sistema economico messo in ginocchio da crisi energetiche che impattano a cascata su tutto il settore produttivo arrivando a colpire anche il privato cittadino. Volpe racconterà alla Casa Bianca, con copia dei telex a molte ambasciate statunitensi nel mondo, di come quel pomeriggio cremonese fosse la dimostrazione di prodotti eccellenti che rischiavano non venire più prodotti a causa di costi che si stavano gonfiando in maniera spropositata. Il latte, il grano, i bovini, i prodotti caseari, secondo Volpe gli agricoltori erano stufi delle “promesse infinite” da parte del Governo italiano in materia di agricoltura, l'ambasciatore scrive a Washington che a Cremona il ministro venne duramente contestato ma che lo stesso trattamento lo aveva ricevuto anche a Carmagnola il 9 di settembre e lo riceverà a Verona il 5 di ottobre. Cremona fu una sorta di drammatica conferma del pensiero che da anni John aveva nella testa, la dipendenza dal petrolio non è rischiosa soltanto per gli spostamenti ma anche per la struttura produttiva di uno stato, la Casa Bianca, leggendo i telex, darà subito all'ambasciatore plenipotenziario la possibilità di lavorare con il Governo italiano per cercare di trovare una via d'uscita alle feroci contestazioni di palazzo Cittanova. I messaggi verso Washington e verso le ambasciate con i fatti di Cremona avevano una precisa visione, quella di dover stabilizzare un sistema prima che fosse troppo tardi, ma dopo la stabilizzazione andava riprestinato quel rapporto di fiducia tra i produttori e le istituzioni, forse la cosa più difficile da attuare. Durante il suo periodo come ambasciatore Volpe contestò fortemente la possibilità che partiti di sinistra entrassero nel governo di paesi legati alla NATO, secondo lui era necessario mantenere comunque una certa distanza tra l'Unione Sovietica e i governi dei paesi del Patto Atlantico. 

Nelle foto il giuramento di John Volpe, poi l'ambasciatore con Jacqueline Kennedy e il ministro Ferrari AGgradi

Marco Bragazzi


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