Così a Tulsa, la città che galleggia sul petrolio dell'Oklahoma, si ispirarono a Torrazzo e Bertazzola per l'Atlas Life Bulding
Tulsa è la capitale dello stato dell'Oklahoma ed è nel bel mezzo del midwest degli Stati Uniti, un posto dove il caldo secco si fa sentire e gli uragani pure, tanto che la mascotte della squadra universitaria locale è il Golden Hurricane, ovvero l'uragano dorato.
Tulsa è troppo piccola per essere considerata una metropoli secondo gli standard statunitensi, ma troppo grande per essere considerata semplicemente una città, insomma è una elegante via di mezzo che raccoglie qualche centinaio di migliaia di persone le quali, nei decenni, hanno allargato questo abitato posto nel mezzo delle riserve dei nativi americani come i Cherokee e i Muscogee. Tulsa è una città facoltosa soprattutto grazie al petrolio ed è talmente danarosa, beata lei, da potersi permettere di offrire 10000 dollari per ogni cittadino statunitense che abbia intenzione di trasferirsi a vivere nella capitale dell'Oklahoma. La storia di Tulsa è relativamente recente, sono passati circa 200 anni da quando il primo piccolo insediamento cominciò a sviluppare la corsa all'oro nero che ha reso l'area molto ricca, ma così ricca che, verso la fine del XIX secolo, gli architetti costruivano palazzi e strutture senza badare a spese ma cercando di dare lustro alla storia di quell'area. L'Atlas Life Bulding fa parte di questa storia nata dalla “corsa all'architettura”, ne fa parte perché l'edificio, sito al 415 della South Boston Avenue, venne progettato all'inizio del XX secolo per ospitare alcuni negozi ma, soprattutto, gli uffici della omonima compagnia assicurativa. Nel 1922 l'edificio venne inaugurato con una cerimonia solenne, l'Atlas si stagliava nella sua Avenue con tutta la sua imponenza, la base dell'edificio era in marmo e ospitava attività commerciali, in cima alla torre in mattoni faceva capolino la statua dorata di Atlante, uno dei Titani, intento a sorreggere il globo terrestre, all'interno dell'edificio lo stesso Atlante porta sulle spalle un pregevole orologio. La struttura aveva un impatto scenico di certo notevole un secolo fa, ma ai cittadini cremonesi dovrebbe ricordare qualcosa, qualcosa che domina la città di Cremona.
Nella descrizione del progetto sviluppato dagli architetti Endacott e Rush la struttura dell'Atlas Life Buiding prende ispirazione dal Torrazzo di Cremona, soprattutto da come era il Torrazzo più di cento anni fa. Alla fine del XIX secolo alla base della torre cremonese, ovvero in quella struttura marmorea che è chiamata la loggia della Bertazzola, erano presenti attività commerciali che si sviluppavano lungo buona parte della struttura della cattedrale, l'orologio c'era e si vedeva bene, la sfera in cima alla torre si faceva notare da distanze notevoli. Gli architetti statunitensi, prima di procedere allo sviluppo del progetto, avevano visto la foto del Torrazzo o, addirittura, avevano fatto un salto a Cremona dove erano rimasti impressionati per l'impatto visivo che la torre dava a tutta la città, da quella sorta di “illuminazione progettuale” era nata l'idea di sviluppare l'Atlas Life sulla falsariga del Torrazzo e di presentare il progetto alla commissione edilizia prendendo come riferimento la torre più alta tra le torri cremonesi. Nel corso dei decenni l'Atlas ha sempre rappresentato la parte più rinomata della downtown di Tulsa, ovvero il centro storico animato da palazzi eleganti e attività commerciali fiorenti, il nome dell'edificio era talmente diffuso da venir stampato sulle cartoline o sulle guide turistiche. Con il passare degli anni vennero costruiti, a fianco dello storico edificio di ispirazione “cremonese”, strutture più alte, ma il palazzo, che da circa 15 anni è sotto la tutela del patrimonio artistico statunitense, è sempre meta per turisti o curiosi anche se la sua destinazione odierna è quella alberghiera. Se Cremona sembra non stupirsi per l'unicità del Torrazzo stupisce molto di più il fatto che, a Tulsa, una torre con un secolo di vita sia talmente rappresentativa della storia cittadina da diventare meta per turisti o punto fermo dei viaggi organizzati, a conferma che, se presentati con la dovuta preparazione, molti luoghi nascondono un fascino particolare, spesso più sulle rive del Po che neanche in mezzo all'Oklahoma.
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