17 ottobre 2021

Quel soldato inglese salvato da un eroe italiano: Gino Lombardo da Crotta d'Adda, con lui in barca ha risalito il fiume. Mistero su chi sia

Questa è una storia emersa dagli archivi di guerra. Parla di un agricoltore cremonese di cui si sono perse le tracce: Gino Lombardo, un eroe che salvò un militare inglese, risalendo l'Adda da Crotta su una barca a remi fino al milanese. In paese nessuno si ricorda di lui. Nessuna decorazione, nessuno sa nulla. Anche in Comune a Crotta d'Adda nessun riscontro. Parlano di lui solo gli archivi inglesi. Raccontiamo la sua storia, sperando che qualcuno ci aiuti a trovare altre notizie su Gino l'eroe.

Il 29 dicembre 2013 Gordon Arthur Stainrod, cittadino inglese di 92 anni, lasciava la vita terrena all'ospedale della Croce Blu di Pafo, sull'isola di Cipro. Un necrologio breve e semplice raccontava la vita di questo signore diviso tra la famiglia e i nipoti a cui era molto affezionato, vita che Gordon aveva iniziato nel 1921 molto più a nord, tra Leeds e Sheffields, in una piccola cittadina chiamata Stocksbridge. Gordon era nato nella zona delle Steel Houses area che, visto il nome traducibile come “case d'acciaio”, non lasciava dubbi sul tipo di attività che vi si svolgeva, dato che il paese era circondato da fonderie e acciaierie. Le Steel Houses erano una serie quasi infinita di casette a schiera in mattoni quasi schiacciate dalle decine di ciminiere e caseggiati che ospitavano i lavoratori di quel fiorente mercato dell'acciaio il quale, all'inizio del XX secolo, occupava buona parte della zona centrale dell'Inghilterra. Oggi quelle casette a schiera vengono ristrutturate mantenendo lo stile originario e vengono vendute all'ombra delle poche rimaste, e ormai spente, ciminiere che un secolo fa rappresentavano la vita di un intero abitato.

Di Gordon non ci sono molte foto o informazioni, una vecchia foto del 1935 lo ritrae sorridente, nella prima fila in alto a sinistra, con il gruppo dei ragazzini del suo quartiere mentre rappresentano uno spettacolo musicale nella scuola locale, nel 1945 l'annuario della regione di Penistone, area di competenza di Stocksbridge, lo cita in quanto tornato alle Steel Houses al termine della Seconda Guerra Mondiale. Vista così la vita di Gordon non racconta nulla di più di quello che potrebbero raccontare molte persone eppure Gordon, da giovane, aveva incontrato un eroe. Essere un eroe, o essere definito come tale, non è una cosa semplice, l'eroismo è un vocabolo che a volte va bene altre volte viene lanciato sui giornali o in rete con troppa facilità per raccontare azioni o scelte che di eroico hanno ben poco. Così come le medaglie, che non dovrebbero venir richieste ma che andrebbero ricevute in silenzio una volta meritate, l'eroismo nei secoli racconta fatti o persone che, come eroi, hanno preferito il silenzio al clamore vero o presunto dei mass media di qualsiasi tipo fossero.

L'eroe della storia di Gordon non è da cercare sui libri ma nella campagna cremonese, precisamente a Crotta d'Adda nel 1943 e il suo nome, stante agli archivi segreti inglesi, era Gino Lombardo, coltivatore agricolo del paesino adagiato sulle rive del fiume che attraversa quasi tutta la Lombardia.

Not By Strength By Guile” è il motto, Special Boat Service è il battaglione di Gordon durante la Seconda Guerra Mondiale. “Non con la forza ma con l'astuzia” suggerisce o meglio, impone la scritta fuori dalla caserma nel 1940 per quei soldati dell'esercito inglese che raggiungevano l'isola scozzese di Arran destinazione il centro addestramento di Sannox. Su quella isola, tra i suoni gaelici e la flora tipica dell'Atlantico del nord, Gordon, come fuciliere delle Irish Guards ma volontario per le unità speciali, viene addestrato a diventare un commando, ovvero un membro dei quello Special Boat Service che aveva il compito di combattere in maniera tutt'altro che convenzionale, in pratica doveva agire in silenzio e con astuzia dietro le linee nemiche.

A Sannox Gordon impara cosa vuol dire sopravvivere alle privazioni di ogni tipo oltre, ovviamente, ad uccidere e a distruggere, ma sotto quella scritta capisce che cavarsela da solo in silenzio è l'unico modo per cavarsela veramente. Imparare a capire un pericolo vuol dire saperlo affrontare nella maniera migliore, possibilmente senza armi ma con il cervello pronto ad adattarsi ad ogni condizione. Gordon finisce l'addestramento e si unisce alla sua unità durante la campagna in Nordafrica, la loro missione è quella di spostarsi velocemente nel deserto per agire dietro le linee nemiche, il protocollo era di acquisire informazioni o compiere raid per sabotare linee di comunicazione, missione considerata di routine per gli uomini dello Special Boat Service.

La sera del 19 settembre 1942 la camionetta con i cinque commando è dietro le linee italiane, vicino a Salouk nella zona di Bengasi, quando viene attaccata da due aerei da caccia Messerschmitt, i piloti la colpiscono in pieno distruggendola, quattro inglesi rimangono illesi mentre il guidatore riporta delle ferite serie. E' il momento di decidere, la missione va portata avanti ma i commilitoni non si abbandonano per nessun motivo. Gordon rimane con il ferito mentre gli altri commandos proseguono a piedi verso il loro obiettivo, dopo alcune ore il ferito non migliora e Gordon si rende conto che ha bisogno di cure mediche serie non estemporanee come quelle che può offrire lui. Il giorno dopo, quando i tre commilitoni hanno ormai svariate ore di vantaggio, Gordon si carica sulle spalle il compagno d'armi e si dirige verso le linee italiane per arrendersi e farsi catturare il 21 settembre affidando il guidatore alle cure dei medici italiani. Il soldato Stainrod resterà in Italia per un anno, prima in trasferimento da Bari e Porto San Giorgio per poi venire destinato, dal 16 marzo 1943, in provincia di Cremona, esattamente a Crotta d'Adda. In Italia i campi di prigionia per militari, prima dell'8 settembre 1943, non erano come quelli tedeschi o russi, i prigionieri, comunque controllati a vista, lavoravano nelle aziende agricole sotto la tutela diretta del proprietario, scelta che, ovviamente, era rivolta ad evitare di far conoscere ai prigionieri realtà come fabbriche o industrie.

Come ogni prigioniero Gordon è tenuto a tentare la fuga ma nel mezzo della pianura cremonese le opzioni sono poche se non nulle, mancano punti di riferimento, strumenti e possibilità pratiche di poter acquisire un certo vantaggio sugli eventuali inseguitori.

Con l'8 di settembre 1943 tutto cambia, l'armistizio proclamato da Badoglio getta il paese nel caos, i tedeschi entrano da nord e cominciano ad occupare i centri nevralgici, gli Alleati vanno avanti nella loro risalita dalla Sicilia. Gordon sa che il momento è propizio per mettere in pratica un piano di fuga, il 9 settembre arrivano alcuni soldati inglesi a Crotta in fuga dal campo di lavoro di Busseto, si mettono in contatto con alcuni membri della Resistenza e cominciano, a piedi, ad andare verso nord. Questa scelta avrà conseguenze deleterie sui cremonesi che li accompagneranno nel viaggio, qualche mese più tardi Rizzi Delfino ed altri cremonesi verranno arrestati e, vista la loro attività a favore dei prigionieri, verranno rinchiusi a Mauthausen da dove non faranno più ritorno. Stainrod fa scelte diverse, abituato a doversela cavare da solo sa bene che venire arrestato con armi in pugno farebbe passare il suo status da prigioniero di guerra a sabotatore e spia, in pratica da un campo di prigionia al plotone d'esecuzione.

Conosce Gino Lombardo sotto al quale ha lavorato per sei mesi ma, soprattutto, conosce il rischio di trascinare i civili nel suo progetto, un rischio legato alla tutela delle persone con cui veniva a contatto ma anche ad eventuali delazioni. Gino non si tira indietro, invece di limitarsi ad offrire qualcosa da mangiare al prigioniero e augurargli buon viaggio gli regala vestiti più consoni, una mappa, qualche soldo e, cosa fondamentale per rendere realizzabile il progetto di fuga, lo accompagna in barca risalendo l'Adda.

Gino sa perfettamente che, in caso di controllo, il fuggitivo non avrebbe scampo, la parlata lo tradirebbe in pochi istanti, durante il tragitto in barca incrociano dei militi che camminano sulle sponda del fiume, i soldati urlano qualcosa a Gino che risponde in perfetto dialetto cremonese, i militari scrollano le spalle e continuano per la loro strada. Gordon e Gino si separano nell'area milanese del fiume Adda, il caos post 8 settembre è al culmine, le possibilità di fuga sono reali ma bisogna saperle sfruttare, l'inglese non ha armi ma in un eventuale combattimento corpo a corpo non ha rivali grazie al suo tremendo addestramento a Sannox, Gordon sa questo e tanto gli basta. Stainrod prosegue a piedi per 3 giorni verso nord, è addestrato a vedere e capire cosa accade e il perché accade, sa bene cosa fare quando sei dietro le linee nemiche e devi trovare una via di fuga, l'osservazione, il silenzio e l'astuzia sono i comandamenti dei commandos. La mappa lo aiuta tantissimo, nascondendosi nei campi evita di incrociare sbandati o militari alla ricerca di disertori, ma passare il confine da Como è impossibile, ci sono troppi controlli, meglio trovare una via alternativa. Studia da lontano le corse dei treni e sale su un vagone merci in direzione nord, il vagone è vuoto e non esiste alcun tipo di controllo, poco prima della stazione di Sondrio si lancia fuori dal treno e comincia la ricerca per passare il confine. Verrà intercettato dai partigiani con altri soldati inglesi nei pressi del monte Disgrazia e qualche giorno dopo, il 24 settembre, è al riparo in Svizzera, due settimane dopo l'inizio del viaggio con Gino.

Le quattro anonime righe del 1945 sull'annuario di Penistone racchiudono la vita militare di Gordon, vita intrecciata e poi cambiata grazie a Gino, vita senza medaglie conosciute o clamore sia per l'uno che per l'altro nonostante gli enormi rischi che il cremonese aveva accettato per le sue scelte non convenzionali. Di quella vita raccontata da un soldato una sola volta ai suoi superiori rimane il silenzio che ha accompagnato Gordon per decenni, silenzio come scelta di vita per molti eroi anonimi come Gino Lombardo.

Marco Bragazzi


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