3 marzo 2021

Alex Rossi da Castelleone al saloon di Tombstone (sfida all'ok Korral) poi una catena di ristoranti, un casinò e un'industria

Gli enormi baffi a manubrio, il cappello a tesa larga, lo sguardo attento, le labbra secche per la polvere del deserto, i serpenti a sonagli a caccia di prede, le piante di Salsola rinsecchite e rotolanti e una piccola città persa nel nulla del Far West. Siamo a Tombstone, in Arizona, immersi nella calura del 26 ottobre 1881.

Una città con poche migliaia di abitanti quasi tutti dediti agli scavi minerari, quasi tutti, perché in quel giorno la piccola e sconosciuta Tombstone cambierà la storia del Far West. Quel giorno Wyatt Earp i suoi fratelli insieme a Doc Holliday affronteranno in un duello la banda dei fratelli Claiborne i quali non saranno così veloci e precisi a sparare come i loro avversari. Una manciata di secondi e di pallottole e i Claiborne, quel pomeriggio, finiranno tutti e tre nelle mani del becchino del paese facendo diventare Wyatt Earp e Doc Holliday due leggende nel mondo dei duelli. Un luogo anonimo prima di allora Tombstone, un luogo senza nomi alle vie ma con le case che venivano costruite con aree di proprietà numerati e lotti da spartire tra le varie famiglie di minatori, un luogo identico a centinaia di altri che spuntavano come funghi nel 1800 in quel selvaggio West culla del sogno di molti grazie alla corsa all'oro.

Appena due anni dopo la famosissima sparatoria all'O.K. Corral, episodio che rimane uno dei punti cardine della storia del West, Alessandro Rossi classe 1860 da Castelleone usciva dalla porta del suo nuovo ristorante a Tombstone e, piegando la testa lungo la strada, poteva tranquillamente osservare il luogo del celebre duello che rimarrà per sempre nella storia americana ma non solo. Rossi non era uno di quegli italiani che parlava il broccolino, era appena arrivato dall'Italia e non aveva scelto Little Italy per provare a vivere il sogno americano, aveva deciso di seguire i flussi di persone e emigranti che affollano le piccole città del West, ben consapevole che dove si affollano persone si affollano necessità.

Niente miniere per il titolare del nuovo Saloon Rossi's nel pieno centro di Tombstone, Alessandro mette su un locale dove, oltre al pianista che suona le ballate tipiche di quegli anni e ai bicchieri di whisky o birra lanciati lungo il bancone di legno, le ragazze girano in reggicalze e gonne ristrette lanciando occhiate sensuali agli avventori. Tutto tipicamente western parrebbe ma, invece, quello che funziona di più in quel locale è la cucina, rinomata e gestita direttamente da Alessandro che ha un ottimo talento per l'arte culinaria.

In poco tempo le ragazze procaci vengono sostituite da efficienti cameriere mentre il pianista, probabilmente felicissimo per aver scongiurato il rischio di beccarsi una pallottola da uno degli avventori poco inclini al suo talento sulla tastiera, comincia a suonare pezzi più melodici, magari della tradizione musicale italiana. Sulle note di quel pianoforte comincia la incredibile e fortunatissima corsa all'oro di Alessandro Rossi da Castelleone il quale, nel giro di poco più di 20 anni, riuscirà a creare un impero con svariati ristoranti tra l'Arizona e il New Mexico, una casa da gioco, un'azienda di distribuzione di generi alimentari e chi più ne ha più ne metta.

Da Tombstone Rossi si trasferisce a Tucson, capoluogo della Contea e città in fase di rapido sviluppo, qui apre un paio di ristoranti che verranno letteralmente presi d'assalto, la cucina italiana del resto riesce a mettere d'accordo tutti ma proprio tutti, sia i nativi che gli emigrati. Agli albori del 1900 Alessandro ha una catena di ristoranti nel sud ovest degli Stati Uniti, distribuisce direttamente prodotti alimentari e offre un impulso sociale enorme alla città di Tucson finanziando in maniera corposa la creazione del Corpo dei Vigili dei Fuoco (Fire Department per dirla come la direbbero a Tucson) dato che in mezzo alla polvere e al vento caldo un incendio è cosa quasi quotidiana.

Rossi acquista lotti di terreno nella vicina Nogales e fa costruire una sala da gioco (o Casinò per dirla come la direbbero a Tucson) oltre a poligoni di tiro per il tiro sportivo e per l'addestramento delle reclute dell'esercito, la sua corsa è all'oro viaggia con la stessa velocità con cui Wyatt Earp aveva estratto la sua Colt in quel pomeriggio del 1881. Alessandro Rossi scomparirà nel 1930, la sua figura, il suo talento tra i fornelli come nella cucina e il lavoro fatto per la comunità lo rendono, a quasi 100 anni di distanza, uno dei punti di riferimento della città di Tucson e dello sviluppo di zone remote dell'Arizona. In una foto del 1905 lo si vede alle prese con due cavalli adibiti al trasporto di carrozza, nell'angolo a destra si può notare la scritta Alex Rossi oltre a quella Restaurant, già Alessandro Rossi o Alex Rossi e Restaurant o Ristorante, per dirla come la direbbero a Tucson.

Marco Bragazzi


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