14 gennaio 2025

"Senza sosta", il mio primo anno all'Asst Crema

Un anno all’insegna del rilancio per la cura e la salute dei nostri cittadini. Lo riassumerei così questo primo tratto di strada alla guida dell’Asst di Crema. Un anno intenso, che, insieme alla direzione strategica composta da Carolina Maffezzoni (direttore sociosanitario), Giuseppe Ferrari (direttore amministrativo) ed Alessandro Malingher (direttore sanitario) mi ha visto impegnato senza sosta. Del resto, questo è l’ospedale del mio territorio, è il mio ospedale. L’avevo dichiarato un anno fa: non mi sarei risparmiato. E così ho fatto, perché ne ero e ne sono convinto: questa azienda merita il nostro meglio. 

Raccontare un anno di lavoro in poche righe è difficile, ma procediamo con ordine. Abbiamo accolto la grande sfida della sanità territoriale e della creazione di nuove strutture, previste dalla più recente riforma regionale. Dallo scorso giugno, nel presidio di via Gramsci, è attiva la centrale operativa territoriale, che si occupa di gestire le richieste pervenute individuando il setting di cura più adeguato. Entro giugno 2025 saranno conclusi i lavori della casa di comunità di Crema, che, nel frattempo, si sta popolando di servizi. Recente l’attivazione dello sportello per la vita indipendente a servizio delle persone con disabilità e le loro famiglie. L’obiettivo, attraverso il PUA (Punto unico di accesso), è di rendere il presidio di via Gramsci una prima porta sempre aperta del sistema sociosanitario, dove i cittadini possano trovare accoglienza e risposta alle loro istanze grazie ad una presa in carico globale ed integrata e che vedrà una stretta collaborazione con l’ambito sociale.  Già oggi il PUA è integrato con la presenza stabile di un’assistente sociale dell’ambito che assicura non solo la valutazione del bisogno “semplice”, ma anche di quello “complesso”, lavorando in integrazione con l’equipe di valutazione multidimensionale. A maggio si concluderanno i lavori per l’attivazione dell’ospedale di comunità di Rivolta d’Adda; entro fine anno quelli della vicina casa di comunità. Sorgerà poi una terza casa di comunità a Castelleone. 

Sul versante strutturale importanti finanziamenti (oltre 2 milioni e 400 mila euro) ci sono stati destinati da Regione Lombardia per la realizzazione di interventi di bonifica dell’amianto presso il polo ospedaliero di Rivolta d’Adda. Grazie ad un recente stanziamento regionale di oltre 11 milioni di euro, potremo, inoltre, procedere alla sostituzione della centrale termica e all’adeguamento funzionale degli impianti di climatizzazione destinati a reparti ospedalieri e sale operatorie sia per il presidio di Crema che per quello di Rivolta. Altri fondi, da sommarsi a risorse precedentemente stanziate, per un valore di oltre 3 milioni di euro, sono di recente stati attribuiti e consentiranno la realizzazione di un intervento per 10 posti letto di terapia semintensiva (convertibili in terapia intensiva) in MAU (Medicina di accettazione ed urgenza), altrettanti in UTIR (terapia semintensiva) e la creazione di percorsi in pronto soccorso dedicati ad utenza non infettiva, sospetta infettiva e infettiva. Si tratta di finanziamenti importanti che intendono fornire risposte concrete a problematiche storiche per assicurare una sempre migliore qualità delle cure. 

Tra le priorità dichiarate da subito, quella di rendere l’ospedale più attrattivo, soprattutto per i giovani professionisti. Non vogliamo nasconderci: la carenza di risorse umane è un dato di fatto a livello nazionale. E Crema non è esente. Interessa per lo più il personale infermieristico. Da questo punto di vista, lo sforzo è costante anche prevedendo nuovi progetti di orientamento che possano incentivare la scelta degli studenti verso la sede cremasca del corso di laurea dedicato. Dei 12 laureati nel 2024, 10 hanno subito trovato occupazione presso il nostro ospedale. In questo panorama, credo, però, che il dato che sto per dare possa far riflettere: a Crema la dotazione organica complessiva è aumentata rispetto al 2023. Al 31 dicembre 2024 si contavano 1459 dipendenti (contro i 1442 del 2023), di cui 1169 del comparto e 290 della dirigenza. L’intento condiviso dalla direzione strategica è stato quello di investire sui giovani professionisti. Non a caso, quattro delle strutture complesse attribuite nel 2024 vedono come titolare un under 50. E’ il caso della struttura complessa di oculistica, attribuita a Giulio Maione, quella di gastroenterologia ed endoscopia digestiva, attribuita a Guido Manfredi, quella di gestione e sviluppo delle risorse umane, attribuita a Emanuele Dil Carelli, e quella di programmazione e bilancio attribuita a Paolo Sivelli. 

Sul versante della digitalizzazione, complici le risorse provenienti dal Pnrr, sono diversi i “cantieri aperti”. Il più importante ed impattante? L’implementazione della cartella clinica elettronica, che dallo scorso luglio ha coinvolto, in una prima fase di formazione ed affiancamento, 10 reparti ospedalieri. Il processo si concluderà nei primi mesi dell’anno. L’innovazione consentirà una maggiore interoperabilità dei professionisti che a vario titolo si occupano della presa in carico dei pazienti, garantendo la massima tutela dei dati clinici. 

Di pari passo, al fine di rendere l’ospedale sempre più all’avanguardia anche dal punto di vista tecnologico, abbiamo ufficializzato la donazione da parte dell’Associazione Popolare per il territorio e del Banco Bpm di una serie di strumenti per il nostro blocco operatorio. Una donazione importante, del valore di un milione e 80 mila euro, che ha già visto l’arrivo in azienda di un ecotomografo intraoperatorio e del tavolo operatorio per ortopedia completo di accessoristica per trazioni. Nel 2025 verranno ufficializzate anche le donazioni di un portatile per radioscopia per applicazioni vascolari; laser al tullio con morcellatore e accessori per calcolosi e prostaectomia; sei pensili per chirurgo e sei pensili per anestesista; ventilatore per anestesia completo di monitoraggio; poltrona operatoria per oftalmologia.

Abbiamo lavorato anche per favorire una riduzione delle liste d’attesa. Molto resta da fare, ma per questo grande sforzo messo in campo il mio grazie va a tutto il personale. Al Cup abbiamo garantito una presa in carico personalizzata delle richieste pervenute per assicurare, dove possibile, l’erogazione di prestazioni nei tempi previsti. Nel 2024 è stato anche attivato, al terzo piano del monoblocco, un Cup di prossimità. Al Pronto soccorso, al fine di ridurre i tempi di attesa, è stato attivato un ambulatorio codici minori per la valutazione dei codici di triage verdi e bianchi. Costante è anche il confronto tra gli specialisti ospedalieri ed i medici di medicina generale (per il tramite di AFT) al fine di migliorare la continuità di presa in carico e l’appropriatezza prescrittiva. 

Il dialogo con la medicina del territorio è solo una delle priorità enunciate anche nel Piano di sviluppo del polo territoriale (PPT), approvato di recente. Si tratta di un documento di programmazione triennale, concertato per le parti comuni con il Piano di Zona dell’Ambito Sociale, che prevede progettualità sfidanti per il territorio e per la cura delle persone con fragilità. Si parla, in particolare, di valutazione multidimensionale, continuità nell’assistenza, cure domiciliari, prevenzione e promozione della salute, integrazione con la rete delle cure primarie, telemedicina, presa in carico dei cronici e delle persone con fragilità. Un lavoro importante, che ci vedrà impegnati almeno fino al 2027, che non possiamo e non vogliamo fare da soli. Lo abbiamo chiarito sin dalla stesura coinvolgendo enti istituzionali e Terzo Settore. Siamo convinti che insieme ci si prenda cura al meglio. Ed è con questo augurio che mi affaccio al 2025: con la speranza che questo territorio desideri fortemente continuare a dialogare, a camminare insieme a noi. Perché insieme siamo più forti. 

Non lo nascondo: sono soddisfatto di quanto fatto fino ad ora, ma ho la consapevolezza di dover ancora affrontare importanti sfide per il benessere della nostra comunità. Buon 2025. Con lo sguardo rivolto sempre avanti. 

Direttore Generale Asst Crema 

 

Alessandro Cominelli


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