Benvenuti a Cremona, città del "vergoglio"
Noi violinisti abbiamo un legame viscerale con il nostro strumento. Si sente dire spesso “è come un figlio per me”, e - credetemi - non è retorica.
Questa premessa è indispensabile per raccontarvi della singolare vicenda occorsami una mattina di qualche settimana fa, nel momento in cui, in giro per le vie della città, per prendere le chiavi nello zainetto che portavo sulla schiena, avendo entrambe le mani ingombre di borse, mi sono trovata nella spiacevole situazione di dover appoggiare la custodia dello strumento per terra.
Il mio sguardo ha vagato sgomento sul cantone di strada che mi si parava davanti: segni inequivocabili di urina, sporco, ragnatele… era evidente come l’operazione più semplice e ovvia che mi apprestavo a compiere non fosse consigliabile.
L’unico modo per liberare le mani era appoggiare la custodia in bilico sul muro. Ma le custodie moderne non sono più come quelle di una volta: sappiate, miei cari lettori, che il design ha avuto pietà delle colonne vertebrali dei musicisti già devastate da lunghi anni di studio, e ha dato vita a gusci leggerissimi e dalle curve aerodinamiche che somigliano più a capsule spaziali al confronto con le vetuste (e stabilissime) valigette rettangolari d’antan.
Detto fatto: la custodia mi ha illuso con una parvenza di stabilità, e dopo una lieve ed elegante oscillazione e è caduta rovinosamente per terra. Il sacramentare che ne è conseguito non viene riportato per decenza, ma si può facilmente immaginare. I violini sono strumenti delicatissimi, molte delle parti che li compongono - il ponticello, l’anima, i piroli - non sono incollate, ma mobili, e il minimo urto modifica l’assetto generale dello strumento.
Vi ho raccontato di questo ameno incidente di percorso perché la condizione in cui versano i beni materiali di una città che si bea di essere sempre più attrattiva è in realtà sempre più disastrosa; ma non è mia intenzione puntare l’indice sulla questione del decoro, che mi attirerebbe addosso la riprovazione giustamente indirizzata a un pedante trombone che si rifiuta di riconoscere le magnifiche sorti e progressive della nostra amata città, no, quello che mi lascia esterrefatta è osservare come i nostri amministratori, a fronte di un degrado manifesto, che è il segno più immediato dell’abbandono della cosa pubblica da parte di chi dovrebbe occuparsene in favore della tutela preminente dei più svariati interessi commerciali, continuino a pie’ sospinto a glorificare il loro operato, e sorvolino con sovrana indifferenza i temi che accorano noi umili cives: la dismissione dell’ospedale, l’inquinamento ormai fuori controllo, la cementificazione, la pericolosità delle condizioni in cui versa il manto stradale, la lenta e inarrestabile morte del centro storico, l’aumento della microcriminalità, (effetto diretto, a mio umilissimo parere, della “teoria del finestrino rotto”, a cui rimando per una più ampia disamina coloro che fossero interessati).
Ogni giorno leggiamo sulle pagine delle testate cittadine dichiarazioni sugli sfavillanti obiettivi raggiunti, e, nel contempo, non è previsto che sia dato spazio alle preoccupazioni della cittadinanza tra le voci inneggianti all’ottimismo della propaganda imperante.
Le parole non bastano più per rappresentare questo scenario distopico e disturbante.
Il vergoglio, ci sembra più adatto a descrivere l’atteggiamento di talune figure del nostro palmarès politico: l’orgoglio incontenibile e sfacciato per le vergogne di cui tutti noi siamo quotidiani spettatori.
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commenti
Dimitri Musafia
23 novembre 2023 14:54
Gentile signora Alessi, lei scrive “Noi violinisti abbiamo un legame viscerale con il nostro strumento. Si sente dire spesso “è come un figlio per me”, e - credetemi - non è retorica.”
Quanto vorrei fosse vero. Come costruttore di custodie per violini, mi permetto di porle la seguente domanda: ma davvero crede che una custodia a forma di banana stia in piedi? Il design non c’entra nulla con le colonne vertebrali umane, conta solo con la sicurezza del suo strumento, che in questo caso è ovviamente compromessa già a prima vista.
Le “curve aerodinamiche che somigliano più a capsule spaziali” vanno bene per chi esce dall’atmosfera terrestre, ma per i violini il vantaggio francamente mi sfugge. E’ inutile poi citare la vetustà come difetto: il violino è nato più o meno 489 anni fa, almeno secondo Gaudenzio Ferrari - è un problema? No. Piuttosto, il problema è che aziende multinazionali hanno convinto molti musicisti, a suon di investimenti pubblicitari milionari, che colori sgargianti, design poco ergonomici e pesi piuma (spesso dichiarati ma non reali), risolvono i problemi della “devastazione” fisica dei musicisti.
Il peso medio di un‘automobile in Italia, dal 1989 al 2019, è cresciuta dal 41%. Non certo per volontà di chi guida, è ovvio: la Legge ha imposto airbag, zone collassabili, gabbie anti-intrusione, tutto a vantaggio della vita dei passeggeri, e questi elementi pesano.
Negli ultimi quarant’anni il peso medio di una custodia per violino è sceso da 4kg a 2,5 circa. La custodia per violino è in molti sensi simile ad un’autovettura: un involucro rigido che protegge un delicato contenuto prezioso mentre è in movimento. Purtroppo, la Legge non si interessa di custodie per violino, per cui si assiste ad una costante, tragica, quanto silente morìa di violini irripetibili dentro custodie inadeguate.
Tuttavia, e concludo, le assicuro che diverse aziende artigianali costruiscono custodie molto più protettive della sua, a parità di peso o anche inferiore, che non sembrano valigie “d’antan”, e che stanno in piedi. Certo, non sembrano banane, questo glielo concedo.
Marcello
24 novembre 2023 15:35
Non hai capito il senso dell’articolo. La custodia non c’entra niente, il problema è la giunta comunale. Ha ragione. La città sembra abbandonata. Dissesto, degrado, sporcizia, abbandono. Odore di urina e cacca di cane per tutto il centro storico, quel poco di verde che abbiamo come piazza Roma non è verde, fontane chiuse, impianti elettrici vecchi e abbandonati. Panchine vecchie e rotte. Strade piene di buche. Negozi chiusi. Non si vedono mezzi che lavano. Siamo messi male e da cremonese mi dispiace.
Mauro Carrara
24 novembre 2023 16:13
Sono d’accordo che la Signora Alessi abbia acquistato una custodia inadatta per appoggiarla in terra( in senso verticale),ma su tutto il resto ha perfettamente ragione!
Angela Alessi
22 aprile 2024 09:45
Egregio signor Musafia,
una risposta alle sue osservazioni, tardiva, ma doverosa. Il mio scritto non verteva sulla funzionalità delle custodie per violino, e neanche sul decoro urbano. Avevo previsto che la fotografia, necessaria per comprendere il senso dell'articolo, avrebbe potuto suscitare delle critiche, ma non immaginavo così sentite. Colgo sfumature di mansplaining nel suo commento, e mi intristisce. Le racconto una storia: le sue bellissime custodie, per noi giovani violinisti quindicenni distanti mille chilometri e oltre da Cremona in un'epoca in cui non si ordinavano le cose con un click, erano già un mito. La mia Musafia Modello Lusso (allora si chiamava così, non andavano ancora di moda gli anglicismi di adesso) la comprai negli anni '80, con enormi sacrifici, con i miei primi risparmi da orchestrale. Quando arrivò fu una festa, e fu mia fedele compagna per decenni, su e giù per l'Italia e anche più lontano. Poi il destino mi ha portato a Cremona, e le abitudini sono cambiate. Il mio mezzo di spostamento prevalente è la bicicletta, oppure vado a piedi. Non mi reputa in grado di capire che il modello in foto non è fatto per essere tenuto in piedi? non lo avrei fatto neanche con la sua preziosa Musafia rettangolare: semplicemente non si fa, è pericoloso. Ma l'articolo verteva proprio su questo paradosso: la strada era così sporca che sono stata costretta a farlo mio malgrado. Detto questo, la mia nuova custodia, che pesa meno della metà di una di quelle, meravigliose, di sua produzione, ha attutito perfettamente il colpo, avendo un sistema di sospensione totale dello strumento, e - diciamolo - essendo anch'essa non proprio economica e anch'essa, nonostante il guscio in resistentissimo ABS, assemblata artigianalmente. Quello che dispiace è che a fronte di un pezzo pubblicato per ironizzare e sensibilizzare su un problema sociale che investe tutti noi come cittadini di questa città Lei abbia colto solo il presunto affronto alle sue eccezionali custodie, che, mi permetta, non sono comunque per tutte le tasche.
La ringrazio per le sue spiegazioni e osservazioni, e sappia che la professionalità è sempre riconosciuta e rispettata, anche da chi adopera, per ragioni di praticità e leggerezza, simpatiche custodie che sembrano banane.
Mauro Carrara
24 novembre 2023 15:03
Signora Angela per la custodia del suo violino io concordo con la risposta del Signor Dimitri,per il resto,lei ha perfettamente ragione!
Chemist
25 novembre 2023 07:10
La signora ha ragione per quanto riguarda lo stato di strade e marciapiedi in centro (via Bonomelli per esempio) e in zone semicentrali (porta Romana, dove abito), ma io darei colpa non solo all'amministrazione spesso assente, ma ai quei proprietari di cani che se ne fregano del vivere civile e trasformano la città in un grande orinatoio
Michele de Crecchio
26 novembre 2023 16:43
Decisamente piacevole ed azzeccato lo sconsolato commento che Angela Alessi dedica alla attuale gravissima crisi del "decoro cittadino prendendo come spunto la disavventura capitata al suo "ferro del mestiere" di musicista. Trovo "fuori tema" il commento di Dimitri Musafia che però mi ha illuminato su di una tematica che non conoscevo e che è singolarmente simile a certe questioni aperte nel dibattito sull'edilizia e sull'urbanistica contemporanee, questioni sulle quali credo di avere una certa "infarinatura".
Dimitri Musafia
27 novembre 2023 11:09
Il degrado cittadino è sotto gli occhi di tutti, e ottimamente commentato dalla signora Alessi, quindi inutile aggiungere al riguardo. Però il tema del violino, ben presente nella missiva, è ampiamente sottovalutato per quanto riguarda la sua sicurezza.
Ovviamente mi fa molto piacere che il suo strumento abbia superato indenne l'avventura, ma purtroppo essendo chiamato spesso a periziare custodie che il violino lo hanno distrutto, posso dire che è stata fortunata. Ecco il senso del mio intervento.
Carolina Manfredini
28 novembre 2023 13:29
Mentre leggevo questo articolo, impeccabile sotto ogni punto di vista, mi si apriva nella mente una immagine, una cornice. Entro la quale adagiare, in silenzio, per i posteri, questo meraviglioso articolo. Del testo tutto appare chiaro: quando si pensa solo alla pecunia il resto è invisibile.