Contro l'odio politico, apparentemente
Una proposta illuminista ma anche irriverente. A Firenze studenti di destra presenti in numero preponderante durante un volantinaggio picchiano due studenti di sinistra. A Milano questi appendono dinanzi ad un liceo l’effigie a testa in giù di Meloni e Valditara e a Roma bruciano la corona di fiori in ricordo del ragazzo missino Paolo Di Nella ucciso nel febbraio 1983.
Per fortuna non sono gli anni ‘70 in cui arrivavano moribondi in ospedale giovani accoltellati dai fascisti e altri sprangati dai compagni dieci contro uno.
Ad ogni episodio più o meno grave, lo schieramento politico colpito o comunque vicino alle vittime lancia slogan sdegnati e quello opposto “condanna” anch'esso con un po' più di imbarazzo.
Apparentemente comunque tutti sono concordi nel rifiutare la violenza fisica e simbolica come strumento di lotta politica.
A questo punto basterebbe una dichiarazione di condanna pubblica da parte di entrambi i campi, una sola, definitiva e anticipata, delle gesta presenti e future di sicura matrice dei più beceri seguaci dell'uno e dell'altro. Almeno si sgombererebbe l'informazione politica dalla propaganda rituale e di basso rango e i mass media da parole inutili. Per lasciare questi episodi, come deve essere, alla polizia, alla magistratura e alla cronaca nera.
Funzionerebbe? Forse. Tutto sta in quell'apparentemente
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commenti
Giuseppe Zagheni
7 marzo 2023 08:35
Concordo con lei sulla chiosa finale in cui a monte si condanna l 'uso della violenza.
Apparentemente il suo articolo sembra super partes ,invece a mio vedere, sposa la tesi degli oppsti estremismi ,guarda caso la tesi usata dai destri per giustificare l'aggressione di Firenze. È un copione visto troppe volte, loro fanno sempre così . Mi dispiace che un magistrato sia caduto in questo trabocchetto, sicuramente lei è in buona fede ed apprezzo il suo " mettersi in gioco " per una soluzione.