28 agosto 2025

Gaza nostra ostinazione. Misura la nostra umanità, il nostro livello di civiltà, dunque la qualità della nostra politica

Non c’è nulla di più politico di Gaza. Non c’è nulla di più drammatico di Gaza: di fronte a quella gigantesca “fossa comune” che è diventata la Striscia, le parole senza un impegno coerente diventano vuote. L’esercito israeliano – Idf - ha ricevuto l’ordine dal proprio Governo di entrare in Gaza city e di evacuare l’intera popolazione entro il 7 ottobre. Non c’è nulla di più inquietante per le nostre coscienze che assistere, giorno per giorno, ad un genocidio in diretta che spudoratamente Netanyahu tenta di nascondere con menzogne di ogni tipo. 

Di fronte a questo scandalo, restiamo impotenti? Rassegnati? Complici? Gaza misura la nostra umanità, il nostro livello di civiltà, dunque la qualità della nostra politica.  

E’ con questa consapevolezza che ci siamo riuniti come Tavole della pace delle tre province di Cremona, Mantova e Brescia su impulso di don Umberto Zanaboni che rappresenta l’Ufficio Missionario della diocesi di Cremona. L’idea quella di tenere viva per Gaza la profezia nonviolenta di don Primo Mazzolari, l’instancabile promotore di “pace nostra ostinazione”.  Quindi scelta di manifestare sabato 30 agosto a Bozzolo dove c’è la sua tomba. Quindi dare un nome all’iniziativa e il titolo è venuto da sé e subito condiviso da tutti: “Gaza nostra ostinazione”.  

Le ragioni di questo titolo a cui tengo molto? Perché la pace è concreta, incarnata, vissuta o non è. E se c’è un luogo dove la pace è negata, derisa, crocifissa è Gaza. Se c’è un luogo dove la pace è invocata, indispensabile, urgente è Gaza. Se c’è un luogo che non ha protezione internazionale né protettori amici che lo difendano dalla profanazione di essere trasformato in resort turistico, è Gaza. 

Il giovane poeta Haidar-al-Ghazali, palestinese di Gaza, ha scritto “Perché non diventiamo un solo mondo? Insegnate ai vostri figli che il corpo della terra è uno, che i confini della terra sono una invenzione”.  Quanta verità in queste parole, quanta spiritualità le ispira, quanta saggezza umana e politica! 

Purtroppo in molte classi dirigenti questa mentalità è carente, manca il senso della giustizia. Si adottano due pesi e due misure schierandosi per appartenenza amicale, tribale, di campo. E se il campo di appartenenza è politico-militare, alleanza o blocco che sia, si chiudono gli occhi sulle proprie mancanze, si giunge persino a giustificare le violenze commesse dai propri alleati, mentre si è prevenuti se non spietati nei confronti degli altri. 

Avviene così che l’Unione Europea per L’Ucraina misura con il centimetro lo spostamento dei confini, quanto territorio l’Ucraina debba concedere alla Russia, quanto ne possa riconquistare se riarmata con maggiore dotazione di armi e maggiori finanziamenti europei, ma per i territori palestinesi, per i confini che l’ONU ha assegnato al futuro Stato palestinese cecità totale, silenzio assordante se non complicità di fronte all’espansione illegale delle colonie israeliane in Cisgiordania e all’occupazione illegale di Israele di gran parte dei territori palestinesi. Illegalità rilevata e denunciata dalle Istituzioni internazionali finora riconosciute come fonte di diritto o interpreti del Diritto Internazionale: ONU, Corte internazionale di Giustizia, Tribunale penale internazionale.  

Già Mazzolari aveva ben presente la questione dell’indipendenza di giudizio, l’importanza di una Giustizia uguale per tutti e attenta ai più deboli, il non restare prigionieri di una logica di parte. In “Tu non uccidere” in piena guerra fredda scriveva” Poiché i due blocchi minacciano di toglierci la nostra ragione per sostituirvi la ragione di blocco, deploriamo e condanniamo tutto ciò che ha preparato, favorito, irrigidito la politica dei blocchi, dalla propaganda a qualsiasi armamento”.    

Con questo spirito di indipendenza e con la convinzione che la pace è una costruzione difficile ma possibile sabato 30 agosto a Bozzolo inviteremo le oltre 180 associazioni, sigle, organizzazioni che hanno aderito al nostro appello a mettersi in cammino con noi perché Bozzolo sarà la prima tappa di “Gaza nostra ostinazione”, perché ci ostiniamo a non assistere impotenti all’agonia di una speranza di convivenza tra due popoli. In piazza Europa e durante il corteo verranno scanditi i nomi dei 12 mila bambini palestinesi e bambini israeliani uccisi, vite spezzate e vittime innocenti di una tragedia che la Comunità internazionale non ha saputo o non ha voluto evitare. Ma adesso, direbbe don Primo Mazzolari, è l’ora della responsabilità ed è l’ora della verità per ciascuno, per l’Italia, per l’Europa: Tu che fai per tuo fratello? 

Per questo come organizzatori abbiamo deciso che la mobilitazione delle coscienze andrà avanti oltre il 30 agosto e si trasformerà in iniziative nei territori, in raccolta fondi per finanziare aiuti umanitari, cibo e medicinali; in supporto alla coraggiosa iniziativa della Global Sumud Flotilla pronta a salpare nei prossimi giorni anche da porti italiani per provare a rompere l’assedio israeliano di Gaza. Di questo parlerà nel suo intervento Roberta Gualtieri della Global March to Gaza. Molto atteso per l’autorevolezza e la testimonianza diretta l’intervento del cardinale Pizzaballa in collegamento da Gerusalemme con notizie sempre più preoccupanti: l’esercito israeliano, l’Idf, ha iniziato l’occupazione di Gaza city e ha ordinato l’evacuazione di sacerdoti e suore che hanno risposto “Noi non ce ne andremo”. Il piano israeliano prevede l’evacuazione totale degli abitanti di Gaza City entro il 7 ottobre. In questo poco tempo si decide il destino di un popolo e la credibilità della Comunità internazionale. 

L’obiettivo primo è quello di contribuire a fermare il massacro perché non solo è doveroso ma lo stop al genocidio è possibile. Il cessate il fuoco è possibile, arrestare la presa militare di Gaza City da parte dell’esercito israeliano è possibile: basta volerlo. I principi su cui si è costruita faticosamente a livello internazionale la convivenza tra popoli, fedi, religioni, culture, Stati, economie diverse ci sono e vanno affermati, vanno fatti rispettare, se ancora esiste una Comunità internazionale e una precisa volontà politica. 

Alcuni diplomatici hanno indicato il modo perché l’ONU possa intervenire con i caschi blu anche di fronte al veto di qualche Grande Potenza in Consiglio di Sicurezza: basta che ci siano 7 Paesi su 15 in Consiglio di Sicurezza disponibili a votare il passaggio della responsabilità della decisione all’Assemblea plenaria dell’ONU dove la maggioranza degli Stati del mondo ha già riconosciuto la Palestina. E quell’Assemblea a maggioranza potrebbe attivare il capitolo VII della Carta dell’ONU per intervenire a protezione degli abitanti sopravvissuti a Gaza e impedirne la cacciata. 

I promotori della manifestazione di Bozzolo, Tavola della pace di Cremona e dell’Oglio Po, Mantova per la pace, gruppi della Bassa Bresciana, Ufficio Missionario della Diocesi di Cremona oggi rendono pubblico il lungo elenco delle adesioni non solo per dare testimonianza del largo consenso raccolto ma per chiamare tutti a dare continuità all’impegno : non basta la denuncia del genocidio in atto, occorre agire, occorre tenere insieme etica e politica perché Gaza interpella insieme la nostra umanità e la nostra responsabilità. Responsabilità di cittadini, di credenti e non credenti, che vivono in uno Stato e in una Europa ormai posti di fronte ad una drammatica crisi alimentare e sanitaria e, dopo le decisioni del governo Netanyahu, al rischio concreto della cacciata di un popolo dalla propria terra. In questo senso Gaza non è soltanto vittima di una violenza sproporzionata ed estrema da parte di uno Stato che non riconosce ad un intero popolo alcun diritto umano: è misura del grado cui è giunta la nostra civiltà, è emblema di dove sta andando il mondo.  

La Manifestazione di sabato 30 agosto, patrocinata dal Comune di Bozzolo, è aperta a tutti. Il Comune ha predisposto ampi parcheggi al servizio dei partecipanti.  Prevede il ritrovo alle 16,30 in piazza Europa presso la Tenda di Solidarietà per la Palestina con letture di poesie palestinesi, lettura dell’Appello “Gaza nostra ostinazione” e lettura del testo di Mazzolari “Pace nostra ostinazione” cui si è ispirato l’Appello; poi partirà il corteo per le vie di Bozzolo aperto dal gruppo degli scout e caratterizzato da striscioni, bandiere della pace e bandiere palestinesi. Infine l'arrivo alla piazza don Primo Mazzolari, davanti alla chiesa parrocchiale dove c'è la sua tomba.

Nella piazza prenderanno la parola il vescovo Antonio Napolioni della Diocesi di Cremona, il vescovo Marco Busca della Diocesi di Mantova, l’imam di Viadana Mohammed Amin Attarki, Roberta Gualtieri della Global March to Gaza.  

 All’interno della chiesa verrà predisposto un maxischermo. Già previsti collegamenti video con il cardinale Pizzaballa da Gerusalemme, interventi di Anna Foa e Moni Ovadia della diaspora ebraica, e verrà letto in conclusione il brano di don Primo Mazzolari “Noi ci impegniamo”. 

Marco Pezzoni


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