L'impossibile ultimo ponte di Cremona
Sean Connery, Michael Caine, James Caan ed altri sono acquattati in un canale nei pressi di Castelvetro Piacentino. Binocolo in mano, uniformi da battaglia, volto dipinto a strisce verdi e nere per una migliore mimetizzazione, con pochi uomini ma ben selezionati al seguito osservano nel silenzio della campagna padana il lentissimo, anzi quasi fermo, scorrere dei mezzi lungo il ponte sul Po. Bisogna conquistare il ponte per entrare con tranquillità a Cremona, i piani del Comando Alleato sono chiari, quel ponte è la chiave di volta di tutto, una volta superato quello Cremona verrà liberata, da chi non si sa, ma come frase fa molto effetto quindi la teniamo buona nella sceneggiatura. L’atmosfera è immobile intorno a loro, la tensione è palpabile, è una operazione segretissima che non ammette errori. “Quell’ultimo ponte” non è solo un film del 1977 da far passare agli annali del cinema, è una sfida contro il tempo e il traffico, o meglio contro il tempo, il traffico e i lavori di adeguamento. O meglio, contro tanto altro.
Connery si rivolge ai suoi commilitoni, sussurra lentamente ad un collega raccontandogli ciò che riesce a capire dopo una attenta osservazione.
“Le cose non sono come le hanno descritte i Servizi Segreti” spiega Robert Redford “quel ponte è a pezzi, vedo i mezzi che, quando non sono fermi, si muovono neanche a passo d’uomo”
“Siamo alle solite” gli fa eco Michael Caine “attraversarlo sarà una missione quasi impossibile”
“Credo che la cosa migliore sia ottenere nuove informazioni da qualche abitante locale” dice a bassa voce Gene Hackman “è un grosso rischio perché poi potrebbe tradirci, al limite una volta catturato lo terremo con noi fino a missione conclusa”
Redford annuisce lentamente, anche gli uomini del plotone sono d’accordo, tutto va fatto in silenzio e senza creare problemi, anche poche informazioni possono cambiare la storia di un grande film.
Un signore in bicicletta pedala tranquillamente vicino al canale, non si accorge nemmeno degli uomini perfettamente mimetizzati con l’ambiente. Con un balzo felino Sean Connery e James Caan escono dal loro nascondiglio e catturano il ciclista, trascinandolo senza problemi nel canale. Basta uno sguardo truce di quel manipolo di uomini per ottenere il silenzio.
“Chi siete? Cosa volete da me?” esclama impaurito il ciclista.
“Poche ciance, siamo qui per catturare il ponte e liberare Cremona” sibila Sean Connery “ma prima dobbiamo sapere esattamente le condizioni della struttura”
“Ahhh ho capito, siete i tecnici mandati per riparare il ponte sul Po, strana divisa la vostra, ma perché andate in giro con i volti dipinti come a Carnevale? Ma poi per liberare Cremona da chi? Dalle zanzare?”
“Noi non siamo i tecnici, parlaci del ponte o troveremo qualcun altro che lo farà al posto tuo” avverte minaccioso Gene Hackman digrignando i denti.
“No, per carità, vi dirò tutto. Ma vorrei essere a casa per stasera perché c’è la partita della Cremonese e con i tempi di percorrenza non vorrei metterci mezza giornata”.
La coda di macchine si fa sempre più lunga, l’ignaro ciclista guarda titubante il gruppo di uomini.
“Il ponte sul Po è messo male da anni ma nessuno sembra prendersi la responsabilità di rimetterlo in ordine, quindi vi dovete mettere pazientemente in colonna con le altre vetture ed aspettare per poi attraversarlo tra le buche e rotture dell’asfalto. Anche ammesso che riusciate a superarlo senza danneggiare troppo i vostri mezzi poi vi aspetta la rotonda di Largo Moreni e quella sarà un grosso problema”
“Immagino” annuisce con sicurezza Anthony Hopkins “sarà di certo difesa da centinaia di nemici”
“Ma quali nemici! Manco ci sono i parcheggi! Semplicemente non si passa perché è stata rifatta ma non capisce come, state attenti a non sbagliare strada”
“Ah, ecco...però una volta superato questo problema poi potremo arrivare in città e la nostra missione sarà conclusa” ribadisce Edward Fox.
“Ma neanche per sbaglio” esclama il ciclista “poi dovrete attraversare il ponte sul Morbasco”
“Un altro ponte?” chiede Dirk Bogarde “non capisco, non è segnalato sulla sceneggiatura, ci sono segnali in zona?”
“Quelli dei tabelloni sono bruciati da lustri, i cartelli a volte sì a volte no, dipende dalla giornata. Comunque il ponte sul Morbasco è un ponte in città che è danneggiato da anni, a vederlo ridotto così fa anche tristezza ma per poter arrivare al totem dovete passarci per forza. Ormai sembra il gemello del ponte sul Po, del resto se si vuole accogliere in un certo modo i turisti bisogna farlo in maniera coerente e i ponti fanno capire tante cose”
“Ma una volta raggiunto questo fantomatico totem cosa dobbiamo fare?” chiede dubbioso James Caan.
“Non saprei” dice mestamente il ciclista “trovate un parcheggio a pagamento e poi chiedete in zona, ma siate rapidi perché se vi scade il tagliando sono multe salate”
Il cast di stelle hollywoodiane si scrutano con perplessità, Sean Connery prende la parola e, sconsolato, si rivolge a tutti, ciclista compreso.
“Avvertiamo la regia che il film non è fattibile per le condizioni dei ponti, sposteremo le riprese da un’altra parte, in attesa che i ponti vengano sistemati. Il titolo del film non sarà più Quell’ultimo ponte ma qualcosa del tipo Basterebbe un ponte...”
“E una rotonda” interviene il ciclista. Il gruppo di attori annuisce all’unisono, il ciclista prende timidamente la parola e chiede:
“Dato che ci vorranno decenni per la sistemazione nel frattempo potete farmi qualche autografo?”
“Certamente” risponde con sicurezza Michael Caine “e ci scusi per il disturbo”
“Ci mancherebbe, buon lavoro a voi”
“Buon divertimento a lei per la partita” esclama il gruppo togliendosi i coloranti mimetici dal volto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti