16 agosto 2024

La beffa delle telecamere di sicurezza non funzionanti

Il 22 marzo 2018 mia madre e la sua commessa furono vittime di una aggressione, verosimilmente finalizzata ad un tentativo di rapina, all'interno del loro negozio. L'epilogo, per fortuna, non ebbe conseguenze drammatiche, l'assalitore, di certo un po' bischero come amavano definirmi i miei compagni di collegio toscani ai tempi dell'università, scappò via senza aver preso nulla dalla cassa ma anche qualche sberla da parte di mia madre che ai tempi aveva 80 anni. La cosa che però mi colpì fu il fatto che la telecamera pubblica che era posta in pratica davanti all'ingresso, in pratica “non funzionava”, o così almeno mi venne riferito. Il concetto di “non funzionamento” di una telecamera di sicurezza pubblica – perché quelle private hanno un concetto legale differente, immagino - ha infinite sfumature: mancata manutenzione, pigrizia, appalti in fase di conclusione o tutte quelle possibili definizioni che giustificano l'assenza di un sistema di sicurezza o prevenzione, un po' come il brodo di gallina per i malanni invernali. Passano un paio di anni e mia madre si vede recapitare, in rapida sequenza, due o tre multe per essere passata in macchina nella zona traffico limitato senza la necessaria autorizzazione. Giusto così le dissi ai tempi, sei entrata in un ZTL senza il permesso e le telecamere ti hanno beccato, le multe sono da pagare. Mia madre ci rimase male perché la stranezza stava nel fatto, come mi disse, che le telecamere della ZTL sono sempre perfettamente funzionanti, quelle di sicurezza un po' meno. Federico Centenari racconta su vittorianozanolli.it di un episodio legato ad un negozio del centro dove, a fronte di un danno alle vetrate forse per un tentativo di furto, i titolari dello stesso, dopo la debita denuncia, si sono sentiti rispondere che le telecamere di sicurezza pubbliche “erano spente”, la solita risposta stile brodo di gallina, la solita risposta, con sfaccettature differenti, che mi venne offerta a marzo 2018. Il principio logico di avere delle telecamere di sicurezza spente o non funzionanti è bellissimo, sembra che, con il passare dei decenni, il bisogno di maggiore sicurezza nelle aree pubbliche sia stato colmato con attivazione di un numero crescente di telecamere, che poi funzionino o meno è tutto da vedere o da capire. La sicurezza passa attraverso la possibilità di “far paura” ad eventuali malintenzionati più che neanche attraverso la tecnologia che dovrebbe riprenderli, un po' come immaginarsi esperti di vini per una etichetta scritta in francese su una bottiglia e poi ordinare lambrusco insieme all'orata al forno. Ben vengano i gusti personali ma a tutto c'è un limite, o ci dovrebbe essere. Una telecamera non funzionante inganna, forse, i bambini di 6 anni quando corrono per le strade dopo aver fatto lo scherzo del citofono, l'abbiamo fatto tutti fino a quando non ti beccavano, ma quel occhio elettronico non funzionante rovina la giornata – se non periodi più lunghi – di commercianti che si ritrovano a dover riparare i danni senza neanche sapere, nonostante tutta la tecnologia, il motivo e gli autori di un gesto. Non funzionano i tabelloni elettronici posti all'ingresso della città, non funzionano le telecamere pubbliche, non funzionano i semafori, a questo punto il nocciolo della questione dovrebbe essere quello di capire cosa si può fare e con quali persone si possa fare, perché si rischia di rafforzare il senso di abbandono di progetti sviluppati o ereditati che però rappresentano quei piccoli passi quotidiani importanti per i cittadini. Se il percorso di manutenzione ordinaria, o ripristino straordinario, di varie strutture in una città deve sempre svilupparsi sulla falsariga del brodo di gallina ci toccherà aspettare i giorni più freddi per poter trovare soddisfazione nella secolare ricetta volta a lenire i sintomi di un raffreddore. La società è cambiata, lo dicono in molti, per cui servono più telecamere, che poi siano per piazzare multe causa accessi non consentiti ad una ZTL o tutelare gli spazi pubblici o privati o i cittadini non dovrebbe cambiare di molto la questione, se si è deciso di risolvere i problemi con occhi elettronici o tabelloni luminosi questi dovrebbero funzionare. Altrimenti è aria fritta mista a brodo di gallina e problemi crescenti sempre rimandati per cause che, alla fine, puntano sempre nella direzione di budget da rispettare o manutenzioni non programmabili. Sono piccoli ma importanti passaggi quelli che aiutano i cittadini a trovare risposte, quando possibile ovviamente, a quei problemi quotidiani che da piccoli rischiano di diventare enormi.

Marco Bragazzi


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commenti


Marco Pelloni

16 agosto 2024 20:20

Centrato il motivo. Con le ZTL e telelaser, velox e similari si risolvono i problemi di bilancio. Quindi 100% funzionanti... ma poi non hanno i soldi per la manutenzione del sistema telecamere...

Marco

24 agosto 2024 04:41

Penso che il tema sicurezza sia un nodo cruciale per tutte le città italiane e l'efficienza delle telecamere sia strategica per contenere la delinquenza e gli episodi di violenza in crescita esponenziale
Quando avremo le telecamere agli ingressi delle città per rilevare auto rubate o senza i requisiti per circolare in modo da fermarle?
In città circolano parecchie biciclette elettriche in dotazione ai vari servizi di consegna a domicilio che vanno a velocità elevata con l'ausilio dell'acceleratore e via Dante è ancora utilizzata dai ciclisti che snobbano le piste ciclabili quando la legge ne impone l'utilizzo se presenti .
In tangenziale nella zona dei supermercati non è raro vedere persone in bicicletta o a piedi.
Possibile sia il solo a vederli, che nessun agente della municipale,forze dell'ordine o consigliere comunale se ne sia accorto in modo da predisporre dei controlli?
Aspettiamo l'incidente mortale?