20 maggio 2023

La Pedagogia Civile esiste o è una utopia?

Prendo spunto dall’articolo di CremonaSera del 13 maggio 2023. Ci risiamo: sporcizia, biciclette a pezzi, incuria e panchine rotte in piazza della Stazione a Cremona, il tutto visibile a cittadini e turisti in arrivo. Per chi giunge o parte in treno il biglietto da visita è chiaro: incuria, abbandono, panchine che, per colpa dei progettisti, risultano essere troppe, alla fine della suonata quelle brutte non devono neppure essere sostituite. Andiamo avanti così.

Lo stesso problema lo troviamo a Milano, Roma e ovunque in Italia. Milano, Corriere della sera, dicembre 2014 - passante Fs- Fiera di Rho, sporcizia e incuria, una brutta figura per tutti, recita l’articolo, nel tunnel della stazione di Rho ombrelli rotti, bottiglie vuote, fogliame, mozziconi di sigarette in quantità industriale. Varese, articolo di 7 Press, degrado, sporcizia e siringhe a san Donato Milanese, ancora in stazione, siamo al 9 novembre 2021.Si denuncia che, da anni, la stazione Fs. vive nella totale incuria, escrementi e siringhe ovunque, non ci sono luci né telecamere, cancelli aperti nelle ore notturne, con conseguenze prevedibili. Febbraio 2 dicembre 2010, stazione Fs. di Bergamo, banchina binari 6 e 7, quelli che collegano Bergamo a Milano, i convogli sono definiti dai pendolari in condizioni pietose, e ancora, Roma sporca, brutta e cattiva si segnala in un post del 4 agosto 2015, Stazione Tuscolana sporca e senza manutenzione, insicurezza, questo si segnala in un articolo di Roma Today del 16 giugno 2012. Utenti, proprietari di negozi denunciano “nessuno ci ascolta”, nel buio della notte balordi e ubriachi bivaccano, i cittadini si sentono distanti dalle istituzioni.

Ma potremmo continuare in un elenco enciclopedico, davvero senza fine. Basta accendere il televisore di sera e la rimostranza è parossistica. La domanda che sorge spontanea è: cosa sta succedendo in Italia? Perché ovunque il pianto è all’unisono, le denunce si susseguono e nulla cambia? Spesso avverto un profondo imbarazzo quando, non in classe ai miei studenti dove risulta facile per me farlo, ma quando lo devo spiegare a mio fratello, che per quarant’anni si è dedicato al suo lavoro e null’altro e ha difficoltà a comprendere il mondo contemporaneo, nel quale afferma di sentirsi, pure lui, a disagio. Mi rifiuto di pensare che una città civilissima come Cremona non sia sensibile, al livello istituzionale, a tali questioni, non è possibile.

Ma allora a Cremona, Milano, Bergamo, Roma cosa sta frenando l’azione concreta dei nostri Comuni nel contenere tale scempio? Non lo sappiamo, possiamo però immaginare che tutto questo scenario apocalittico, sia dovuto a mancanza di personale, a incapacità fattiva di intervento da parte di assessorati o altro. Certo è che la gabbia dorata della divisione sociale, di Durkheimiana memoria, ci insegna che ciascuno possiede un suo ruolo sociale, segnato dalle norme giuridiche, per cui se ti passa in mente di sistemare una buca con le tue mani, usando catrame o altro per conto tuo, finisci in tribunale. È un controsenso, ma è la nostra condizione giuridica complessa, le regole si devono rispettare e se esiste un regolamento che vieta assolutamente il “fai da te” vieni sanzionato. Qualcuno ha provato ad andare controcorrente, il suo nome è Claudio Trenta. Non ha alcuna intenzione di pagare la multa il pensionato 72enne di Barlassina, in provincia di Monza, che ha incassato un verbale di 882 euro (662 se paga entro 5 giorni dalla notifica) per aver riparato una buca in strada. Claudio Trenta aveva denunciato e segnalato, stanco di non veder sistemata quella voragine pericolosa, aveva deciso di agire da solo. Era andato a comprare il bitume e aveva, purtroppo per lui, ricoperto la buca.

In qualità di docente se proponessi ad un assessorato di avviare un Progetto Educativo di solidarietà socio-igienico-ambientale, portando studenti a pulire le nostre stazioni, riceverei un no secco dalle Istituzioni, aggravato da un sonoro richiamo della Dirigente scolastica: “tentato sfruttamento del lavoro minorile o gesto ideologico di politica occulta? Ma restiamo in tema: cosa fare per limitare il ribrezzo percettivo dei cittadini, che non sono disposti a cedere all’ abitudine all’ incuria?

Sono certa che molti uomini e donne, forzati all’ apatia di un vissuto quotidiano segnato da un senso di isolamento sociale e relazionale in cella di detenzione, sarebbero felici di vedersi offrire una opportunità di riscatto sociale e offrirebbero volentieri una mano, se ritenuti in grado di farlo, per pulire e riportare al decoro pubblico le nostre stazioni e altri luoghi divenuti non più pubblici ma vere discariche urbane. Se non ricordo male la rieducazione del condannato dovrebbe essere obbligo costituzionale. Il cittadino può quindi segnalare, ma credo anche proporre soluzioni.

Un Comitato di Pulizia Pubblica, in grado di portare un raggio di sole e di lustro nelle nostre stazioni è una utopia? Un Progetto, bandito dai Comuni, per coinvolgere i cittadini, anche con incentivi economici, il volontariato nella messa in ordine dei nostri spazi urbani sarebbe condannato sul nascere all’ insuccesso? Eppure non costerebbe molto provarci, supportando il tutto con un Progetto di idonea formazione, coinvolgendo i disoccupati, gli anziani, i detenuti in grado di assolvere compiti di tale natura. Tali azioni-sfida porterebbero ad un cambiamento della annosa situazione italiana e non solo Cremonese. Insegnando Pedagogia nelle pagine di Pedagogia Civile, tanto decantata sui libri ma poco applicata in concreto, un Progetto simile lo vedrei dignitosamente applicato.

Docente di filosofia e Scienze Umane

Carolina Manfredini


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commenti


Amy

20 maggio 2023 09:16

Problematica dai molteplici risvolti e dalle ancor più molteplici cause, condizionata da iter burocratici e, soprattutto, dalla finalizzazione della spesa pubblica.
Il buon senso dei cittadini non solo non basta ma non può andare oltre il proprio comportamento corretto e l'esempio.

Sergio Iannaccone

20 maggio 2023 09:49

I problemi evidenziati con dovizia di particolari dalla prof. ssa Carolina Manfredini sono vecchissimi, ma la cosa peggiore è che si sono incancreniti. In Italia manca la cultura del bello pubblico e questo incide moltissimo sul decoro di strade, piazze, stazioni, aiuole, parchi, autogrill, rotonde stradali, e per ultime, ma non ultime, le periferie delle città e le vie d'accesso ad esse. A ciò si aggiunge una piccola (o tanta?) dose di inciviltà, e chi sporca è più veloce di chi è deputato a pulire; e chi è deputato a pulire, ad un certo punto della sua vita, va in pensione e non viene rimpiazzato e il lavoro di due viene svolto da uno solo. Spessissimo si chiude un occhio (o entrambi) su chi bivacca nei sottopassi ferroviari. Non per questo condanno le forze dell'ordine che vedono le cose con una certa dose di umanità e piuttosto che buttare in strada un clochard esponendolo a pericoli di ogni tipo, preferiscono lasciarlo lì, in attesa che la pietas governativa preveda per costoro una struttura dove consumare un piatto caldo e far riposare le stanche ossa in un letto.
Insomma, il problema del decoro pubblico non sta a cuore ai più. Però ricordiamo che siamo sotto la lente d'ingrandimento dei milioni di turisti che affollano le nostre città e non ci facciamo certo una bella figura... Se abbiamo ancora un po' di dignità umana, diamoci da fare. Tutti!

Adele

20 maggio 2023 10:48

Smuovere le istituzioni per questo problema o distribuire sul territorio lezioni di civiltà?Ambedue le cose ...ovvio!Dunque ...chi manifesta per l'ambiente imbratta monumenti ,chi sfila nelle vie gridando al pianeta pulito lascia dietro di sé una scia di rifiuti...che controsenso !!!Il rispetto per l'ambiente dovrebbe essere innato negli esseri umani, l'incuria è segno di degrado e seppur dimori in gran parte della nostra Italia, c'è chi ci si abitua ritenendolo cornice del quotidiano.Altri si chiedono perché l'essere umano sia così irriverente alle meraviglie da preservare nel mondo. Inconcepibile che una persona di buon senso che si adoperi per riparare da se una buca venga multato...sorge un dubbio🤔🤔quei volontari che adesso spalano fango per salvare il poco salvabile,o chi si prodiga per raccogliere i rifiuti qui a Ghedi....sarebbero soggetti perseguibili penalmente??Grande Carolina sollevi questioni mirate alla capacità di riflessione di tutti noi!👍😍😍😍

François

20 maggio 2023 11:22

Gentile Signora GRAZIE! In alternativa può sempre proporre all'Assessore alla Cultura, Politiche Giovanili ed Educazione alla legalità di appendere un cavallo nel Battistero...

Manuel

20 maggio 2023 14:29

Comitato di Pulizia Pubblica, sarebbe anche una cosa positiva, ma che costi poco ho dei dubbi: sacrosanta formazione, assicurazione, abbigliamento, strumenti, etc. Non è sicuro che trovi riscontro fattivo tra la popolazione, ma si potrebbe provare. Il bilancio, in termini strettamente economici, potrebbe anche risultare negativo, ma complessivamente funzionale: del resto sanità, sicurezza, difesa sono ambiti necessari anche se non producono ricavi. Sarebbe pure da capire se e chi sia deputato alla pulizia, al decoro di spazi pubblici e privati, se le varie amministrazioni abbiano già stanziato fondi per tali attività, ma questo sarebbe compito dei consiglieri comunali, in particolare l’opposizione.
Le varie amministrazioni, a piramide, ho l’impressione, siano più propense al laissez faire che all’azione, poiché tentare di risolvere un problema, implicherebbe dimostrare di poterne affrontare altri, dove il rischio di pestare calli “aristocratici” minerebbe la carriera del politico prono.