15 settembre 2024

La testimonianza di Nazza può continuare con un libro e con il sostegno alla comunità "Casa Giardino"

Si è detto e scritto tanto, in questi giorni, di  Nazza (Nazzareno Condina), non solo giornalista ma autentico, prezioso e speciale “cantore”, poeta e narratore delle terre padane, del Grande fiume (che amava profondamente) e delle sue golene. Oggi, ed anche questo è stato scritto e riscritto, Nazza vola nel più alto dei cieli ed a lui si può, anzi si deve solo dire Grazie per averci insegnato, con gli occhi del cuore e l'intelligenza dei semplici, a scoprire ognuno di quegli attimi che rendono meravigliosa la vita, senza mai dare il tempo per scontato o per dovuto; grazie per averci ricordato di avere gratuitamente ricevuto e quindi gratuitamente dare; grazie per averci insegnato a cercare l'infinito e l'essenziale sempre. Un Uomo che nei semplici ha trovato la gioia; negli ultimi ha colto la verità; nel donare ha scoperto la purezza della carità autentica; nell'umiltà ha insegnato a non cercare mai nessuna forma di protagonismo; nell'equilibrio ha ricordato a tutti di non giudicare e di cogliere sempre il bello e il buono in tutto, da uomo libero quale era e quale continua ad essere; da uomo vero che ora ha incontrato Dio. 

Ma la storia non finisce, non si chiude, non si ferma; la storia va avanti e quel rigoglioso albero, ricco di frutti, che Nazza ha messo a dimora, curato e custodito, va di nuovo, continuamente curato, custodito, e soprattutto va reso forte; è necessario che nuovi germogli possano fiorire per produrre nuovi, rigogliosi frutti. Perché i valori, quelli nei quali ha creduto e diffuso, continuano a vivere. C’è una immagine di Nazza (quella che pubblichiamo) del tutto emblematica. E’ lui che naviga sul Grande fiume, che scruta verso l’infinito e invita a guardare avanti, a guardare oltre: come del resto ha sempre fatto. C’è poi una frase, quella che è stata scelta sulla immaginetta ricordo, tratta da uno dei tanti suoi scritti (che si spera possano essere raccolti e custoditi in un libro) che dice “…nuvole e pioggia, e vento, e sprazzi di pioggia. Poi, ancora, pioggia e lieve luce, questi, l’istante in cui viviamo – mi ripete M. Non lasciamoci soli. No, non siamo soli. Nel viaggio degli uccelli, nel rumore della pioggia, nel silenzio. Tre lievi fili d’erba, tre impercettibili giorni di felicità…Non saremo soli neppure dopo”. Parole, valori, che devono risuonare nell’agire di chi lo ha conosciuto, anche solo per un istante ed anche in coloro che lo conosceranno dopo, attraverso le sue opere, i suoi scritti, i suoi richiami, la sua testimonianza di vita, in quello che si potrebbe definire il suo “testamento spirituale”. Possa allora, innanzitutto, proseguire con forza, e da subito, oggi stesso, la campagna “Andom” proseguendo ciò che è stato già avviato, rinforzandolo, con la partecipazione di quante più persone possibili.

C’è poi una speciale, meravigliosa realtà con la quale  Nazzareno ha sempre avuto un profondo rapporto, la comunità socio-sanitaria “Casa Giardino” di via delle Salde, che lo scorso anno (proprio grazie al suo impegno) era anche stata a Roma dove era stata pubblicamente salutata da papa Francesco. Come scritto anche nell’annuncio funebre eventuali offerte alla memoria saranno devolute a “Casa Giardino”. Allora ecco un semplice, ma accorato appello a sostenere questa nobile causa. L’Iban di “Casa Giardino” è IT77 G087 70 56 740 00000 (Cassa rurale ed artigiana di Rivarolo Mantovano, filiale di Casalmaggiore): ricordando anche con poco, insieme, si possono fare grandi cose.  

Eremita del Po

 

Paolo Panni


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commenti


pz

21 settembre 2024 09:53

bellissimo articolo... il modo di essere di Nazzareno va ricordato e i suoi scritti vanno fatti leggere