Le Assise dello sviluppo, tutti i dubbi in attesa anche dei mea culpa
Non prendiamoci per il culo. Le Assise generali dell’economia del territorio in programma a CremonaFiere il 5 febbraio dalle 13 alle 18 sono il disperato tentativo di politici, pubblici amministratori, associazioni datoriali, per dimostrare il proprio impegno per la nostra provincia. Le sponsorizzano CremonaFiere, Provincia di Cremona, Io ci credo, Camera di commercio e ASSieme. Le Assise sono un bluff di giocatori di poker dilettanti. Sono un rilancio con una coppia neppure d’assi, tanto evidente che non è necessario essere Cincinnati Kid per sgamarlo.
Sono un’occasione per regalare al territorio la medaglietta Uno a Erre con incisa la promessa: Ti amo più di ieri e meno di domani. Medaglietta ereditata dai predecessori. O già utilizzata da loro stessi in passato in appuntamenti analoghi e poi messa in naftalina al termine della manifestazione, in attesa del successivo show.
Le Assise generali dell’economia del territorio se non sono zuppa sono pan bagnato. Sono una passerella dei rappresentanti dell’establishment. Della panna montata locale. Molto montata. E la genialata di chiamare assise generali, l’adunata dei maggiorenti provinciali è un artificio linguistico. Uno stratagemma di qualche cervellone del marketing per trasformare un’assemblea, spacchettata in cinque argomenti in qualcosa, di autorevole. Di elevato. Di orgasmico, per complessati provinciali impegnati nella costante ricerca, e altrettanto sforzo, per scimmiottare nei modi e nelle mode comportamenti metropolitani.
Non pigliamoci per il culo. Le assise generali rigenerano un prodotto surgelato e lo vendono come fresco, appena pescato o raccolto.
«Porteranno ai tavoli gli stakeholder riuniti in Io ci credo. Opereranno in simultanea affrontando le prospettive della ricerca, l’importanza della formazione, l’esigenza di definire un brand riconoscibile, efficace e attrattivo» (La Provincia, 30 gennaio).
Io ci credo è uno slogan vecchio di due anni. È legato alla nascita dell’Associazione temporanea di scopo per implementare il Masterplan 3c. Battesimo il 14 aprile 2022 al teatro Ponchielli. Cerimonia tamarra. (Vittorianozanolli.it, 1 maggio 2022)
Tra i principali soci dell’Ats figurano poco più di ottanta Comuni della provincia e alcune associazioni datoriali.
Sotto il logo di Io ci Credo compaiono le scritte Fast Future e Per fare crescere il nostro territorio. Da allora Io ci credo è sparito dai radar. Il Fast è diventato Slow.
Viene difficile bigiare le assise generali per coloro che fanno dell’io c’ero una delle ragioni della propria sopravvivenza politica. Ma anche ai pavidi, incapaci di un diniego per paura di essere criticati.
E poi ci sono i replicanti di Michele, il protagonista di Ecce bombo «Che dici vengo? Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?»
La definizione assise generali è uno sgorbio comunicativo. E la spiegazione dell’iniziativa non aiuta a capire di cosa realmente si tratti.
«Il focus con i cinque tavoli tematici, ognuno dei quali guidato da un coach, si concentrerà su “Cluster e specializzazioni attuali e prospettiche del territorio”, “Rinforzare l’ecosistema imprenditoriale”, “Attrazione e formazione di giovani talenti”, “Competitività economica e progresso sociale – sfide e connessioni” e “Turismo, identità e destination management del territorio”» (Cremonaoggi, 31 gennaio).
Coach chi? Guardiola? Popovich? Cahill?
Stendere un velo pietoso sugli argomenti è un gesto di umanità. Generici. Triti e ritriti. Buoni per Cremona, Mantova e Lodi, sono il luna park del già sentito e ripetuto. Aria alla bocca.
E le paginate dedicate dal quotidiano di regime, rinforzate da una di pubblicità, non aiutano a rendere interessante le assise. Ma il giornale – questa volta – è in parte assolto.
Stupiscono, invece, le dichiarazioni degli intervistati. Banali. Loffie. Non un guizzo, un barlume, una scintilla di originalità.
«Opportunità enorme. Cogliamole insieme». Il mese prossimo con le viole.
«Va garantita ai giovani una prospettiva reale». Per ora è sempre stata fasulla.
«Dobbiamo attrarre e saper trattenere …» E i puntini lasciano spazio a fantasie gassose.
«Ricerca e tecnologia sempre più cruciali». Novità assoluta.
«Dal Masterplan 3c alla visione comune». Perfetto per la settimana enigmistica.
«La specializzazione a servizio della filiera». Fino ad oggi a quale padrone si rispondeva?
E poi, originalissima, «Competitività se uniti».
Due anni fa Stefano Allegri, presidente degli industriali, aveva dichiarato: «Adesso basta campanilismi. Solo uniti possiamo vincere» (La Provincia, 3 febbraio 2022).
«Competitività se uniti» è l’ultima versione dei mantra tritamaroni: «Fare squadra», «Fare rete», «Fare sinergia». Efficaci quanto l’acqua di fonte, non hanno scalfito la storica divisione tra Cremona e Crema. E non è da scartare che l’abbiano peggiorata.
Cremona guarda al proprio ombelico e intanto Crema flirta con Milano. Entrambe indifferenti alle esigenze l’una dell’altra. Con la prima, in quanto capoluogo, cocciuta a rivendicare una variante dello ius primae noctis e pretendere di fottere Crema. Sforzo inutile e territorio diviso.
Il florilegio di minchiate in libera uscita è durato due giorni.
«Il sistema Cremona a confronto per costruire il Futuro», titola La Provincia del 30 gennaio. Nulla sarà come prima. Il territorio cambierà. Già, forse peggio.
Sconterà l’illusione. Il miraggio. La faciloneria nell’avere creduto ai venditori di parole. Ma nessuno chiederà il rimborso del prezzo per la fregatura. Si continuerà fino alla prossima e alla successiva e alla successiva ancora. Senza fine.
Non pigliamoci per il culo. Le Assise generali dell’economia del territorio sono un’operazione di distrazione di massa per mascherare carenze gestionali ed errori. Incompetenza. In buona fede e non tutti i soggetti responsabili allo stesso modo. Nessuno lo dubita. Ma qualche riflessione e mea culpa non guasterebbe. Sarebbe, questo sì, un vero atto di cambiamento.
Il problema non è il brand di Cremona e provincia. Sono i treni in ritardo o soppressi. L’aria inquinata. Gli incidenti sul lavoro. Il ponte di Spino e quello di via Cadorna a Crema. La spesa fuori controllo dei Servizi Sociali dei Comuni. Il nuovo ospedale di Cremona. Il biometano. La Cremona-Mantova. L’assenza di leader degni di tale titolo. La politica quasi inesistente. I sindacati-burocrati. La disaffezione dei cittadini alla partecipazione.
Non pigliamoci per il culo. A Cremona non manca il brand ma l’impossibilità per i cittadini di cantare You’ll never walk alone. Non camminerai mai da solo. L’inno del Liverpool. Lo sport è scuola di vita. Gli organizzatori della passerella delle assise l’hanno dimenticato.
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commenti
Elia il profeta
4 febbraio 2024 08:26
Condivido alla grande ma per i mea culpa aspetta e spera
Patrizio
4 febbraio 2024 08:45
Concordo in pieno con quanto scritto dal Dott. Grassi.
A.L.Z.
4 febbraio 2024 09:30
...un ritorno al passato, alla "Prima Repubblica", sotto elezioni si fanno tante proposte, progetti ecc.
Si guarda a tante prospettive future per distogliere lo sguardo dai problemi reali attuali rimasti irrisorti.
Tanto fumo, tante promesse tante parole e poi, dopo le elezioni...tutto torna come prima.
Nulla di nuovo.
Pasquino
5 febbraio 2024 13:18
Pane al pane bravo Grassi l. Analisi di un insieme di incapaci di stupidi o di illusi di gente che pur di mantenere il.posto su cui siede sarebbe disposta a...tutto ma in grado solo purtroppo di dire e fare stupidaggini
E pensare che siamo in mano.loro !!!! Il Gotha di Cremona e provincia !
Innominato
5 febbraio 2024 13:22
Cento anni fa qui c' erano Turati e Bissolati Miglioli e Ratti e Ghisleri ! Per la verità anche Farinacci ma comunque come è possibile che ora ci sia questa gente inutile e solo dannosa a parlare e dirigere il nulla ! Inquinamento dell'aria ?
Danilo Codazzi
6 febbraio 2024 19:08
Qui l'orchestrina tutta non suona le cariche Verdiane , ma delle belle ninnananne..............
Pierpa
7 febbraio 2024 18:49
👌👏