13 ottobre 2024

Nuovo ospedale, Belleri sfratta la politica. Mariani: sarà centrale per tutta la provincia

In versione Giulio Cesare del terzo millennio, Enzo Belleri ha annunciato la sentenza: nulla e nessuno può bloccare la costruzione del nuovo ospedale. Inappellabile. Il dado è stato tratto.

«Ci sono state date risorse importanti da mettere a fattor comune – ha dichiarato. Non è spreco di denaro pubblico, ma utilizzo corretto di denaro pubblico. E, comunque, indietro non si torna» (La Provincia, edizione online 11 ottobre).

Imposto dal fato, quindi fatale, e dagli stakeholder, pertanto intoccabile, il Frecciarossa, già lanciato sui binari che la Locomotiva di Guccini gli fa un baffo, non può essere fermato.  Non ci sono ragioni che tengano: l’ottava meraviglia del mondo verrà realizzata e l’attuale catorcio abbattuto.  Così sarà. Zitti e mosca.

Ma c’è un però. Belleri chi? 

Non è generale romano, ma bresciano. Non è alla guida di legionari, ma di sanitari, più portati alla pace che alla guerra.

Sui vessilli del suo esercito non compaiono né l’aquila, né l’acronimo SPQR, ma la rosa camuna siglata ASST Cremona.  

Non ha attraversato il Rubicone. Tuttalpiù l’Oglio.

La Regione lo ha spedito nella Repubblica del Marubino grazie alla sua competenza in materia di costruzioni, come lui stesso ha riferito: «Il motivo della mia nomina a Cremona penso che vada ricercata nell’esperienza che ho acquisito nel far partire cantieri» (La Provincia, 23 dicembre 2023).  

Skill significativo per un manager incaricato di iniziare i lavori per un nuovo ospedale, questa preparazione cantieristica non concede però il nulla osta per scavalcare la politica.

«Comunque, indietro non si torna» non spettava a lui sostenerlo. 

Con questa dichiarazione, dal retrogusto presuntuoso, il direttore generale si è avventurato nel campo minato della politica.  E qui ha realmente attraversato il Rubicone. Ha dimostrato di non avere ancora appreso le abitudini cremonesi, tra le quali una delle più diffuse è la regola dello stum schis

È entrato su un terreno infido, che non gli compete. Un recinto presidiato dagli f16 dei Maverick suoi tifosi, disturbati da pochi biplani  pilotati da eroici Francesco Baracca Manipolo di samurai divisi in due fazioni.

Puntellati da oltre 4 mila firme di cittadini contrari al nuovo ospedale, questi ultimi mohicani se ne fottono dell’archistar che l’ha progettato. Se ne fottono del marketing che l’ha venduto come la panacea risolutiva della malconcia sanità pubblica locale. Se ne fottono dell’«ospedale che diventa luogo di benessere olistico del paziente in armonia con l’intero ecosistema» (Documento di indirizzo di progettazione, pagina 49). 

Lo sconfinamento di Belleri in un territorio non di sua competenza ha attizzato il fuoco in letargo sotto la cenere. Ha ricaricato gli oppositori dell’ottava meraviglia del mondo (Vittorianozanolli.it, 12 ottobre). Ha acceso i motori dei biplani che sono subito decollati.  Ha offerto ai Francesco Baracca l’opportunità di riprendere a mitragliare il progetto (Cremonasera, 12 ottobre).  

Punture d’insetti per gli F16 maverikiani.  Ma fastidiose.

La politica tende a buttare cenere sulla brace e non a soffiarci sopra per ravvivarle.  Belleri ha contribuito perché accadesse il contrario.

«Lei è un garzone di bottega che è stato mandato dal droghiere a incassare i sospesi» spiega il colonello Kurtz al capitano Willard in Apocalypse Now.

Il direttore generale dell’Asst non è un garzone di bottega e non deve incassare sospesi. Ma si è comportato da tale. Forse per eccesso di fedeltà al droghiere. 

Oppure s’illude d’essere il droghiere stesso. Ma non lo è.  

Si è fatto pontefice massimo. Ma non è Giulio Cesare.

E allora per quale motivo ha riportato agli onori della cronaca un argomento che aveva perso le luci della ribalta, illuminato solo di una luce fioca tenuta accesa dalla squadriglia dei Francesco Baracca? Ah saperlo.

Di sicuro, ha spinto alla rilettura del passaggio dedicato al nuovo ospedale contenuto nel programma di Roberto Mariani, neopresidente della Provincia.   

«La provincia inoltre -  è scritto nel documento - anche come firmataria del protocollo d’intesa con regione Lombardia, Asst Cremona e comune di Cremona, deve svolgere un ruolo importante nel percorso intrapreso per la realizzazione del nuovo ospedale di Cremona affinché, assieme alla nuova struttura, vada garantito un servizio ospedaliero di qualità battendosi anche per il riconoscimento del Dea di secondo livello per l’ospedale di Cremona. Ricordiamo che il nuovo ospedale non sarà solo l’ospedale della città capoluogo, ma sarà l’ospedale dell’intero territorio».

Sarà l’ospedale dell’intero territorio? Di tutta la provincia?  Sia permesso dubitarne.

Chiarire questo punto ai cremaschi sarebbe per Mariani un ottimo modo per iniziare il suo mandato. 

Il dado è stato tratto e i pasdaran del no all’ottava meraviglia del mondo festeggiano.

«Grazie  dottor Belleri, per averci aiutato».

 

 

 

Antonio Grassi


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commenti


Cinzia

13 ottobre 2024 10:36

In effetti, considerata la fase di studio dei documenti a cui si sta dedicando il movimento per la riqualificazione dell ospedale che ha messo un po' in sordina le voci di dissenso,andare a risvegliare il can che dorme non mi pare una grande genialata.
Chissà se anche la politica locale ha un sussulto o approfitta dell uscita altisonante del Direttore per agganciarsi ancora più strettamente al carro del nuovo ospedale. Purtroppo non siamo a Desenzano ..ma i cremaschi potrebbero essere importanti compagni di strada.

G.Franzoni- R.Vacchelli

14 ottobre 2024 22:01

In realtà proprio perchè Cremona non è Desenzano noi di Cremona abbiamo bussato alla porta non solo di Desenzano ma anche di altri 7 comitati lombardi con l'obiettivo con pazienza realizzato di dar vita a una rete di comitati che puntano tutti alla difesa della sanità pubblica e insieme (perché le due cose vanno di pari passo) alla difesa degli ospedali territoriali minacciati da progetti di demolizione e ricostruzione e/o di ridimensionamento e chiusura, progetti che sono solo un assist al settore privato. La nostra scommessa è che fare rete darà più voce al percorso di interlocuzione con le istituzioni già avviato.

Enrico Gnocchi

13 ottobre 2024 12:41

grazie Antonio Grassi
Un aggiornamento sul numero delle firme alla petizione per la riqualificazione dell'attuale Ospedale pubblico di Cremona: abbiamo superato attualmente le 6.000 firme.
Il nostro obiettivo da sempre è dimostrare che l'organizzazione funzionale prevista nel nuovo ospedale si può realizzare anche nell'attuale Ospedale, con costi inferiori e con tempi ridotti rispetto a quanto dichiarato dal Dr Belleri che indicando l'inizio della costruzione del nuovo ospedale nel 2026 e la fine dello stesso nel 2030-31 ha omesso di informarci quanto i suoi tecnici ritengo sia necessario per abbattere l'attuale Ospedale e i 13 padiglioni adiacenti. Abbiamo appresso che considerando il volume di calcinacci e materiali ferrosi solo dell'attuale monoblocco sono da movimentare, dopo una laboriosa demolizione, ben 55 mila tonnellate di calcinacci e 16 mila ton. di ferro.
Saranno necessari circa 3.000 viaggi di camion da 20-25 ton.... ognuno di noi può ben immaginare i tempi e i disagi per la città per una simile lavoro
L'impegno dei sostenitori in questi mesi si è rivolto anche ad azioni propositive e allo studio del progetto dell'arch. Cucinella rilevando molte criticità tra le quali l'assurdo messaggio propagandistico che vuole il laghetto costruito al centro dell'"anello d'oro" di 80-100 m di diametro sufficiente a cambiare il clima nell'area dove sorgerà l'ospedale, o proporre la costruzione sui tetti dell'edifico con un percorso ludico sportivo, trascurando che lo stesso avrà una pendenza che supera il 10%... forse utile per gli iscritti al CAI o per escursionisti in allenamento...
Dal 3 di agosto è presente su YouTube ( https://youtu.be/q26y6m_ByaA?si=5T072ym5ph7J4Jjt ) un video dove elenchiamo le caratteristiche dell'attuale Ospedale e le dimensioni notevoli dei 13padiglioni adiacenti ad esso con le funzioni complementari che difficilmente potranno essere sostituite o integrate nel nuovo edificio ad anello. Sicuramente non saranno comprese compiutamente in esso in quanto c'è una differenza di superficie tra il progetto del nuovo ospedale e l'attuale Ospedale con i 13 padiglioni di circa 40.000 mq... Ma molte altre informazioni andremo a sviluppare con il nostro prossimo progetto di lavoro sulla "organizzazione funzionale dei reparti "
grazie

Manuel

13 ottobre 2024 14:27

Se non sbaglio, il dr Roberto Mariani, dev’essere un dipendente ASST e dunque contiguo (fisicamente), al dr Belleri.
Chissà come comunicheranno, con tanto personale, curioso ed infido, nelle vicinanze?
Chissà come faranno a schivare conflitti etici? ... per non dire di interesse?

Luciano Losi

14 ottobre 2024 07:28

L’atteggiamento dei soggetti locali con funzioni direttive della macchina organizzativa territoriale (ASST, Provincia, Comune, ecc.) non mi sorprende, quello che non comprendo è come se ne possano stare zitti i politici regionali di opposizione. Sappiamo che questo investimento è stato deciso in Regione per cogliere delle opportunità e mi pare di aver capito primariamente di quelle messe a disposizione dal PNRR, ma anche queste dovranno essere restituite (precisiamo inoltre che non esistono quattrini dati gratis: i famosi “a fondo perduto” , implicheranno un maggior versamento per la quota annuale che il nostro Stato dovrà versare al bilancio europeo). Si tratta di un progetto magari avveniristico ma scollegato alla realtà che viviamo, che probabilmente non risolverà i problemi della sanità, ed estremamente più costoso rispetto alla ristrutturazione dell’attuale nosocomio. Oltretutto abbiamo un ministro delle Finanze che chiede tagli: non sarà il caso di fargli presente la questione?

Enrico Gnocchi

16 ottobre 2024 20:30

Grazie Sig. Luciano Losi, è nostra intenzione affrontare anche il tema del "risparmio" sulla sanità pubblica previsto nella finanziaria 2025.
Cercheremo, come dice lei, di arrivare anche al ministro delle finanze
Faccio presente che i fondi stanziati dallo Stato (il 95% della spesa) sono derivati da un fondo creato decine di anni fa con il preciso scopo di contribuire ai lavori strutturali degli edifici sanitari... ed altro. Non sono quindi fondi del Pnrr. Si parla infatti che questi fondi sono per la "riqualificazione" delle strutture ospedaliere. In Lombardia, e forse solo per il nostro Ospedale, hanno deciso che "riqualificare" può essere interpretato contemporaneamente "ristrutturare" e "demolire costruendo un nuovo edificio"...
PS il nuovo progetto non è "avveniristico".... ascolti per favore il nostro video su YouTube che mette in risalto le principali criticità/balle spudoratamente decantate alla presentazione del progetto, Ancor più le potrà vedere/sentire nel prossimo filmato ove cercheremo di dimostrare come si possono fare le stesse cose (la stessa organizzazione funzionale) riqualificando l'attuale Ospedale.