23 aprile 2023

Resta con noi, Signore, perché si fa sera

Credo che in questo tempo di grande incertezza e di smarrimento, di paura e di stanchezza non ci sia invocazione più bella e più consolante di questa: “Resta con noi, Signore, perché si fa sera”. Non abbiamo bisogno di spiegazioni, di teorie, di dottrine, di comandamenti, di parole… oggi, Signore Gesù, abbiamo bisogno solo della Tua presenza! Serve solo che tu ci prenda la mano e la stringa forte e ci sussurri all’orecchio: “Io ti voglio bene”, “Io mi prendo cura di te”, “Tu mi sei prezioso”. Abbiamo bisogno di essere rincuorati, rassicurati che tu, alla fine, saprai volgere il male in bene e saprai scalzare quella tiranna avida e insaziabile che è la morte.

Siamo anche noi in cammino verso Emmaus, in fuga da Gerusalemme, con il cuore colmo di dolore, di ansie e di preoccupazioni. Spesso la realtà ci mette dinanzi situazioni che ci pietrificano, delle sofferenze talmente lancinanti che non ci permettono di fare un solo passo, delle prove che ci lasciano senza respiro. Ti confessiamo che a volte ci è capitato di perdere la voglia di reagire: siamo come Cleopa e l’altro discepolo che fuggono per nascondersi non solo dalle persecuzioni dei giudei, ma dalla vita stessa.

Ma tu ci raggiungi, Signore, proprio nel momento in cui la disperazione sembra travolgerci. E con pazienza – quanto tempo ci vuole prima che ti riconosciamo vivo e presente! – ti poni accanto a noi e ci parli. E ci spieghi quanto ti siamo cari, così tanto da morire sulla Croce condividendo con noi l’angoscia della sofferenza e dalla morte. Tu, in pratica, ci racconti quanto ci ami. Per questo i due discepoli, ripensando al misterioso incontro, esclameranno: “Non ci ardeva forse il cuore mentre egli conversava con noi lungo la via?”. Cos’è quel sentimento che sentono mentre Gesù parlava, cos’è quell’ardere il cuore, se non la percezione di essere amati, di poter guardare al futuro con speranza: l’esistenza riserva ancora qualcosa di grande per ciascuno! Essi, accanto a Cristo, sentono di nuovo rifluire la vita… perché Qualcuno più grande e potente cammina accanto a loro, perché riconoscono che, al di là del male e del dolore, c’è un grande disegno di amore scritto da Dio. Perché c’è un dono straordinario che è al contempo progetto di vita – l’Eucaristia – che dice con evidenza cristallina che Dio è dalla parte dell’uomo! E lo sarà fino alla fine del mondo!

Tornare a vivere, a sorridere, a guardare con positività la vita dopo aver perso un proprio caro sembra quasi fargli un torto, sembra proprio un gesto irrispettoso. E per questo c’è chi vive un lutto permanente. Ma questo non è l’atteggiamento giusto. Al contrario i nostri cari che non ci sono più devono diventare il motivo per ripartire, per guardare all’esistenza come un dono straordinario che va vissuto fino all’ultimo secondo, per coltivare, difendere e sostenere tutti i germogli di vita che ci circondano. I nostri defunti, infatti, non sono degli assenti, non sono dei delusi o degli infelici, ci hanno solo preceduti in quell’abbraccio eterno di Dio che è il Paradiso. Essi, più e meglio di noi, stanno godendo la vita, quella vera, quella piena, quella eterna, quella che conta sul serio. A noi cristiani spetta il compito di testimoniare questa speranza e di anticipare, già su questa terra, quanto ci attenderà dopo la morte. Guai a noi se ci lasciamo conquistare dalla paura. La fede non toglie al cristiano la paura, ma non permette alla paura di prendere il sopravvento su di lui! Vivere e vivere in pienezza la propria esistenza è in fondo uno splendido ed evidente atto di fede!

Resta con noi, Signore, 

perché si fa sera!

Resta con noi, Signore, 

quando la prova sembra travolgerci, 

la sofferenza spossarci, 

il dubbio soffocarci.  

Resta con noi, Signore, 

quando perdiamo 

la voglia di vivere,

di progettare il futuro, 

di desiderare l’incontro con l’altro.

Resta con noi, Signore, 

quando ci abbandoniamo al peccato

tanto da farci l’abitudine

e non accorgerci che è diventato nostro padrone.

Resta con noi, Signore, 

quando l’indifferenza

ci porta ad abbassare il nostro sguardo

di fronte ai gesti disperati di chi ha bisogno.

Resta con noi, Signore,

perché solo tu ci può liberare dalla disperazione,

dalla schiavitù dell’egoismo,

dalla paura dell’insuccesso e della morte.

Resta con noi, Signore,

perché solo tu ci puoi svelare 

il senso vero dell’amore,

la bellezza del donarsi senza riserve,

la grandezza della libertà, della fraternità, della giustizia, della pace.

Resta con noi, Signore,

e tornerà ad ardere il nostro cuore.

La forza del tuo amore

ci permetterà di guardare in faccia la morte

e di farci beffe di lei,

avido e insaziabile tiranno

che avvelena la nostra esistenza.

Claudio Rasoli


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