Tante parole e progetti fumosi per nascondere i problemi. Si parla del futuro, mai del presente
L’ex tribunale di Crema, la Cremonese in serie A, il Masterplan 3c. Poi i vertici, i dibattiti, gli incontri delle categorie economiche con ministri, assessori regionali, professionisti dall’eloquio facile, venditori di fumo e prestigiatori dalle soluzioni smart e pronta consegna. Sono alcuni esempi, con le dovute proporzioni, di armi di distrazione di massa utilizzate nella nostra provincia per non affrontare i problemi reali.
Nel pacchetto del photoshop che distoglie dalle tranvate sui denti, c’è l’autoproclamazione virtuale e fantasiosa di Cremona Capitale mondiale del latte. Ma anche dei rondoni e di una pletora di altre categorie, meno una. Una delle poche che meriterebbe il prestigioso riconoscimento di prima della classe: l’inquinamento dell’aria. Ma Cremona capitale delle polveri sottili suona male e allora non si dice e non si scrive.
Per non fare mancare nulla alla distrazione di massa, abbiamo un’abbondanza di eroi da record. Popolano l’intero territorio da Casalasco al Cremasco, passando per il Cremonese. Una quantità tale di superman che la nostra provincia potrebbe partecipare, con notevoli possibilità di ben figurare, a qualche talent show per fenomeni.
Per ordine di coloro che guidano il vapore tutto deve andare bene. Se piove è buona cosa lasciare piovere e non muoversi da dove ci si trova.
«Fin che la barca va lasciala andare» suggerisce Orietta Berti. È una hit, evergreen sotto il Torrazzo, nella Repubblica del Tortello e in quella dei pomodori.
Secondo la narrazione di politici, partiti, stampa cartacea, la nostra provincia assomiglia al paese dei balocchi, frequentato da Pinocchi al seguito di Lucignoli. Come sia andata a finire la storia è noto. Dopo alcune settimane di bengodi, il burattino si è svegliato asino, fottuto da Lucignolo.
La Lega viene asfaltata nelle recenti elezioni amministrativa di Crema. Passano pochissimi giorni e Federico Lena, consigliere regionale del Carroccio, non ci pensa un attimo. Cavalca l’onda di una proposta di legge al parlamento, con un’abilità da surfista californiano che quelli di Un mercoledì da leoni o Point break gli fanno un baffo.
«Il testo – spiega Sara Pizzorni su Cremaoggi del 28 giugno - prevede la possibilità per le Regioni di richiedere al Ministero della Giustizia, attraverso apposite convenzioni, il ripristino delle funzioni giudiziarie dei tribunali ordinari e delle procure della Repubblica nelle singole province dei loro territori».
Lena assomiglia gli agenti segreti dormienti delle spy story. In silenzio, muti per anni, entrano in azione quando Cia americana o MI6 britannico lo ordinano. E questo è successo. Dopo mesi di letargo, l’agente dormiente, si è svegliato. E’ ricomparso sulla scena politica locale e, nel ruolo del figlio del Padre, ha pontificato.
«Riaprire l’ex tribunale è vitale per il territorio» (La provincia, 29 giugno).
Il tribunale di Crema è chiuso da circa 10 anni, lui è alla seconda legislatura in regione. Non si era mai accorto che la struttura è indispensabile per la sopravvivenza del Cremasco?
Che ha fatto in tutti questi anni?, probabilmente anche Lena come Robert De Niro in C’era una volta in America è andato a letto presto. Citazione abusata, ma vicina al vero.
Il ripristino dell’ex tribunale è diventato uno strumento per distogliere l’attenzione dalla batosta elettorale con poco sforzo. Una rivendicazione che, almeno nel breve e medio periodo, è quasi impossibile da concretizzare, ma niente paura. Se la proposta fallirà Lena e la Lega potranno appendersi la medagliata con la scritta «noi l’avevamo proposto».
L’ex tribunale è un’arma di distrazione di massa.
La legge Delrio ha distrutto le province e probabilmente ha procurato più danni al nostro territorio della soppressione del tribunale di Crema, ma non pare che la Lega sia impegnata pancia a terra per modificarla.
La questione non titilla nessuna istanza campanilistica, non incide direttamente sulla vita dei cittadini e i disagi causati sono conosciuti soprattutto dagli addetti ai lavori. Non distrae. Non infiamma. È complicata. Non raccoglie like. Non è un’arma di distrazione di massa.
La Cremonese sale in serie A ed è un comprensibile tripudio generale. Timidamente, Vittoriano Zanolli, il 14 maggio, sul suo blog, evidenzia che il posto al sole è stato conquistato dalla squadra di calcio. Non dalla città. Tanto meno dalla provincia. Ma pochi se lo filano.
La promozione in serie A è un’occasione troppo ghiotta per preoccuparsi delle sottigliezze e dei distinguo tra Cremonese e città. È un’arma di distrazione di massa perfetta. Allora avanti tutta con il mantice a insufflare aria nel delirio collettivo e tenere viva la fiamma.
Mondo Business però esagera. Nel numero di giugno, il mensile di Confindustria, Cna, Libera associazione artigiani, Libera associazione agricoltori, vetrina per soddisfare l’ego e il narcisismo dei soci, dedica alla Cremonese l’editoriale e una serie di articoli sul tema.
Un editoriale che nulla ha da invidiare all'exsultet della notte di Pasqua, o al salmo 150, con il presidente Giovanni Arvedi, autore del miracolo, un gradino sopra la Trinità, ma con una precisazione. «La Cremonese non è certo il suo giocattolo personale».
E allora cosa è? La risposta è immediata. «Rappresenta un patrimonio e un’opportunità da sfruttare per l’intera provincia, da Crema (nonostante l’accesa rivalità calcistica ...) a Casalmaggiore, dall’economia, al turismo, dalla cultura all’artigianato, dall’Università (addirittura) allo storico comparto agroalimentare». (Mondo Business, Giugno. Pagina 3, puntini e parentesi sono originali).
O la Madonna direbbe Renato Pozzetto.
Il Masterplan 3c, troppo complesso per essere popolare, è stato strumento di distrazione di massa della politica per i sindaci. L’operazione, gestita con il fondoschiena, non è riuscita.
Mondo Business, sempre lui, aveva dedicato all’argomento il numero di maggio, ma fuori tempo massimo. Tardi per recuperare gli anni persi, metterci una pezza e fare dimenticare le cazzate commesse da politici e partiti per coinvolgere gli scettici e convincerli ad aderire al progetto.
Tra le armi di distrazione di massa, si sprecano convegni, dibattiti, lenzuolate di interviste tappetino ai potenti veri e fittizi.
Tutti a dichiarare che la provincia di Cremona è la migliore in circolazione, che ha immense potenzialità, che potrebbe spaccare il mondo. Che è il Paradiso terrestre.
È la sagra dei condizionali, dei se, del futuro. Quasi mai del presente. Del qui e ora.
Giusto così. Le armi di distrazione di massa non devono fornire soluzioni, ma spostare l’attenzione dei problemi. Oppio.
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commenti
Beppe bettenzoli
5 luglio 2022 12:53
Condivido totalmente quanto scritto da Antonio, guai parlare di una nota acciaieria che inquina l'aria, si parla di infrastrutture ma la linea ferroviaria Cremona Treviglio è rimasta quella dei primi del novecento a un solo binario, con guasti e disservizi quotidiani, si parla di riaprire il Tribunale di Crema, ma un parlamento ha votato l"accorpamento a livello provinciale, a Crema ogni tanto si parla di area Stalloni, di uso della Pierina, ecc. Parole, parole, parole....