4 luglio 2023

Da 500 anni meloni e angurie per le afose serate padane (e nell'arte). La ricetta della mostarda di anguria.

L'anno è a cavallo tra il sedicesimo e diciassettesimo secolo, nella afosa pianura a ridosso del Po, si coltiva il citrullo lanato (lanatus si riferisce alle parti lanose della pianta giovane) ovvero Cucumis citrullus , melone d’acqua, anguria. Parente stretto è il Cucumis melo o più comunemente detto melone. Frutto gustoso e sincero il Cocomero citrullo, lanato, d 'acqua o melone che sia è stato oggetto di curiosità e indagine.

Anticamente il melone veniva considerato come simbolo di fecondità in ragione dei suoi numerosi semi ma anche legato a significati di goffo e sciocco senza controllo, pur generoso, nella sua attività fecondativa. Nella bassa padana il melone per paradosso sembra non dispiacersi nello stare accanto ad artifici musicali di liuteria dalla imbarazzante forma di corpo femminile.

Già nell'ottocento melone e melone d'acqua erano coltivati nel cremonese in terreni forti e concimati soprattutto tra Spineda, Casteldidone e Casalmaggiore.

Da buon chimico mi sono riletto appunti di Magia Naturale di Giovanni Battista della Porta, uno dei più apprezzati e grandi alchimisti, filosofi, commediografi e scienziati del '600 italiano. Di grande ingegno ebbe suoi maestri accademici come il Pizzimenti, l'Altomare, il Pisano e più ancora il nostro Girolamo Cardano, di cultura lombarda; famoso per la feroce controversia con il Tartaglia che si concluse con un duello: non con la spada ma a colpi di indovinelli.

Melone e anguria nell'arte:

Il secolo vede il successo delle diverse qualità di melone nella rappresentazione artistica:

Si attribuisce a Vincenzo Campi una bella natura morta, a Giovanna Garzoni (1650) un popone con uva, a Marco Antonio Rizzi ( Pralboino 1649 - Montemartino in Val Tidone 1723 ). "Natura morta con melone, uva, melagrane, arance e mele" mentre al museo di Cremona fa bella mostra di se un Longhi del 1849. 

Cocomero dunque con tante qualità “magiche” che Giovanni Battista della Porta nella sua MAGIA NATVRALE – 1558, descrive così:

per far meloni di color sanguigno”

i semi del melone prima che si piantino, porrai a molle in altro succo rosso per tre o quattro giorni, avverrà facilmente: overo se tu aprirai un poco quel cuojo del seme, che basti a ricevere il succo delle rose rosse, o di garofani, o succo di moroni, over'altri che non sieno nocevoli alle pianta. E da qua vien quel modo col quale si può far quei meloni sanguigni dentro.

Meloni che spirano odor di rose”

ponendo insieme i semi loro con le frondi secche delle rose e piantandole ancora mescolate con quelle. Noi l'havemo fatte di odor di muschio, aprendo quella parte del seme di dove ha da pullulare il germoglio, e poi l'havemo posto a mollo in acqua di rose distillata, dove havemo prima dissoluto muschio per due giorni e così poi l'havemo piantare.

Che i cocomeri divenghino dolci”

Se porrai i semi a mollo in liquori dolci, quando se le beveranno portaranno dolci frutti. Teofrasto insegna a far i cocomeri dolci: il seme pria che sarà seminato, fia a posto a mollo nel latte, overo nell'acqua melata. Columella Il cocomero diventerà tenero e giocondo pria che lo semini lo porrai a mollo nel latte. Sono molti e tra questi Plinio e Palladio, che lo pongono nell'acqua melata acciochè diventi più dolce

Cocomeri innanzi tempo”

Teofrasto insegna come havere i cocomeri innanzi tempo . Se alcuno seminerà i cocomeri l'inverno e l'innaffi con acqua tiepida e l'esponga al solee l'accosti al fico e quando verrà il vero tempo di, seminarli, sotterri i canestri dove stanno piantati e così i suoi frutti saranno prima degli altri. Nel medesimo modo l'insegna Columella . Il cocomero fu oltremodo grato a Tiberio imperatore , né volea che passasse giorno che non ne havesse, e però a questo effetto l'havea piantati negli horti portatili con le ruote, ogni giorno dimostrandoli al sole e nell' inverno le ritiravano dentro le camere con le finestre. Didimo insegna nel medesimo modo.

Cocomero in medicina”: Tratto da Dizionario Universale di Medicina e Chimica 1753

L'acqua che dal cocomero si estrae con la distillazione , serve altresì a correggere l'intemperie del fegato, a guarir l'infiammazioni delle reni, a calmare i dolori del calcolo...

Raffinati metodi di distillazione a bassa temperatura e in corrente di vapore …

In cosmetica il melone è importante per il della Porta che così descrive alcune ricette.

Della faccia bruciata dal sole come diventi bianca”

"Quando le donne allo scoverto di estate fanno alcuni viaggi per un sol giorno, che sieno state al sole, si fa la pelle della faccia così nera che và molta difficoltà a torla via. Noi a quello effetto habbiamo inventato un tale Esperimento:...

Esse pigliano scorze di meloni e con quelle sfregano la faccia e così purgano le macchie che ci ha fatto il sole … Il seme suo pesto e sfregato fa il medesimo effetto, anzi più efficacemente".

Un attimo e siamo quasi ai giorni nostri … 

Il bravo giornalista Fabrizio Loffi racconta di Verdi e di quanto questi fosse goloso di … poponi. E non solo, a Cremona il Peri racconta come si preparava la "Semada", I semi di popone pestati, con aggiunta di zucchero e stemperati in acqua davano una sorta di orzata chiamata anche lattata.

Non si può non citare per chiosa Pablo Neruda che dedicò al frutto una accorata poesia.. «Hanno sete la gola, i denti, le labbra e la lingua: vorremmo bere a cateratte, la notte azzurra, il polo, e allora il cielo ci offre il più fresco di tutti i pianeti, lo sferico, supremo e celestiale cocomero. È il frutto della pianta delle sete. È la balena verde dell’estate. L’universo secco d’improvviso cosparso da questo firmamento di freschezza lascia cadere la frutta traboccante: s’aprono i suoi emisferi mostrando una bandiera verde, bianca, scarlatta, che si dissolve in cascata, in zucchero, in delizia!»

LA RICETTA

Ho provato a rileggere la ricetta della mostarda di anguria proposta nel bellissimo libro della mia cara amica Carla Bertinelli Spotti che la consiglia in abbinamento con formaggi erborinati e piccanti.

Mostarda di anguria bianca

Ho pulito dai semi un'anguria bianca di circa un chilo e tagliata a grossi pezzi consistenti, ho aggiunto ½ kg di zucchero , la scorza di un limone e una decina di gocce di essenza di senape. Ho cotto e ricotto il succo per tre volte ciò per addensare e caramellare. A raffredamento avvenuto ho aggiunto l'essenza di senape e chiuso il tutto in vaso ermetico.

Mostarda di anguria comune 

ho ripetuto la ricetta precedente, aggiungendo solo 350g di zucchero, la preparazione necessita di una sola bollitura.

Giorgio Maggi


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