29 ottobre 2025

Si chiamerebbe Lido Ariston, ma tüti i la ciàma èl Salès (e non piangente!)

■ Ouverture
 
L'articolo è lungo. Consideralo una scatola di cioccolatini. Prendine solo qualcuno o autoalzati la glicemia.
 
■ Prologo: come arrivarci. La via più semplice è calarsi in acqua sotto al ponte di Cremona e per fluitazione lasciarsi trasportare dalla corrente, corrente, corrente, corrente (dovrei scriverlo 220 volt) altrimenti si imbocca, senza mettergli la bavaglia, l'argine maestro (gli argini allievi, in questa stagione, sono tra i banchi di nebbia) a Stagno Lombardo e sinuosamente si arriva in riva al Sales, preferibilmente non di lunedì o martedì causa chiusura ebdomadaria.
Altra strada da Bosco ex Grana Padano: anche qui argine e giunti a Brancere seguire indicazione Isola Provaglio, abbassare il finestrino e seguire il profumo proveniente dalle cucine del Sales.
 
Adèss cuminci: un giorno (Fausto Giorno, chiamiamo le cose con nome e cognome, come Massimo Riserbo, Marco Visita, Peenko Pallynoh, Marco Diro di Rondello) inviai questo invito an pèer dè sòci dele nòostre bàande. Cuzé ghòo scrìtt...
 
■ Inviti inviati
 
L'occasione è gradita per invitare la S.V. alla pappatoria gnam gastronomica al Salès dè Stagn, autodedicatami all'innalzamento del colesTirolo Alto Adipe nell'ambito della rassegna "Cose da evitare prima di un esame del sangue".
Confidando nella Vs. presenza, porgiamo cordiali salumi.
Con af... fette, io me stesso medesimo maiself maisadùl (sùunti bòon dè scrivèer anca furèst)
 
Firmato: la Direzione dell'attività manducante e irrispettosa dei consigli del medico.
 
Vennero invitati in diverse versioni...
 
*Banale. Andiamo al Salès? Sono in crisi d'astinenza da pesciolini fritti. Andiamo assieme per mandarli a farsi friggere?
*Inglese improbabile. Thees is vèri uèll ynveet at Lombard Stagn for paciàada at Salès. Ghè 'ndóm insèma?
*Dialètt. Fijàa, sà sunti cuntènt dè 'ndàa al Salès, sa tè vegnèt anca te! Sa disèt?
*Telegrafico. Giuntoti invito desco Salès a Stàgn. R.S.V.P. obbligatoriamente: Obbedisco. Va bene anche obbedesco.
*Aulico. Qual lieta novella giuntati! Fraterna agape conviviale ad Isola Provaglio [per il lettore è l'esatta località della particella catastale di Stagno Lombardo -ex Pagliaro- ove sorge e talvolta affonda il Sales alias Lido Ariston] dove, da anfitrionessa (e questo è solo il primo degli strafalcioni) troveremo la progenie della Tilde che ci accoglierà non certo nelle sale ridondanti stucchi della magnificenza del loro bacalìin.
 
*Comm&rciale. In data odierna invioti circolare invitanteti presentazione  dedicata al marubino e al péss rustìit da tenersi al Salès. Cogli l'occasione per dare la tua adesione correndoti l'obbligo di ringraziare l'estensore dell'invito. 
*Burocratico. Presa visione dell'invito in oggetto di cui al paragrafo 3 comma 2, constatatane la fattibilità ai sensi dell'articolo 47/5 bis, visto il nulla ostare del veterinario che ti ha in cura, dai coartatamente immediata disponibiltà a presenziare. Kz!
*Errorato. Happena ai l'etto lì nvito e ti sì è prssentata l'apsibbillità dì mangiar& a grati$ ci avessi dètto si a me stesso medesimo maiself, d'ato che telo offro?
*Puerile. A te ti è arrivato un bell'invito di andare al Salès dove incontrerai il principe pèssgatt. Io non so se ti piaceranno tanto i pèssgatt azzurri. Di solito si baciano le rane. Ci saranno anche loro, batraci in tournée con lo spettacolo: Quattro salti in padella.
 
■ To be continued con gli inviti...
 
*Slang. Ka##o, ti sto invitando ad un fried fish party, in d'èn pòst in rìiva a Po... Che storia!  Ci sto dentro una cifra al pelo, speriamo che non scada il noleggio del cervello.
*Contabile. Come da nostro ordinativo, abbiamo, in data odierna, provveduto ad evadere la richiesta di presenziare alla pappatoria very padan food, al Salès dè Stagn. Provvederete forzatamente con la consueta sollecitudine, partecipando con fame in scadenza a vista.
 
*Nostalgico. Italiani! Giunta è l'ora delle decisioni irrevocabili. Abbiamo consegnato stamane la vostra adesione alla slifrucàada, ancor prima di interpellarvi. Faremo noi vedere a loro di che pasta siamo fatti, altro che i marubini.
*Indeciso. Io non so, ma a me piacerebbe, se non fossi di troppo disturbo, ma qualora lo fossi, non vorrei mai abusare della cortesia e allora io penserei che tu venisseresti, se a tu stesso in persona dovesse far piacere, forse.
*Farmaceutico. Invito ad asciolvere al Salès. Contiene marubini in brodo e segni zodiacali come, ad esempio, pesci, sfrattati dall'acquario del Po. Assumere per via orale, durante i pasti. Avvertenze: se assunto con alcool può, nei soggetti più golosi, dar luogo al "bevèer in vìin". Dosi consigliate: accordarsi col fegato. Controindicazioni: inoizacidniortnoC. Ricetta autoprescrivibile non mutuabile. Offro io, se non ti offrendi.
 
Ghè n'è amò...
 
*Dislessico. Marubini e many cose al3 invitato fritto fish a Isola Provaglio. Tua adesione presenza dalla.
*Militare. Giuntoti dispaccio invito merendez-vous sulla linea Po. Attacco previsto con forze preponderanti di marubini e pesciolineria varia. Apriremo, non apriromolo (seguiranno altri strafalcioni) fuoco di batteria sui fornelli, rinforzando i succhi gastrici. Il nemico peggiore è il vino. Chi fugge innanzi al nemico è un vigliacco.
*Finanziario. Il mercato dei marubini e della zuppa di pesce che ho intenzione di chiedere al Salès, dopo la flessione degli anni scorsi, dovuti alla scarsa propensione degli investitori a seguirne il trend, ha realizzato un significativo rialzo, puntando sull'invito a Stagno Lombardo che sei costretto a sottoscrivere.
 
*Metereologico. Prevedo che ci sarai. Sbaglio? Tempo previsto al Salès: precipitazioni di grana grattuggiato su marubini in brodo. Brodo leggermente mosso con cucchiaio forza 7. Insalata mista a seguito di leggeri scrosci di olio e aceto come conseguenza contornistica di pesce fritto al momento. Temperatura in calo se non si mangiano subito.
*Sintetico. Sarò sintetico, scriverò in acrilico. Vieni. Imperativamente.
*Timido. Verresti? Puoi? (Segue risposta affermativa vero?)
*Latinun maccheronicus. Sorpresa magna (et bevi) est invitum Lidum Ariston in Stagnum ubicatum. Papilles, in attesa sbafatio, trepidans.
*Post scriptum (scritto dal postino)
Il latino non è maccheronico, casomai marubinico e pescefrittico (straphalcionis abbundant).
 
■ Fine degli inviti e inizio del... vogliamo chiamarlo articolo?
                    
Con un simile invito, dove lasciavo i soggetti liberi di fare quello che volevo io, ovviamente ho ottenuto la loro adesione, anche perchè figliodiputtanascamente estorta e avente a che fare con individui non vegani e non astemi, campioni olimpionici di tiro al bicchiere, cinture nere di Pinot nero, professionisti del ritiro della patente e molto attenti nell'attentare alla propria e altrui -la mia- salute. Che amici sarebbero altrimenti? 
Andiamo al Salès, che da pocherrimo può fregiarsi del titolo di locale storico! (Ci andiedetti [strafalcione ben fatto!] la prima volta più di 1:2 secolo fa [mezzo secolo: sec] sono longevo).
 
Inizio con la prenotazione: intingo il ditino indice nei numerini del telefono zerotresettedue cinquantasette 008 (è il fratello maggiore di James Bond, prelato promessisposistico di nome James Abbond) chiedendo posto per l'assise e qualora fosse possibile, la zuppa di pesce (chiaramente di pesci del Po, i Posci, ovviamente sfrattati dall'abituale domicilio) che mi viene accordata scatenando l'applauso dei denti esibitisi in una coinvolgente hola, mettendo a rischio otturazioni, ponti e costosissime implantologie. 
 
Questo per i denti new entry, quelli originali, pochi, adusi ad ogni stravizio (sono miei compagni di bisbocce da quando hanno la titolarità post denti da latte, ora sono da vino) sono morigeratamente rimasti composti al loro posto, perché il loro abbandonare la sede lavorativa, avrebbe causato una trasfusione di soldi al cerusico cavadenti che, di certo, non avrebbe sofferto di crisi di rigetto alcuna.
 
■ Spigolando nel menù
 
Questi i piatti ordinati: da leggere* solo se siete degli impenitenti ghiottoni, se non siete astemi, se pensate di dare un ritocco all'insù al colesterolo, se la crapula è nelle vostre corde e soprattutto se il vostro veterinario non vi ha ancora abbattuto. Momentaneamente.
Ovviamente salame a rotta di capocollo, che personalmente ho esatto (esigiuto però sarebbe stato uno strafalcione in +! Esatto?) tagliato virilmente alto -a curtéla- e non trasparentosamente a macchina.
Marubini obbligatori annegati nel brodo e prontamente portati in salvo dopo una corroborante irrorantosa (solo Gianni Brera può neologismizzare [il lemma "intramontabile" l'ha coniato lui] ed io, peccando di superbia, no?) abluzione di poderoso e rurale lambrusco per un cremoneserrimissimo bevèer in vìin, tàant pèr giüstàa 'l stumèch. 
Al Salès li troverete sempre.
 
* leggere: le mie letture preferite sono i menù, ça va sans dire... [è una frase fatta, questa invece...  il ---- non - ----- per ----- quando -------- il --- ! è da fare] 
 
Quel brodo (e i marubini*) era proprio vero e ne approfitto per una nota storica di come un teutonico nibelungico** Adolf, vegetariano (ripeto: ...ariano) lo serviva così, beffardamente, ai commensali onnivori: infuso di cadavere (Dirètùur, vàarda che l'è pròopia vera!) Fossi vegetariano non menerei vanto d'avere un accolito siffatto.
Quel brodo, anzi tre brodi (quelli del Salès non del terzo Reich) li avrei messi all'ingresso in una brodosantiera, con l'effige di Sant'Ambrodo. Anzi, tre brodosantiere, dato che erano, i tre brodi, sicuramente fatti con tre dadi diversi, uno dei quali, correva voce, sembrava facesse coccodè, l'altro mùù e il terzo, legato con lacci suin generis, rimaneva muto come un pesce; pesce poi finito nella zuppa di pesce (che solo al Salès troverete, ma ocio, preordinandola!)
 
*marubini: Marubino, emblema
cremonesissimerrimissimo a tal punto da poter sostituire la palla d'oro in mano a Zanèen. Esauriente spiegazione, nel senso che ti esaurisce, qui s8, appena dopo nibelungico...
**nibelungico: in realtà nibelcortico; dovendo il suo regno durare 1000 anni (ma, iniziato nel 1933, ebbe un esiziale sinistro [l'imbianchino {che preferiva il nero} A. H. era di destra] la storia gliene sottrasse 988, costringendolo a chiudere nel 1945 per cessata attività [e vita])
 
Èn po' dè stòòria...
 
Spiegazione (esauriente e scartavetrante la pazienza) per i non addentro alla magna phaselus, e questo nome richiama il fagioliforme periplo della ciTTTà che col dicotiledone e codesta digressione botanica, non c'entra -tanto per restare in tema- un fico secco. Quasi come chiedersi se si può cogliere una gamba d'insalata nell'ortopedico, se uno che pensa ad un cetaceo gli balena un'idea, se si può seppellire viva una talpa o se un grappolo, che scappa dalla vite, se la svigna.
 
Zanèen è il nome d'arte di Giovanni Baldesio che, in tempi in cui gli imperatori non dimoravano in una casa candida scialbata di bianco, ma ugualmente pretendevano balzelli -gabellandoci- per una £oro,oo pernicio$a attrazione al danaro, si prese la briga d'alleviare la città da un oneroso tributo di una palla d'oro che, annualmente, la cupidigia del signor8 (ma il numero andrebbe inna£zato di mo£to,oo) dell'epoca, pretendeva.
In singolar tenzone, il baldo Baldesio Giovanni alias Zanni quindi Zanèen (Giovannino) diminutivo affibbiatogli perché, quando pioveva, era l'ultimo ad accorgersene, vinse, sgravando la città dalla palla d'oro e lasciandone due in giostra all'imperatore.
 
Da allora lo stemma, dapprima a strisce (e senza stelle) rosse e argentee -ecco perché il grigiorosso della squadra locale, militante in svariate vitamine, A al tempo odierno, è corredato da una mano che solleva una palla d'oro. 
Se qualcuno si chiedesse cosa ci fa quella palla d'oro, svettante su queste pianure, in cima al torrazzo, ora potrebbe smettere di chiederselo. Dal Salès si vede il torrazzo ed è così esteso il comune di Stagno Elle [L come Lombardo] che ha possedimenti al di là del Po, in territorio piacentino ma sotto l'egida grigiorossa, ovvero a San Giuliano Pc, nell'Isola Boscone, le due cascine Isolone e Ritorio. Quanti lo sapevano?
 
Spiego i rilievi delle pianure che di piatto hanno parecchio, ma non i piatti del Salès e le loro donne a partire dalla nonna, una vera rezidùura dè fèrr, chiaramente da me conosciuta negli anni addietro: sono vecchio di zecca.
Donne (ora anche uomini) che profondono energie, quando impastano la sfoglia per i marubini, racchiudendo al loro interno il ripieno di carni ammannite brasate o arrostite o rimasugliate, poi grana, uova, salamelle, spezie e alcune variabili che nemmeno sotto tortura svelerebbero. 
Sono stati segnalati casi di soggetti che stoicamente non hanno ceduto, pur privati -per una settimana- dal vedere decerebranti telenovelas, glandifratelli (non è un errore) et similia. All'ottavo giorno parecchi hanno capitolato, quindi capitolo marubini è qui sotto.
 
Dissertazione marubinofila
 
Diverse fogge troverete qui di paste ripiene, se indecisi tra marubini e tortelli di zucca, sceglieteli entrambi!
La forma dei marubini: dalla tortura passiamo ad una stortura. Chi lo vuole quadrato, personalmente sarei in pessima forma se fossi un marubino, dato che -come fotografo- il mio mestiere è quello di inquadrare e non di essere inquadrato.
 
Presto detto il perché: il marubino veniva ritagliato con uno stampo circolare, dentellato, che sigillava il ripieno e questo stampo era addirittura dato in dote alle spose, ma questo stride, coi tempi della moderna gastronomia, che si ritrova ad avere scarti eccessivi (chiamasi sfrido [non è il diminutivo di Sigfrido]) ovviabili, facendoli quadrati. 
Un tempo quei ritagli venivano reimpastati (succede anche ai governi) e grattuggiati (ma questo succede solo ai contribuenti) dando luogo alla pasta trida, oppure serviti tali e quali come "straciamùus", una sorta di maltagliata pasta e fagioli che, instabile sul cucchiaio, provvedeva a giustificare il nome datole in vernacolo, letteralmente: schizza-muso.
 
Questo piatto, attinto, anche da altri, alla copiosa fonte padana (òstrèga, se mi leggesse Salvini!) ha nomi simili; come lavagrügn (lava-grugno) o scottabarbuzz (scotta-mento) per ovviare allo scottaustionamento, prudentemente, si consiglia di irrorarlo di fieramente contadino e bollicinoso lambrusco, che avrà il potere di abbassarne la temperatura e trasformare, sia straciamùus che marubini, in sorbir, ovvero in cremunèes: bevèer in vìin (grafia del contado, se del capoluogo: véen).
Potere del vino, il cui colore non piace al potere.
 
Il procedimento penale aveva inizio con un mandato di cottura -trattandosi del brodo, non posso chiamarlo mandato d'arrosto- che veniva eseguito in concomitanza con altri elementi di spicc(hi)o d'aglio, carota, sedano cipolla, gallina, manzo e salame: i famosi tre brodi. Tre, come i (t)re mangi. Volete provare altro? Buttatevi (la trovate solo al Salès) sulla pasta àla bucòon del préet, panna e pancetta vi convertiranno (è il mestiere dei preti) alla fede colesterolica.
 
La bèchèria che gh'è pü
 
Rewind. Data la necessità, per fare il brodo, di carne vera, si sappia che a Brancere (2 km scarsi dal Salès) c'era (ma c'è ancora, ovviamente kaput) una bassa macelleria (alta è così: MACELLERIA)
Un tempo, per la scarsità delle scarselle, non tutti si potevano permettere la carne (cosa complessa o compbollita?) ma una provvida occasione veniva incontro ai bisognosi: quando si azzoppavano dei capi, veniva sbrigativamente valutato il costo della riparazione e rispediti al creatore, liturgicamente bolliti, non cremati. Mestéer cremasch?
 
Era questa l'occasione per vendere carne di bassa macelleria, quindi macelleria scritto in caretteri minuscoli, a prezzi -ovvio- bassi. Addirittura esistevano macellerie adibite solo a questo genere, anche in paesini sperduti: ali Branséeri e a San Pée ghè amò la scrìta fòora.
Ora si trovano solo sui vari fronti di guerra e la carne di bassa macelleria è sempre a buon mercato. Si fa spesa passando poi alla cassa. Da morto.
 
■ Che pesci pigliare?
 
And now le specialità del Salès: il pesce (non esiste solo quello d'aprile, ma anche di 8bre, 9mbre...) d'acqua dolce. Fritto lo trovate sempre, in zuppa, nella (loro la chiamano così, ma non la è) marmitta (è una capiente, goduriosa casseruola dai bordi alti [non d'alto bordo] ma loro la servono in un ampio tegame) dovrete ordinarla per preparare in tempo i morituri al saluto (un gladiatore del sud, Massimo Decimo Meridio Nale, dixit).
 
Fritti, li troverete in compilesciòn, with pèssgatt, anguilla, rane e pèsìin chiaramente rùstìit, nella marmittegame coabiteranno nel sugo da polentare senza ritegno.
Gustateveli, sperleccandovi, domandandovi perché mai sono pieni di spine e non hanno nemmeno una presa?
Troverete il matrimonio dei pesci in zuppa, particolarmente riuscito e potrete andare con loro in viaggio di cozze. Fate benedire il tutto da una buona bottiglia, ne hanno parecchie. Infierite.
 
Non pensate di non trovare èl pèss in ajòon e nei fine settimana, la torta fritta (ma voi negli altri giorni, cautamente, facendo gli occhi piscioni, anzi pescioni, elemosinatela: la questua avrà successo) e date anche una letta al menù del giorno: io sono inciampato nelle lasagne al forno (che non erano nel menù datomi) brigolando nella besciamella [solo Camilleri può italianizzare il vernacolo trinacrio ed io no?*] e nel ragù, senza sbucciarmi le ginocchia. 
Facile trovare animali da cortile non più nel medesimo perché trasferitisi nel forno termoautonomo, dopo averci lasciato le penne.
 
*ed io no?: mi hanno intitolato Lilluccio, spiego, ab ovo usque ad mala, più precisamente Calogero Lilluccio, ma Lilluccio è il diminutivo di Calogero con questa genesi... Calogero, Calogerillo, Lillo, Lilluccio. Io ho la sventura di chiamarmi con entrambi i nomi: intero e diminutivo, come se mi chiamassi  Francesco e anche Cecchettinino. Glisso sul nome Lillo che in cremunées, esèr èn Lilu, vuol dire essere un oco, diversamente intelligente. 
 
■ Se hai letto fin qui, onore al merito. Concludo così...
 
Il finale, al Salès, potrà sorprendervi: nel mio caso lo ha fatto, col süuc d'üa (era ottobre, mese di competenza della derrata in oggetto) e sbrisolosa (...sa = Cr ...na = Mn) più altre tentazioni non afferenti alla padanitudine da me agognata. Concludete col caffè bomba: voglia il cielo non essere il lettore astemio, perché -il cielo ha voluto- lo scrivente non è. 
Debbo spiegare perché si chiama bomba? 
 
Paolino, indigeno cha abitava ad un salto di tappo della bottiglia dal Salès, era piuttosto avvezzo a farli saltare. Ricorda di lui una innocente epigrafe lapidea posta in riva al suo Po, a qualche passo (in direzione corrente, gnàanca trèsèent metèr) dal Salès.
Si narra che difronte sorgesse il primigenio paese di Brancere e che la furia eridanea lo portasse seco in direzione mare. Taluni, io tra loro, asseriscono che in certe notti si odano ancora i rintocchi del campanile sommerso, in proporzione ai bottiglioni scolati: pare che Paolino fosse autorizzato ad udirli in via esclusiva.
 
Nota finale; nel salire le scale per entrare al Salès, daghè n'uciàada alle date scritte süla faciàada: una riporta la data di un 17 ottobre già del terzo millennio (tre come i brodì) quando il Po, non invitato, volle entrare in sala prenotandola in toto. Fuori era tutto allagato e i quadrupedi in bianco e nero, non a colori (che hanno quattro lati: davanti, dietro, sopra e col latte sotto, quindi oltre che ad essere un lato è un latte) erano a mollo, impresenziati da carota sedano & cipolla, nel campo sportivo, dove erano stati portati, non certo per una partita di footbollito. 
Fu la prima volta che vidi, in uno stadio, una squadra bianconera tutta femminile, dove il cornuto non era l'arbitro. 
 
■ Fine. The end. Sono insultabile, nei commenti. Procedi. Esagera.
 
Adèss scriptum: mangiato & bevuto, in conventicola con gli amici Bepp&Denis, compagni di bocce bocce (bisbocce) ovvero di merendez-vous, dall'impenitente crapulone Lilluccio Bartoli.
 
Post scriptum: come stranfognatore di parole, mela (questa in Val di Non, Non la trovate) cavo abbastanza (abba-stanza è un monolocale) bene. Sa disèt? N'est pas o devo dire n'ovest pas? (Sono punti cardinali che non diverranno papi.)
Lilluccio Bartoli


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commenti


Lilluccio Bartoli

29 ottobre 2025 10:43

Lo scotto, il guiderdone (se lo scrivo così si capisce meglio di cosa si tratta: £o $cotto,oo i£ guid€rdon€) in due parole la doloro$a, che separerà in vostri soldi dal portafoglio mutandoli in ex vostri soldi, se indugerete in culatelli, anguille e qualche blasonata bottiglia ovviamente comporterà un esborso maggiore che non un proletario menù del giorno (da dove ho pescato le lasagne) col quale, la doloro$a, verrà lenita sbrigativamente e separandoci consensualmente da 14,00 euro. V'è differenza tra caro e costoso: in certi posti, dove una bottiglia d'acqua del rubinetto [ma chiamarla microfiltrata fa chic e ne aumenta il prezzo] costa 3,00, io -ad esempio- la trovo cara.
Risposi così, a chi ebbe da ridire sul prezzo di una foto scattata dal mio felice dito indice, sentenziando che non si possono spendere tanti soldi per una foto: mi saprebbe spiegare perchè ha comprato una BMW nuova fiammante e non una bella Panda di seconda mano?

Junior

29 ottobre 2025 11:48

Sempre più convinto che Lillperca abbia bisogno di aiuto psicoillogico al più presto.

Lilluccio Bartoli

29 ottobre 2025 12:38

Trattasi di demenza senile, quindi non di intelligenza artificiale, ma di imbecillità del tutto e tutta naturale, dall'età giovanile. Quando diventerò grande, farò il bambino.