Grazie alle cantine Caleffi di Spineda sta nascendo per la prima volta un vino Igt cremonese
Detto che in quel di Spineda, con la raccolta dei primi grappoli di uva Malvasia è iniziata, nella premiata e premiante Cantina Caleffi la vendemmia 2021 e si prospetta una grande annata, a questo punto è doveroso sottolineare un aspetto a tratti clamoroso.
Agricoltori, visionari, sognatori, lungimiranti e appassionati viticoltori, in quel di Spineda (Cremona), i fratelli Davide ed Emanuele (nella foto sta vendemmiando) Caleffi, attraverso, infatti, la loro buona volontà, l’ingegno e l’intraprendenza, stanno creando i presupposti per arrivare a lanciare un qualcosa di straordinario. Sì una rivoluzionaria, illuminante opportunità per l’agricoltura cremonese è all’orizzonte. Di cosa stiamo parlando? Chiediamolo direttamente a Davide, l’anima commerciale e mediatica della realtà vitivinicola cremonese (cantinacaleffi.it).
-E’ vero che il Ministero dell’Agricoltura ha dato parere favorevole e quale territorio provinciale limitrofo avete la possibilità di utilizzare, sulle vostre bottiglie di vino, l’Indicazione geografica tipica (Igt) Provincia di Mantova, giusto?
"Esattamente ma ti dirò di più. A inizio estate, Matteo Piloni è venuto nuovamente a trovarci in azienda col presidente della provincia di Cremona Mirko Signoroni e insieme, ecco abbiamo discusso l’eventualità di creare, nel breve periodo, un’Igt tutta cremonese".
-Questa concreta opportunità potrebbe aiutare quanti vorranno provare a seguire il vostro esempio dedicandosi alla produzione di vino…
"Sì e io gratuitamente, in modo particolare ai giovani volenterosi, offro tutte le nostre conoscenze per approcciarsi al meglio: dalle fondamenta al tetto, burocrazia compresa, a tale meravigliosa attività. E dialogheremo proficuamente con l’Istituto Tecnico Agrario per studiare un corso ad hoc consacrato all’enologia".
-E in quest’epoca caratterizzata dalle Start Up potrebbero presto spuntarne alcune ad anima vitivinicola…
"E’ uno scenario ipotizzabile, il punto è credere in quel che si fa e concentrarsi con metodo, passione e applicazione alla cultura del vino. E non escludo che pure nel Cremasco, vale a dire in quei territori agricoli limitrofi a Crema, agricoltori volenterosi e sognatori come noi Caleffi, possano intraprendere la nostra strada".
-Ma conviene mettersi a produrre vino tra la Bassa Cremonese e Cremasca?
"Perché no? In particolare se parliamo di realtà agricole medio – piccole strutturate sui 15 – 20 ettari per intenderci. Mai fare il passo più lungo della gamba, non servono grandi superfici, per partire 10 ettari bastano e avanzano. E ribadisco: sapere con densa convinzione ciò che si fa… è fondamentale".
-Promettono bene le vendemmia appena iniziata?
"Sì se tutto procede come deve e sta procedendo, possiamo preannunciare che è in arrivo un’annata straordinaria, squarciante. Ma vuoi sapere un’altra novità?"
-Spara…
"A novembre, salvo colpi di scena inizieremo a vendere le bottiglie della Malvasia Ferma affinata in cemento, il nostro Bianco Fermo".
Particolare non indifferente: tra agosto e lo scorso 10 settembre, tutti i venerdì estivi, in una vigna della cantina Caleffi, l’aperitivo tra le viti, periodicamente ha accolto circa 200 Wine Lover per un’estate di …vina tutta da degustare.
Sanno fare vino e agricoltura sostenibile i Caleffi, ma soprattutto fanno le cose per bene. Chapeau!
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