Pozzetto alla Thunberg? Attilio Meanti attore? Crema censurata? La Di Lazzaro sexy? Tutto questo accadde in ‘Oh Serafina’…
Un giovane Renato Pozzetto alla Greta Thunberg. Un Cremasco (oggi aperto in ‘Chiamami col tuo nome’), inteso come territorio, censurato, sul grande schermo e vietato ai minori? Una sensuale, giovane e già iconica, bellissima Dalila Di Lazzaro? Il mitico Meanti, personaggio simbolo del Made in Crema, (ah quanto manca al Granducato del Tortello) che corona il suo sogno di girare dinanzi a una cinepresa? Ebbene, tutto questo è capitato, tanti anni fa, con ‘Oh Serafina’, commedia, per certi versi … ecologicamente impegnata (e avanti per quei tempi). Ecco la trama secondo il sito mymovies.it…
“Un giovane industriale patito per l'ecologia viene sedotto da una sua operaia e la sposa. Da lei ha un figlio, ma la donna, arrivista e senza scrupoli, ben presto diventa la vera padrona e riesce a sbarazzarsi del marito mandandolo in manicomio. Qui il giovane incontra la dolcissima Serafina, se ne innamora e andrà con lei e il figlio a vivere in campagna”.
E questo, dal dizionario cinematografico Morandini, il punto di vista critico sulla pellicola in oggetto, datata 1976…
“Ereditato dal padre suicida un cotonificio in Lombardia, Augusto rifiuta di vendere ai lottizzatori un parco dove parla con gli uccelli. L'avida moglie lo fa ricoverare in manicomio dove incontra Serafina, pacifista e figlia dei fiori in urto con la famiglia alto-borghese. Fuggono insieme verso una vita nuova senza più averi o regole morali da rispettare. Da un romanzo (1973) di Giuseppe Berto, anche sceneggiatore con Enrico Vanzina, Lattuada ha cavato un film discontinuo (ma non soltanto in senso negativo) e inclassificabile: fiaba ecologica? Favola erotica? Commedia cabarettistica o sentimental-didattica? Grottesco-caricaturale? Qua e là si eccede nel mostruoso cui si contrappone l'infantile. Fotografia: Lamberto Caimi. Musica: Fred Bongusto (Nastro d'argento). Di Lazzaro con la voce di Livia Giampalmo. David di Donatello ad A. Ippolito. Vietato ai minori di 18 anni”.
Moderna favola ecologista, tra il drammatico e la commedia, ‘Oh Serafina”, diretto da Alberto Lattuada, ecco è stato girato in varie località della Lombardia, soprattutto nella lunga e stretta provincia cremonese e in quella più vasta di Milano, con puntatine nella Bergamasca e ad Assisi. Il manicomio è in l'ex convento di Santa Maria della Croce, adiacente al santuario di Crema e, tanti anni fa, fu veramente una struttura psichiatrica. La villa di famiglia di Serafina è Villa San Michele a Ripalta Cremasca. (Leggi qui Ciak si gira)
Una curiosità? Nel cast figura pure Attilio Meanti, cremasco Rock, purtroppo deceduto tempo fa e andatosene in silenzio, senza disturbare nessuno. Grandissimo juventino e appassionato di cinema, il mitico Meanti era conosciuto, per via della sua attività, anche come l’Uomo Siae. Ed ebbe il piacere di recitare insieme a Renato Pozzetto, a Gino Bramieri e alla bellissima e giovanissima allora Dalila Di Lazzaro appunto in ‘Oh Serafina’!
Qualche curiosità, legate al film, da Wikipedia? Eccole: “La pellicola è una delle ultime apparizioni dell'attore Renato Pinciroli che interpreta il padre di Augusto; infatti l'uscita del film nelle sale cinematografiche è avvenuta il 28 ottobre 1976, mentre il decesso dell'attore risale al 2 settembre di quello stesso anno. In una breve scena di seduzione con Dalila Di Lazzaro appare per la prima volta sullo schermo Jinny Steffan. Nella versione home video risultano tagliate la scena in cui Serafina si ferisce da sola la pancia e la scena di passione tra un'infermiera e Serafina”.
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