14 marzo 2021

Quegli assembramenti al centro del Castrum

I Romani, giunti nella valle padana costruiscono avamposti militari detti castrum. Il castrum di Cremona era situato nel promontorio più alto e più vicino all' alveo del Padus minaccioso. Il fiume era situato nella attuale Via Platina e sterzava verso piazza Marconi, la zona del Teatro e Via Ruggero Manna, compiendo una ansa a sud da ovest verso est.

Il centro del Castrum, costituito da due assi, verticale e orizzontale detti cardo e decumano, era la attuale confluenza tra Corso Campi e Via Cavallotti. In questo senso, il centro del centro di Cremona è la Posta Centrale.

Il centro, inteso come Duomo, arriva solo 1200 anni dopo, quando il Padus scende e si ritira e quando i romani, ancora fortemente pagani, iniziano a cedere lotti di terreni ai primi ferventi cristiani, donando angoli periferici sud del loro villaggio ormai non più militarizzato. Ricordiamoci che la discesa di Contrada Montata ( Via Sicardo ) finiva nel fiume nel 200 a.c. .

Come ogni sud del mondo, ecco che il sud est del castrum diviene in 1000 anni il centro della cristianità. È questa la premessa per parlare di oggi. Il centro del centro del castrum era luogo di decisioni militari. Divenne poi luogo di aggregazione e di piazza. La cosa curiosa è che il 7 aprile del 1928 fu emesso dal Regime Fascista un decreto a firma del Podestà. Il decreto fu poi confermato il giorno 11 agosto dello stesso anno. Vietato ogni assembramento al "cantoon dii student". Tale nome era incrocio di Via Cavallotti con Corso Campi, Cardo e Decumano, ma anche zona del Ghetto Ebraico cremonese.

Il Regime Fascista sicuramente non sapeva nulla del Ghetto Ebraico di 400 anni prima. Resta il fatto che 100 anni fa fu vietato assembramento perché vi era il virus della libertà nell'aria.

Maurizio Mollica


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commenti


Enzo Rangognini

1 aprile 2021 09:29

Ancora ritorna il luogo comune di un Ghetto Ebraico di Cremona che assolutamente non è mai esistito. Molti cremonesi lo chiesero ripetutamente nei due secoli di loro presenza in città, ma Filippo II non li accontentò mai. E quando fu stufo delle continue suppliche in tal senso, nel 1597 decise per la loro espulsione dallo Stato di Milano , facendo accompagnare quelli di Cremona con i loro beni da una nutrita scorta armata al di là del Po, nelle ancora ospitali località del ducato di Parma e Piacenza... Dovevano essere i nazifascisti, tre secoli e mezzo dopo, a dare loro la caccia più spietata e sanguinaria.