Pittura e Poesia in simbiosi perfetta con il Professor Caroli ed il Maestro Cucchi per narrare l’essenza dell’animo umano
Mercoledì sera la sala conferenze di Palazzo Reale a Milano è stata la cornice perfetta dell’incontro “Pittura e Poesia” Sette capolavori narrati da Flavio Caroli e Maurizio Cucchi, evento organizzato dal Centro Studi Grande Milano. Hanno fatto gli onori di casa Daniela Mainini, Presidente Centro Studi Grande Milano e Domenico Piraina, Direttore di Palazzo Reale.
Il Professor Flavio Caroli, tra i più noti, stimati e mediaticamente famosi critici e storici dell’arte italiana, ha fatto innamorare molti italiani delle grandi opere del passato. Il suo modo di parlare d’arte riesce a catturare l’attenzione anche di chi, talvolta, non è un esperto del settore ma, come lo stesso Professore ci ha recentemente insegnato nel suo ultimo libro “Voi siete qui. Discorso sull’arte intorno a noi”(Edizione Rai Libri), scritto a quattro mani con il noto conduttore televisivo Fabio Fazio, l’arte è dentro di noi, è nel nostro immaginario, l’arte risponde alle esigenze della vita. Circa un anno fa aveva già catturato il grande pubblico con il suo libro “I sette pilastri dell’arte di oggi. Da Pollock alle bufere del nuovo millennio” (Mondadori 2021). Ideato con la formula avvincente e coinvolgente del dialogo, come un colloquio tra un’esploratrice ed un professore, prende per mano il lettore e con la straordinarietà di ricordi personali, aneddoti supportati ed accompagnati dalla forza delle immagini dei capolavori degli ultimi settant’anni, conduce il lettore in un viaggio alla scoperta di un meraviglioso mondo in cui l’osservatore analizza la realtà con la lente dell’esteta. Questa volta i sette pilastri si sono trasformati in sette opere selezionatissime per indagare l’animo umano. Il connubio con l’amico e Maestro Maurizio Cucchi, poeta, giornalista, traduttore e critico letterario di grande spicco nel panorama italiano, realizza, nel numeroso pubblico accorso, attraverso i suoi versi sensibili e graffianti che penetrano l’essere umano nel profondo, una sorta di catarsi da cui è impossibile sottrarsi. Sette, come suggerito dal titolo dell’incontro, sono i capolavori prescelti dal Maestro Cucchi per iniziare un immaginario viaggio in cui il Professor Caroli accompagna i presenti attraverso i tanti linguaggi dell’arte contemporanea ed il Maestro Cucchi legge i suoi versi creati appositamente per parafrasare le sensazioni scaturite dall’opera: ad ognuna di esse si accompagna una composizione, la voce profonda del Maestro Cucchi crea l’atmosfera. Non servono scenografie, giochi di luce ed altri orpelli, tutto è essenziale e magnificamente vero. L’arte è la sublime protagonista del tempo presente. Si parte dall’analisi di Jackson Pollock con Blue Poles, 1952, in cui spicca una sorta di “casualità” ordinata, passando attraverso uno degli artisti più importanti del XX secolo, Alberto Burri, con Sacco, 1953, per giungere allo scultore Leonardo Nava ed i suoi Radicamenti, 2018, continuando con l’Espressionismo Astratto di Julian Schnabel in Circum-Navigating the Sea of Shit, 1979, attraversando la Pop Art, come definita dallo stesso Professor Caroli nel suo libro Popular Art, l’arte comprensibile da tutti, l’arte della pubblicità, magnificamente esemplificata da Peter Blake in On the Balcony, 1955-57, facendo poi un focus su il padre nobile della figurazione nel secondo dopoguerra, Francis Bacon con la sua opera Studio dal ritratto di Innocenzo X di Velázquez, 1953, per chiudere con I sette palazzi celesti, 2004, di Anselm Kiefer, altro artista annoverato tra i più grandi che hanno segnato il corso del XX secolo.
Non esiste distinzione tra la pittura e la poesia, Caroli e Cucchi sperimentano ciò che già apparteneva al tempo antico: la fusione delle arti per creare un unico essere, una nuova visione. C’è stato, infatti, un tempo in cui ogni forma d’arte dalla pittura, scultura, musica e poesia veniva vissuta come entità appartenente ad un unico mondo, il mondo dell’arte, fatto di scambi e di meravigliose contaminazioni unite dalla ricerca dell’essenza dell’anima. Simonide, poeta greco, vissuto tra il 556-468 a.C., sosteneva che la pittura è poesia silenziosa, la poesia è pittura che parla. Compiamo un salto temporale al XVI sec. con Leonardo da Vinci che scriveva: “La pittura è una poesia che si vede e non si sente, e la poesia è una pittura che si sente e non si vede”. Pablo Picasso sosteneva che l’arte scuote dall’anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni; forse dovremmo partire proprio da qui per comprendere questo tempo in cui la sete di risposte sembra proprio placata dalle tracce del passato.
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