Sinergia, cultura e impegno sociale: la Fondazione Città di Cremona traccia il futuro del welfare cittadino. Intervista al presidente Giuseppe Foderaro
Da poco nominato Presidente della Fondazione Città di Cremona, Giuseppe Foderaro traccia un bilancio dei primi mesi alla guida dell’ente, raccontando le priorità, le collaborazioni con il territorio e i progetti futuri. Dalla valorizzazione del patrimonio immobiliare e artistico alla costruzione di reti per il welfare locale, il Presidente condivide la sua visione per rafforzare il ruolo della Fondazione a sostegno della città e dei cittadini più fragili.
Presidente, partiamo da un recente episodio che ha interessato la Fondazione.
Mi riferisco alla protesta di un vostro inquilino che vi ha accusato di sfrattarlo dalla sua abitazione, proponendogli un alloggio inagibile o quanto meno malsano, senza tener minimamente conto delle sue condizioni di salute.
Cosa ci può dire al riguardo, anche in considerazione dell’indignazione che questa notizia ha destato?
La ringrazio per la domanda che mi consente di fare chiarezza su questa spiacevole vicenda che ha dato della Fondazione un’immagine completamente distorta.
L’inquilino ha infatti fornito una versione dei fatti completamente distorta, in quanto la Fondazione mai lo ha sfrattato né tantomeno si è mai sognata di proporgli una soluzione abitativa che non fosse consona alla sua situazione.
A dimostrazione di quanto affermato, la Fondazione dispone di una dichiarazione sottoscritta dall’inquilino in data 25 agosto 2025, con cui accettava il trasferimento in un altro alloggio, con il preciso impegno da parte della Fondazione stessa di renderlo perfettamente idoneo allo scopo, attivando i necessari e doverosi interventi manutentivi, così come è stato fatto.
Aver dato ascolto allo “sfogo” di questa persona senza preoccuparsi di accertare la verità dei fatti, non Le nascondo che ha creato a me e a tutto il Consiglio di Amministrazione della Fondazione un forte disagio, soprattutto perché la Fondazione da sempre si occupa e preoccupa delle fragilità, e tutto ciò sicuramente non ci aiuta nel mantenere e rafforzare la reputazione che abbiamo costruito in tutti questi anni, a partire da chi mi ha preceduto.
La Fondazione sta valutando le opportune azioni a propria tutela da intraprendere nei confronti di quelle persone che hanno fatto seguire alla notizia messaggi infamanti e lesivi dell’immagine della Fondazione e della sua attività.
Lei è Presidente della Fondazione dall’inizio dell’anno. Ci può fare un primo bilancio di questi mesi?
Sono stati mesi sfidanti, nei quali abbiamo ritenuto importante porre le basi per il lavoro dei prossimi anni. In particolare, stiamo approfondendo il tema delle relazioni con gli altri soggetti del welfare locale, in primis Comune e Cremona Solidale, nonché stiamo analizzando con attenzione i prossimi sviluppi legislativi che riguarderanno il mondo del Terzo Settore, sia rispetto alle tematiche tributarie e fiscali, sia rispetto al modello di servizio che realtà come la nostra possono offrire ai cittadini.
Stiamo altresì lavorando alla valorizzazione del nostro patrimonio immobiliare, perché possa essere gestito nel modo più efficiente, a beneficio della sua qualità e del sostegno delle finalità della Fondazione.
È proprio di questi giorni la firma dell’accordo di collaborazione tra Comune, Azienda Cremona Solidale e Fondazione.
Come vede il rapporto in particolare con l’Azienda?
Abbiamo da poco rinnovato l’accordo di collaborazione tra Fondazione Città di Cremona, Azienda Cremona Solidale e Comune di Cremona. È un atto politico molto importante, perché formalizza l’impegno della Fondazione Città di Cremona rispetto al tema della longevity e della popolazione anziana. In particolare, il nostro Ente conferma la messa a disposizione di strutture moderne ed efficienti, come quelle rappresentate dagli immobili di Cremona Solidale, prevalentemente in comodato gratuito.
Riteniamo fondamentale il rapporto con l’Azienda Cremona Solidale, con la quale collaboriamo da anni anche nell’ottica dell’implementazione e dello sviluppo di servizi sempre più moderni per la popolazione anziana. Non dimentichiamo, a tal fine, che nell’ala da poco ristrutturata del Palazzo Storico sono anche ospitati Centri Diurni.
Stiamo dedicando un forte impegno al rafforzamento della rete del welfare locale, in continuità con il passato, anche attraverso le iniziative legate al Premio Attilio Barbieri e alla devoluzione degli utili recentemente effettuata a seguito di bando pubblico, per il sostegno di diversi progetti con forte valenza sociale.
Cosa ci può dire rispetto al vostro patrimonio artistico?
L’altro tema di interesse su cui ci siamo focalizzati è stato quello della valorizzazione dell’importante patrimonio artistico e culturale di cui la Fondazione è dotata. In particolare, abbiamo proceduto in primis alla nomina della dott.ssa Raffaella Colace a nuovo Curatore e, grazie al suo apporto determinante, abbiamo avviato convenzioni di stage con l’Università per favorire l’apertura della Fondazione a studenti desiderosi di completare l’esperienza di studi nel settore culturale e artistico.
Il patrimonio artistico della Fondazione è stato altresì reso disponibile alla visita da parte della cittadinanza in molte differenti occasioni, ivi inclusa l’esperienza di ART WEEK.
Quali iniziative sociali state sviluppando?
Nell’ambito delle iniziative sociali e della valorizzazione del patrimonio immobiliare abbiamo altresì proceduto ad assegnare, a seguito di gara, alla cooperativa sociale “Fratelli Tutti” l’immobile già destinato a self-service, ubicato in via Torriani, per lo sviluppo di un progetto legato alla realizzazione di un’area ristoro, unendo diverse finalità: nuove occupazioni, sostegno a soggetti fragili, valorizzazione di un’importante area del centro storico.
Come intendete rapportarvi con gli altri soggetti del welfare locale?
Come Presidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione ritengo sia imprescindibile, per il miglior sostegno al welfare, costruire relazioni e reti di collegamento fra diversi soggetti istituzionali, associazioni di volontariato sociale e privati, per la migliore realizzazione di servizi sul territorio. In particolare, la Fondazione è uno dei soggetti attualmente impegnati nello sviluppo di una rilevante progettualità a tutela di soggetti in difficoltà, gestita proprio secondo questi criteri.
Quali sfide pensate di affrontare per il prossimo futuro?
Le sfide per il prossimo anno, oltre allo sviluppo delle priorità già evidenziate, riguarderanno l’approfondimento della possibilità di riportare a nuova vita l’immobile ex bar Flora, puntando sulla sua valorizzazione e ristrutturazione secondo una progettualità ancora da definire.
Un altro impegno importante in prospettiva sarà relativo ad ulteriori lavori di manutenzione straordinaria e di valorizzazione ulteriore di Palazzo Fodri, in particolare del suo bel cortile rinascimentale.
Come si è trovato in questi primi mesi nel suo ruolo di Presidente?
Quello che mi fa piacere rimarcare è il clima di grande collaborazione e disponibilità riscontrato all’interno della Fondazione, da parte di tutto il Consiglio di Amministrazione, del Collegio dei Revisori e di tutti i dipendenti, consapevole che non si possono affrontare sfide complesse se non si è costruito prima uno spirito di collaborazione e di squadra.
In conclusione, si sente di rivolgere un particolare appello ai Cremonesi?
Certamente sì. I Cremonesi, nel tempo, hanno sempre dimostrato sostegno alla Fondazione attraverso donazioni che hanno contribuito a costituire l’attuale patrimonio e a poter reinvestire i suoi frutti aiutando le fasce più deboli della popolazione.
Credo che oggi sia importante, da una parte, dimostrare serietà e trasparenza nella gestione e, dall’altra, poter chiedere un sostegno alla nostra crescita, nella consapevolezza che il ritorno ricadrà positivamente su tutta la città.
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