10 giornate, 10 battaglie: serve una Cremonese compatta, determinata e sporca per dare un senso alla stagione
Siamo qui a leccarci ancora le ferite, dopo la sconfitta interna contro il Cesena e il successivo declassamento in 5ª posizione, consapevoli che ogni ulteriore passo falso, potrebbe andare a compromettere seriamente la qualificazione nella griglia play-off.
Una possibilità che tutti i tifosi sperano si dissolva come neve al sole della prossima primavera, ma i numeri ci mettono in guardia: 5° posto con la promozione diretta a + 16, ultime 5 gare, il Palermo (prima squadra appena fuori dalla soglia dei play-off) a -6 e un ruolino di marcia che ultime 5 gare, ha portato solo 5 punti (una sola vittoria e 2 pareggi).
A questo si aggiunge un calendario ricco di scontri diretti che potrebbe rappresentare la nostra fortuna, come anche la nostra rovina: dopo la prossima trasferta di Carrara (che è tutto fuorché una passeggiata), la gara interna allo Zini contro il Catanzaro che ci ha sopravanzato e che con una vittoria potrebbe mettere una seria ipoteca al passaggio diretto in semifinale. Poi la trasferta a Palermo, contro una squadra alla disperata ricerca di punti per rientrare nei play-off. Le gare che vedranno i grigiorossi affrontare il Cittadella in casa ed in trasferta con la Reggiana (visti i precedenti ed il bisogno di punti delle avversarie) non lasciano presagire una ‘sfilata sotto l’arco di trionfo ‘e poi subito Pisa in trasferta e poi allo Zini per il derby contro il Mantova. Si chiude con la trasferta di Marassi, la sfida interna con il Sassuolo, che molto probabilmente avrà già passato il traguardo della promozione diretta e la trasferta di La Spezia, sfida il cui valore è ancora da decifrare.
Inutile girarci intorno, questo progetto comincia ad avere le sembianze di un pezzo di carta appallottolato pronto ad essere cestinato, ma più che dalle parole rilasciate nelle ultime conferenze stampa pre e post partita da mister Stroppa, che ormai lasciano il tempo che trovano e hanno come unico fine di tenere la ‘barra a dritta’ in un mare sempre più mosso, pare più sensato sottolineare le parole rilasciate nella conferenza stampa post Cesena da Paulo Azzi: ”Ho vissuto il playoff e dico che non c’è nulla di scontato, conta il modo in cui ci arrivi e la mentalità con cui lo fai. Chiaramente la posizione può incidere, ma serve arrivarci bene come squadra. La sconfitta di oggi non fa bene, ma dobbiamo ripartire subito: l’unica strada è quella, io sono positivo, credo in questa squadra e dobbiamo avere l’entusiasmo di essere più concreti in ciò che facciamo. Sono sicuro che potremo dare la svolta perché siamo un bel gruppo che lavora bene”.
Parole che hanno ridato un po' di speranza ai tifosi grigiorossi, perchè concrete e sensate, non basate su statistiche e numeri alla fine ininfluenti ai fini del risultato finale. Il brasiliano dal suo arrivo nel mercato di gennaio, non ha perso tempo, si è messo subito a disposizione di Stroppa, si è inserito velocemente negli schemi della squadra e nelle sue prime uscite è sempre risultato determinante.
Ora tocca alla squadra ridare vigore ad una stagione che ad oggi appare un pallone sgonfio, lasciando negli spogliatoi paure ed incertezze, mettendo in campo quella professionalità e quella determinazione ad affrontare ogni gara come se fosse l’ultima, a mordere le caviglie agli avversari fino al triplice fischio, a fare valere la propria forza per raggiungere l’obbiettivo finale.
Servono gli attributi: c’è un finale di campionato da giocarsi, non certo quello che i tifosi speravano, ma quello dato dalla somma algebrica degli errori di chi questo progetto l’ha validato, avvallato e modificato in queste due ultime stagioni. Aggrapparsi all’idea di essere vittime dalla sfortuna è da perdenti, e se mai lo si pensasse un motivo in più per combattere e sconfiggere pure quella.
Il futuro è ancora da scrivere e dovranno farlo la squadra ed il mister: o vincenti o perdenti, non c’è una via di mezzo.
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