15 settembre 2021

Afghanistan e terrorismo

All’indomani della ritirata degli Stati Uniti, Zabihullah Mujahid, portavoce dei talebani nella prima conferenza del movimento a Kabul, ha affermato che l’Afghanistan “Non sarà una minaccia per alcun paese al mondo” e rispondendo a una domanda sul rischio che l’Afghanistan dia asilo a foreign fighters o ai terroristi di AlQaida, il portavoce ha detto: “Il suolo afghano non sarà utilizzato contro nessuno, possiamo assicurarlo”. Anche se i talebani fossero pronti a tenere a freno AlQaeda e altri gruppi, la loro capacità di farlo è tutt'altro che certa anche perchè l'Afghanistan è un grande paese montuoso dove le comunicazioni e i viaggi sono difficili, dove le fazioni e i cosiddetti “signori della guerra” dominano tuttora e sarebbe un compito immenso per qualsiasi governo centrale estendere il mandato a province così lontane.

Mentre la leadership e il nucleo ideologico di AlQaeda rimangono sulle montagne lungo il confine afgano-pakistano, la rete Haqqani che comprende membri talebani e di AlQaeda è invece ben radicata nel Paese, compreso Kabul. Questa rete che è stata indicata come vicina all'agenzia d’intelligence del Pakistan, oltre ad essere accusata di alcuni dei più letali attacchi nel Paese contro militari stranieri, è considerata, a tutti gli effetti, una rete che agisce come "collegamento primario" tra i talebani e AlQaeda. Ricopre diverse posizioni di alto profilo tra la leadership talebana e il Team di monitoraggio delle Nazioni Unite sull'Afghanistan, a giugno di quest’anno, ha affermato che "I contatti tra AlQaeda e la rete Haqqani - incluso il vice leader dei talebani, Sirajuddin Haqqani - rimangono particolarmente stretti. Condividono relazioni personali di lunga data, matrimoni misti, una storia condivisa di lotta e ideologie solidali". Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha dichiarato l'anno scorso che anche l'affiliata di AlQaeda nella regione (AQIS), mantiene stretti legami con i talebani in Afghanistan.Tale analisi è stata supportata dal Team di monitoraggio delle Nazioni Unite sull'Afghanistan, che ha riferito a giugno scorso che "Un gran numero di combattenti di AlQaeda e altri elementi estremisti stranieri allineati con i talebani si trovano in varie parti dell'Afghanistan", stimando una presenza del gruppo terroristico in 15 delle 34 province del Paese. 

In Afghanistan però, non esiste soltanto AlQaeda a rappresentare una minaccia per la sicurezza mondiale, ma anche Isis Khorasan. E’ emerso nel 2015 inizialmente nel Baluchistan in Pakistan, prima di stabilirsi nelle province montuose dell'Afghanistan come Nangahar e Kunar. Molti dei suoi combattenti sono arrivati ​​via terra attraverso l'Iran quando il gruppo è stato messo sotto pressione in Iraq e Siria. Ben presto si sono stabiliti in particolare nelle città di Jalalabad e Kabul e secondo i dati delle Nazioni Unite, nei primi quattro mesi di quest'anno Isis Khorasan ha lanciato ben 77 attacchi e si sta ora preparando per una lunga battaglia, godendo anche del sostegno dei salafiti radicali in diverse province. Mentre i legami dei talebani con AlQaeda persistono, entrambi i gruppi detestano Isis e il sentimento è reciproco. Mentre AlQaeda vede l'Afghanistan come il suo centro storico e da sempre combatte a fianco dei talebani, Isis-Khorasan è l'intruso più violento inoltre, ideologicamente e strategicamente, sono mondi a parte. Una lotta per il potere tra questi gruppi non è da escludere e potrebbe far precipitare il paese in una sanguinosa guerra civile.

E’ indubbio comunque come la vittoria dei talebani abbia elettrizzato simpatizzanti di tutti i gruppi estremisti e questo potrebbe aumentare i rischi per la sicurezza in tutto l’Occidente.

 

Nia Guaita


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