1 novembre 2025

L'Eco dello Zini: il vecchio stadio si rianima e i tifosi grigiorossi si preparano ad accogliere "la vecchia signora" e l'arbitro Chiffi (che regalò alla Juve l'ultima vittoria a Cremona)

"Giovanni Zini”. Un nome, un patriota, uno stadio, la memoria storica, un simbolo che incarna il valore di appartenenza della nostra città, da ben più di cent'anni. Sugli spalti di questo impianto sono transitate almeno quattro generazioni di tifosi, mentre centinaia di calciatori hanno calcato il suo glorioso tappeto verde con la maglia e lo stemma della Cremonese cucito sul petto. Per Cremona e per i cremonesi, lo Zini è molto più di un semplice luogo di aggregazione: è un simbolo identitario. È il teatro in cui si condivide l'amore per i colori e la maglia che ogni cremonese dovrebbe sentire come propri, a prescindere dalla pura fede sportiva. Questo legame è ancora più viscerale per coloro che provengono dalla provincia, spesso lontana, che resistono alla tentazione dei colori più blasonati. Gente che macina chilometri, in casa e in trasferta, per sostenere l’unica fede: quella grigiorossa.

Zini esaurito, lo spettacolo attende... Questa sera, lo Zini sarà un vero e proprio catino ribollente, pronto a registrare il tutto esaurito. Nutrita la presenza di supporters juventini, concentrati nel settore ospiti, ma sparsi anche in altri settori. Molti di loro cremonesi che, magari con indosso la casacca bianconera, varcano i cancelli dello stadio solo in occasione della visita della "Vecchia Signora". Qualcuno li chiama "occasionali", altri "perditempo", poco conta l’importante sarà zittirli.

Lo ZIni mormora: "Ancora Chiffi..." e Nicola ‘si tocca’. L'ultima volta che lo Zini ospitò la Juventus, il sapore fu amaro, segnato da una punizione tanto regalata quanto discussa che a tempo scaduto regalo una vittoria immeritata alla Juve e l’ennesima sconfitta alla Cremonese ed all’allora tecnico Alvini, al ritorno in campo dopo quasi due mesi di stop per i mondiali. Ad avvelenare ancor di più i tifosi grigiorossi, il gol del vantaggio di Valeri annullato per un fuorigioco, a dir poco, opinabile. Il ‘caso’ vuole che la direzione della gara di stasera sia stata affidata proprio a lui, all'arbitro Chiffi. Qualcuno lo ha rammentato a Mister Nicola, che con la prontezza ‘tipica di un vero condottiero’, ha reagito con un gesto istintivo e tipicamente maschile di disapprovazione e scaramanzia. Sempre sul pezzo.

Fantasmi rossoneri sulla testa di Spalletti... A proposito di sfide inaugurali e di spettri del passato, la Juventus che calcherà il manto erboso dello Zini è la stessa che inflisse un severo monito ai cosiddetti "rosiconi terrapiattisti" (milanisti e misti) in occasione della prima di San Siro. Chi "cianciava" su una straripante vittoria rossonera dovette ingoiare l'amaro calice di una amara e secolare sconfitta. Chiedetelo all'altro ex juventino, che sulla panchina rossonera si vide costretto a sopportare l'onta della sconfitta, passando la partita ad inveire e a scaricare la sua rabbia contro bottigliette innocenti. Gli sfavori del pronostico, in queste occasioni, sono sempre i benvenuti.

Testa, cuore e Nicola. È entusiasmante e oltremodo gratificante osservare come la sinergia emotiva tra la tifoseria grigiorossa e la squadra sia cresciuta in maniera esponenziale, partita dopo partita. Negli ultimi impegni casalinghi, non c'è stato settore che non abbia riservato incitamenti ed applausi alla squadra, un fatto che lo stesso Nicola non ha mancato di sottolineare. Davide Nicola si sta confermando un abile motivatore, un professionista esemplare e un comunicatore di grande carisma. I tifosi, ormai, lo venerano, definendolo un "grande," un "idolo," persino "immenso," un vero e proprio condottiero in grado di infondere coraggio non solo alla squadra, ma anche ai tifosi che la sostengono.

Lo Zini è certo: la squadra pronta a guadagnarsi il rispetto ed il sostegno dei suoi tifosi. Lo Zini è pronto, quindi, per la sua "battaglia". L'unica certezza è che stasera i tifosi grigiorossi arriveranno ‘carichi a pallettoni’, pronti a sostenere una Cremonese "incerottata" (con un Valoti reintegrato in fretta e furia, a causa delle defezioni),ma animata da grande voglia e determinazione a restare in partita fino alla fine. Non è del tutto vero che la Cremonese non abbia nulla da perdere contro la Juventus, una squadra di ben altro rango e lignaggio. Al contrario, la squadra allenata da Nicola dovrà guadagnarsi il rispetto e il sostegno del suo pubblico lottando su ogni singolo pallone, dal primo all'ultimo secondo di gara. E questo è l'unico vero risultato che conta, al di là del punteggio finale.

Daniele Gazzaniga


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