1 aprile 2024

"Fàa na fritàada" tra ricette e variazioni

Come ti giriamo la frittata noi, non te la gira nessuno.
(frase tratta dal dizionario dei politici)
Ormai la frittata è fatta!
(loro la girano e ce le fanno girare)
 
 
Come si fa? Anche senza uova: daghè n'uciàada alle foto... altrimenti usa la padella nel primo caso, pignatta nel secondo, logico, trattandosi di un secondo.
Se la frittata è fatta, allora non c'è bisogno delle uova, se è da fare, allora bisogna rompere le uova nel paniere -soprattutto se sono della gallina dalle uova d'oro- dato che la prima che canta ha fatto l'uovo, senza porci domande (non si può scrivere senza maiali domande) su chi dei due è nato prima, lasciandoci in preda a questo dilemma che nemmeno a cercare il pelo nell'uovo riusciremmo a dirimere, in quanto, pieni come un uovo, non sapremmo spiegarci perchè è meglio un uovo oggi che una gallina domani, dato che è meglio un uovo oggi e una gallina domani.
Tutto ciò porta ad una domanda: un testimone chiamato a deporre deve fare l'uovo?
Sipario, applausi, standing uovation.
Fine dell'uoverture.
 
Ecco da dove escono le uova, ma la cosa non è sempre così trasparente.
Fare una frittata è semplice, come l'uovo di Colombo. Se non si trova l'uovo di colombo, va bene anche di piccione (e se lo mandate a quel paese, diventa un piccione viaggiatore) altrimenti -aviaria permettendo- si opti per quelle di anatra, di tacchina, di oca, di faraona, di pasqua, di quaglia, di fagiana, di struzza o di antilope; altrimenti accontentatevi di quelle di gallina.
Quelle di gallo non vanno bene e soprattutto la cosa non va bene al gallo: gli si accapponerebbe -si fa per dire- la pelle e gli girerebbero le palle.
Il suo canto mattutino sarebbe un altro canto: d'altro canto scivolerebbe su tonalità garrule e non sopporterebbe le maldicenze delle comari del pollaio sulle sue specchiate virtù obnubilate da una sforbiciata malandrina.
I galli nel pollaio possono essere più di uno se è sempre lo stesso. E' il sogno del/della premier.
 
Tra le donatrici di uova summenzionate, la mia preferenza, va a quelle d'oca, belle cicciotte e che fatte in frittata, col proprio grasso, mi fanno venire la pelle d'oca, in quanto la palmipede l'ha persa per fare lo strutto e i conseguenti ciccioli.
• nota della casa del fanciullo obeso. Così si diventa nostri graditi ospiti.
• nota del gradito ospite. Si sta bene nel colesTirolo-Alto Adipe.
• nota dell'avveduto salutista. Il colesterolo non è tutto demonizzabile. Il nostro organismo arriva a produrlo da sè -lo biosintetizza per essere precisini- se scarseggia. Nel caso dello scrivente, questo pericolo è scongiurato ab ovo.
• nota salutare al salutista e alla di lui famiglia. Ciao, salutame 'a 'ssorete.
 
C'è un tempo per avere il meglio di ogni cosa (come ha imparato chi va al governo e per i 5 anni che ce lo siamo meritati fa quel che vuole) ed è così anche per le uova: in primavera, quando, tra coccodè e chicchirichì, si producono -e riproducono- coccorichì, chicchidè, coccochicchì, richichidè.
Con l'appropinquarsi dell'estate la gallina abbassa la produzione, come sbrigativamente, con contadina disinvoltura, recita il proverbio: "Quàant sfiurìss èl sambüus, ale galine ghè sè stupa èl büus".
Traduzione per chi non ha votato la Lega: Quando la primavera, durante il suo evolversi, tende a cangiare nell'estate, terminato il compito di far fiorire il sambuco acciocchè gli insetti irrestibilmente attratti lo impollino, e terminato il compito, sfiorisce per dar luogo ai frutti, in concomitanza di ciò, alla gallina si serrano i muscoli rettali, rendendo particolarmente difficile -e dolorosa- la produzione di uova, preferendo, quest'ultima, il ruolo di chioccia che al tramonto imita il sole, richiamando così i suoi raggi sotto l'ali dell'orizzonte, come ella, sotto le proprie, richiama i pulcini sul calar della sera.
Traduzione per chi ha votato la Lega: Quàant sfiurìss èl sambüus, ale galine ghè sè stupa èl büus.
• nota del botanico scrupoloso. Il sambuco ha i fiori che partono da diversi punti dello stelo e si danno appuntamento in cima ad esso: è il corimbo.
• nota del boscaiolo con le mani che prudono e che ha un suggerimento per il botanico scrupoloso. Non si può prendere un ramo nodoso di sambuco e parcheggiarlo violentemente sul capo di chi scrive queste fesserie?
E' la continuazione della specie, quando uova e ovaie si rimboccano le maniche. Per quanto riguarda il chiccirichì degli umani, oltre a rimboccarsi le maniche -ed alleviarsi dei pantaloni- abbisognasi di contratto innanzi a prevosto o borgomastro, previo prelevamento dai pantaloni, zona tasche, di materiale sonante, particolarmente gradito alla femmina degli umani...
• nota. Sì.
• note. Do Re La Sol Fa.
 
...e ai nostri stipendiati di Montecitorio. Nel primo caso ne so qualcosa per via degli album, non per i tuorl, nel secondo perché odio il commercialista in percentuali superiori all' 8 per mille.
 
La frittata, didatticamente, tende a coagulare a sè i più disparati elementi. Nulla di più di ciò che fanno le coalizioni di governo; talune coi più disperati elementi.
• nota dolente: ahi!
Con mirevole sincretismo, la frittata va a farsi friggere in compagnia di verdure millanta (vado bene come epigono di Veronelli?) pesci, carni, formaggi, fiori di zucca, o recuperi da frigo. In questo sta il sillogismo coi partiti; la sola differenza è nel fatto che dopo aver coaugulato a sè voltagabbana, opportunisti (ma anche opporpiduisti) fedifraghi, contumaci -e chi più ne ha più li metta in lista- non vanno a farsi friggere, ma mandano noi a farci friggere, avendo loro le mani in pasta. Nel primo caso serve la padella di ferro, sfruttabile anche nel secondo per andare dalla padella alla brace.
 
Girare la frittata (e la gabbana) è la loro specialità, ma è così da sempre. In un vocabolario Cremonese - Italiano, nel 1847 D.C. (dopo Cristo) e non 1847 P.M A.D.B.. (prima di Meloni Appena Dopo  Berlusconi) o 1847 P.P. toh ciàpa la par condicio, Angelo Peri, recita, alla voce fritàada: "Vivanda fatta di uova diguazzate con formaggio, talora con latte, e quando sian erbe che si aggiungono, nomasi anche erbata.
Modi di dire. Voultàa la frittàda: Oltre che nel senso proprio di rivolger sossopra la frittata nella padella, lo diciamo anche figuratamente per deviare dal primo proposito con mutazione artificiosa di discorso o di azioni."
Che le azioni siano quelle della Mediaset o della Unipol (toh riciàpa la par condicio), fa piacere leggere, con un quasi duecentinaio d'anni d'anticipo, che girare la frittata lo si fa per deviare dal primo proposito con mutazione artificiosa di discorso o di azioni.
Negli anni 2000 D.C. (o FI. prima FdI poi) sia che le redini le reggesse B. o M. (le iniziali possono cambiare ogni lustro, ma c'è chi è contrario a tale sinistra evenienza) vale la regola che cambiando i fattori, non cambia il padrone della cascina. Di solito ha la precedenza chi viene da destra, se non trova rosso.
 
Altresì (traduco: al3sì) l'uovo si presta, nel vernacolo eridaneo, a quest'altro modo di dire: "Fàa balàa di of seu per i bacch" dicesi di persona che non è mai contenta. Letteralmente: "Allineare delle uova su di un bastone e farle danzare" tipico di chi non pago di cinque anni di governo ci vuole pure riprovare, per un'endemica perniciosa malattia che vuole il politicus avidus insatiabilis stanziare le proprie terga su scranno e da lì incollatovisi, non amoveatur et installatovisi sine die.
 
• nota del lettore accorto che ha resistito fin qui. Questi sono i danni della 180, legge Basaglia, ma qui si legge Bartoli. Interdirlo.
 
Una maniera sicura per girare la frittata senza rompere le uova. Basta non farla.
Soavità della frittata e sua preparazione. Padella di ferro, usata solo per frittate, e mai messa -se avete una colf dei Balcani- nella slavastoviglie. Burro. Olio. Strutto. Basta uno dei 3, al3menti i 3gliceridi...
Mettere a fuoco girando la ghiera dell'obbiettivo... no rifare.
Mettere a fuoco Giovanna d'Arco.... rifo.
Mettere sul fuoco Giovanna d'Arco fino a quando dirà "Basta, non ne posso più, sono stufa!". Essendo stufa, riempitela di legna, fatela flambè e approfittatene per mettere sul fuoco la padella mescolando uova e quel che la fantasia vi suggerisce, o la disponibiltà vi permette, o la miseria vi impone. Cotta da una parte, senza aspettare che Giovanna chiami il collega San Lorenzo a dirvi di girarla, prendete un politico che giri la frittata (ce ne sono in giro usati, ma nascondete prima l'argenteria) et voilà fatta la frittata.
Ne ero ghiotto, già da piccino, è sempre stato il mio piccolo grande amore, come diceva Claudio Zabaglioni, per gli amici Vov.
 
Animale straordinaro la gallina: si può mangiare prima che nasca e dopo che è morta.
 
 
Lilluccio Bartoli


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