Le Frittelle di merluzzo e la tradizione nelle osterie
In determinati giorni nelle osterie della città e del circondario veniva fritto il merluzzo. Chi non ricorda l'osteria di Cinto, in via Bordigallo, con il profumo di merluzzo nelle mattine di mercoledì e sabato, e le crocchette di patate, le polpettine da accompagnare a "staffette" di frizzantino fresco al punto giusto. Anche nelle osterie attorno a Porta Po si friggeva il merluzzo ma anche il pesce fresco di fiume, portato da pescatori dilettanti e professionisti che lo scambiavano con consumazioni di vino. E quello che avanzava veniva messo in "aglione". Merluzzo fritto anche alla "Bùsa" di via Mantova, in via Massarotti alla Luna e in tante altre osterie.
Dal casalasco con gli appunti del professor Gianfranco Taglietti ecco la ricetta delle "Fritelle di Merluzzo" scritta in dialetto casalasco.
FRITÈLI AD MARLÖS
Tajà a tuchèi dal marlös bagnà e sbujantàl par quasi an quart d'ura; pulìl e tridàl mia tant fén insëma suquanti ulivi verdi sensa armala e a un cu d'àj. Preparà intant 'na pastèla cum faréna, of, lat, an psigòt ad sal, pévar, na tasìna da bira cèra; dopu mes'ùra zuntàgh al marlös tridà e fa frésar töt a cuciaràdi in oli d'arachide.
FRITTELLE DI MERLUZZO
(t.i.) Tagliare a pezzetti del merluzzo bagnato e sbollentarlo per quasi un quarto d'ora; pulirlo e tritarlo non troppo fine, insieme a qualche oliva verde snocciolata e ad uno spicchio d'aglio.
Preparare intanto una pastella con farina, uova, latte, un pizzico di sale, pepe, una tazzina di birra chiara; dopo mezz'ora aggiungervi il merluzzo tritato e far friggere il tutto a cucchiaiate in olio d’arachide.
L'osteria nella palazzina del Foro Boario (foto Ezio Quiresi)
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