"Un africano e un bigné", quel profumo della Pasticceria Dondeo
Saltellavo impaziente accanto a mio papà quando, la domenica mattina, mi portava dal suo amico Attilio. E una ragione della mia impazienza c'era: Attilio si chiamava Dondeo ed era il re del suo magnifico locale vicino alla Stazione. Insomma: il famoso Bar Pasticceria Dondeo dove mi venivano sempre regalati i miei due pasticcini preferiti: un africano e un bignè.
Immerso nel suo splendido locale liberty, Attilio sembrava un patriarca immortale mentre si aggirava tra le preziose boiseries,le grandi specchiere, le vetrine, i diplomi incorniciati e l'irripetibile, soave profumo della sua pasticceria. In primis della sua torta esclusiva IRIS di cui andava orgoglioso.
Oltre alla splendida attività del suo locale storico, Attilio aveva molti altri interessi fra i quali la passione per il ciclismo. Non a caso, infatti, la rinascita del Club Ciclistico Cremonese 1891 ebbe sede al Dondeo. E non a caso.avvenne che Attilio, insieme a Nino, suo figlio e grande collaboratore, istituì la famosa "Coppa Ciclistica Dondeo" con partenza e arrivo davantio all'omonimo Bar che intanto diventava sempre più mitico. Anche quell'evento sportivo divenne mitico, tanto che "la Coppa Dondeo"si corre ancora oggi con grande risonanza.
Purtroppo nemmeno i patriarchi sono immortali e, un triste giorno del 1971, il figlio Nino si trova da solo al comando della nave, della quale, tuttavia, è già esperto. Pur sconvolto dal dolore non si perde d'animo e, in nome di Attilio, ne continua l'opera. Rafforza e completa la sua équipe (da sempre una vera famiglia), mentre insegna l'arte della Pasticceria ai suoi discepoli. Per tutti i meriti aquisiti gli viene attribuito il titolo di Maestro del Lavoro. Onorificenza di cui viene insignita anche Paola, l'inseparabile moglie, collaboratrice e socia.
Passarono gli anni e la vita mi portò lontano da Cremona , così persi di vista anche il mio Bar. Tuttavia sapevo che veniva sempre gestito al meglio con grande successo. In aiuto vennero chiamati i nipoti della signora Paola;come sempre una vera famiglia: quella di Viter e Saide Frontali, appunto, che dal 1974 ne é stato anche titolare, tenendo alto il brand Dondeo
Una figura eccezionale di questi successori è stata la signora Saide che, con il marito Viter e poi il figlio Fabiano hanno dedicato una vita al Dondeo. Sempre un sorriso per i clienti, sempre premurosa e gentile. Se ne è andata poco tempo fa tra il rimpianto di chi la conosceva.
Eppure, nonostante questa tristissima realtà, il Bar Pasticceria Dondeo non si fermerà e continuerà con successo nel nome del fondatore Attilio, il patriarca che, la domenica, mi regalava i suoi squisiti pasticcini. A proposito dei quali ho un aneddoto da raccontare. Tornato a Cremona, negli anni Settanta, una domenica mattina accompagnai mio figlio al Bar Dondeo, come faceva mio papà quand'ero piccolo. Mentre il bambino sceglieva i pasticcini, ingenuamente speravo che prendesse come me un africano e un bignè. ma lui preferì mangiarsi un "cannoncino" e una "meringa". Quel giorno, proprio al Dondeo, proprio grazie a quei pasticcini, imparai un principio fondamentale per un padre: quello di accettare che i figli facciano le loro scelte.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
commenti
Primo Luigi Pistoni
23 giugno 2023 12:29
Senza dubbio la migliore pasticceria di Cremona. Profuma di storia, di una città che un pò alla volta la sta perdendo. Mitici.
ennio serventi
25 giugno 2023 16:00
"EL NINO" monti di Vernasca 1944. " i tedeschi erano in tre, nascosti a livello dei tetti e venivano giù tranquilli nella neve. A un certo punto mi son sentita il fucile dietro la schiena. Ho bussato e dall'interno ha risposto " si ho sentito.. vengo subito ad aprirti" Ancora prima di aprire, i partigiani che erano li nascosti avevano già capito. SOno scappati appena in tempo. Tra loro c'era anche Dondeo quello della pasticceria di Cremona. SI è salvato per miracolo. Ancora oggi mi dice: Mi ricordo di quando sei venuta ad avvisarci".....
Gianfranca Sanzeni
26 giugno 2023 14:21
Condivido tutto e apprezzo molto l'iniziativa. Anch'io da tanti anni abito a Milano ma quando capito a Cremona (ho ancora qualche parente e qualche amicizia) non manco di fare visita AL DONDEO.... apprezzando ogni volta stile, professionalità e tanta simpatia!
Carolina Manfredini
27 giugno 2023 11:15
Davvero un locale bellissimo, ci si sente a casa, noi cremonesi ne andiamo fieri ed orgogliosi. Un tocco di eleganza, i sapori della tradizione, l'aria della Cremona di una volta si respira al Dondeo, che frequento da sempre. E al quale non si rinuncia mai. Complimenti ai titolari e allo staff, queste cose amiamo.
Michele de Crecchio
9 luglio 2025 14:32
Bello e sicuramente ricco di fascino non solo il celebre bar Dondeo, ma anche l'intero edificio al piano terreno del quale tale bar si trova inserito, all'angolo tra via Dante e la piazza della Stazione, ritengo meriti una particolare citazione. Progettato, se la memoria non mi inganna, dall'architetto eclettico Alessandro Galeotti, pur con un numero ridotto di piani, sembra infatti, qui "paracadutato", un brandello della Parigi di Haussmann, soprattutto grazie alle "mansarde" di sottotetto, realizzate molto simili ai modelli francesi e non ancora volgarizzate come, purtroppo, avvenne nel secondo dopoguerra del novecento quando tale tipologia venne grossolanamente riproposta in varie parti d'Italia ed anche a Cremona, da non pochi speculatori, non più come raffinata "citazione", ma solo come furbastro tentativo di non farsi computare, ai fini delle verifiche volumetriche, il piano edificato al di sopra del canale di gronda!