10 aprile 2023

Una collezione di pennini, quanti ricordi!

Il Caro amico Rosolino Gualazzi mi ha fatto dono di una sua collezione di pennini.

Sono una grande varietà di modelli e forme specifiche per le varie grafie, per la mano di chi scriveva, quando ancora lo scrivere era una di quelle attività dell’umano sapere che richiedeva il rispetto di stili e abilità.

Pennini specifici per le varie grafie, per scritture tecniche o messaggi talvolta pregni di sentimenti. Alcuni modelli sono per disegno tecnico o decorativo.

Tra questi ne ho trovato alcuni per disegno tecnico con i quali ho iniziato il mio mestiere. Antesignani di strumenti tecnici come i rapidograf, quanto tribolare con questi, si seccavano nel bel mezzo dell’operare, occorreva aprili, pulirli, riempirli con una goccia di inchiostro di china.  Alla fine le dita erano nere.

Quanti ricordi. L’imparare a scrivere con la cannuccia e pennino, fatica e timore di sbagliare, di macchiare la pagina del quaderno. 

Poi Làszlç Bìrò ci ha inventato lo strumento di scrittura che porta il suo nome, ha sollevato le generazioni dal patimento. Però le prime biro macchiavano dopo un poco, ma comunque che sollievo!

Ora non ci si ricorda più dei pennini, del nome del modello che si doveva dire al negozio per soddisfare il proprio bisogno di scrittura. 

 

Giulio Grimozzi


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commenti


michele de crecchio

30 giugno 2023 20:02

Anni or sono, l'ottimo Antonio Bergonzi, figlio di cartolai e cartolaio lui stesso pubblicò, in argomento, uno stupendo libretto.