1 settembre 2022

Quando Gianni Silva da Pandino cantava nel gruppo i Bucanieri. E col 45 giri Sai, la band fece il botto…

Il sito internet del musicista e cantautore Eugenio Violante (www.eugenioviolante,it) beh riporta anche quanto segue:

“Era il periodo della musica ‘Beat’, i Beatles, i Rolling Stones…
In quell’anno (1968), dopo una breve parentesi nel gruppo di Albano ‘Gli STRANI’, sono approdato ai BUCANIERI, e mi sono divertito tantissimo, soprattutto con le voci.
Arrangiavamo molti brani dando loro un nuovo volto con tre o più voci.

Abbiamo anche fatto un disco, un 45 giri in vinile.
In facciata A, il brano: ‘Ho visto un angelo’, sul lato B: ‘Sai’. Indimenticabili le prove nella torre del Castello di Pandino (Cremona) immerso nella nebbia: vedevamo fantasmi dappertutto, e allora giù di luci e di suoni ‘a manetta’, per non pensare alla realtà o meglio, alle immateriali presenze. Beat allo stato puro.

Formazione: Gianni Silva cantante dalla voce pulita e graffiante, Mario Gazzola batteria,  Pierre Arenzi sax, sassofonista con la ‘S’ maiuscola, alle tastiere prima Antonio e poi  Sandro Frangioia,  Sergio Gilardoni al basso e Eugenio chitarre e voce”.  

Quindi, Gianni Silva da Pandino: esteta, mecenate, imprenditore del bello e Designer, con la sua storica attività (la Boutique Silva Arredamenti), colui il quale, via social, spesso alza i toni per evidenziare problemi, proporre soluzioni e smuovere le acque, beh è stato anche un cantante. Soprattutto è un artista.

Ecco, a tal proposito, un suo post:

“Invito gli amici di Facebook ad accedere a You Tube e digitare Sai oppure I Bucanieri. Lo faccio perché ho un po’ di nostalgia. Non ho più voce per cantare. Non importa se bene o male: ma mi piaceva molto, per me e per gli amici che avevo e facevano parte del ‘Complesso’ o ci seguivano. Ebbene; Su YouTube risulta che 17.606 persone hanno ascoltato il disco in vinile 45 giri. Testo di Eugenio Violante chitarra Fender Stratokaster. Io canto, Pier Arensi sax, Sandro (un ricordo per lui) alle tastiere, Sergio basso e Mario Gazzola batteria”.

Ah … “Sai” all’epoca fece il botto, ottenne consensi e venne inserita, meritatamente, in un libro musicale poiché a suo modo fu un simbolo di quei tempi musicali. Chapeau! 

 

 

 

Stefano Mauri


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