I banchetti delle famiglie nobili piacentine dell'800 non hanno più segreti
Come si svolgeva e come veniva organizzata la vita che ruotava attorno ai palazzi nobiliari? Ce se ne può fare un’idea visitando la mostra “Cucina, affari e tempo libero in una famiglia nobile dell’Ottocento”, allestita nella Biblioteca del Convento di Santa Maria di Campagna di Piacenza (nell’ambito del programma delle Celebrazioni dei 500 anni della Basilica, promosse dalla Comunità francescana e dalla Banca di Piacenza) e inaugurata sabato scorso.
Disposti su alcuni tavoli, sono esposti fogli con gli appunti preparatori dei pranzi che si tenevano nel salone della piccola reggia di Castelnuovo Fogliani in occasione della festività di San Fiorenzo, tra il 1870 e il 1881 e tra il 1900 e il 1903. Pranzi organizzati da Clelia Sforza Fogliani d’Aragona, sposata al marchese Pallavicino di Parma. Oltre ai menù e alle indicazioni per la disposizione a tavola, sono in mostra documenti, appartenenti alla famiglia Sforza Fogliani, riguardanti la cura della casa, con dettagliati elenchi di tovaglie, teli, arredi, oltre a interessanti registri riguardanti la cura delle terre, dei vigneti, e un raro abaco - la bacchetta - con cui si tenevano misurati e controllati i livelli e le capacità residue delle botti di vino dopo gli spillamenti.
A titolo esemplificativo, vediamo il ricco menù della famiglia Sforza Pallavicino in occasione appunto della festa di San Fiorenzo, riportante la data del 29 agosto 1870.
L’incontro conviviale prevedeva tre tipi di menù per le tre tavolate di invitati.
Prima tavola: alla tavola padronale, veniva servita la Minestra Zuppa Santa, alla quale seguivano antipasto burro e salame, fritto paté, verdure, funghi alla rete, lepri, flan di verza, arrosto di vitello, torta e gelato di frutta limone.
Seconda tavola: minestra con verdura, antipasto burro e salame, fritto misto, lepri, cornetti, prosciutto con gelatina, funghi alla rete, cotoletta di pollo, arrosto selvatico, dolce: torta e gelato di frutta limone.
Terza tavola: minestra guarnita (?), fritto di fegato di vitello misto, lepre, timbaletti di carne, prosciutto e ripieno, funghi, vitello farcito, polli arrosto, dolce (come sopra).
Numeroso, interessato e molto incuriosito il pubblico intervenuto all’inaugurazione della mostra, durante la quale hanno preso la parola il presidente del Comitato organizzatore dei 500 anni Pietro Coppelli (che ha fatto un cenno alla tradizione dei banchetti nobiliari nel 7-800), il curatore Danilo Pautasso (che ha illustrato i documenti esposti) e Roberto Tagliaferri, responsabile dell’Ufficio Economato della Banca che ha organizzato l’allestimento.
La mostra è aperta mercoledì 9 e venerdì 11 novembre dalle 15 alle 18. Per concordare ulteriori momenti di visita per piccoli gruppi (comunque non oltre venerdì 11), è possibile rivolgersi all’Ufficio Relazioni esterne della Banca (0523 542357 – relaz.esterne@bancadipiacenza.it).
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