Piazza Stradivari e le continue modifiche. Le traversie dell’antica Piazza Piccola. Il cambio continuo di arredo
Gli anziani faticano a chiamare col suo nome attuale quella piazza che fino a pochi anni or sono era dedicata a Camillo Cavour: per molti infatti sembra difficile abituarsi al nome di Stradivari dopo oltre 160 anni dal 1859 quando a seguito dell’armistizio di Villafranca Cremona entrava a far parte del regno di Sardegna e la piazza veniva dedicata al grande tessitore della diplomazia del regno stesso. Siamo convinti di questa difficoltà per il fatto che ancora oggi molti continuano persino a ricordare e ad usare il suo antico nome di piazza Piccola, piccola rispetto alla piazza Grande del Duomo, che durava ufficial- mente da secoli.
A questo punto risulta particolarmente interessante continuare l’utilizzo delle notizie tratte da quanto scritto con precisione e ricchezza di particolari dal professor Taglietti nella sua opera dedicata ai nomi delle vie e delle piazze della nostra città.
Scrive Taglietti:”Così, quando Cavour venne in visita a Cremona nel febbraio del 1860, provò il piacere (riservato a pochi) di leggere da vivo il proprio nome inciso nel Marmo”. Dal secolo XIV al secolo XVI la sua denominazione era stata di piazza del Capitano per- ché vi sorgeva la torre isolata, eretta nel 1132
e restaurata dal Comune di Cremona nel 1954 e che al suo tocco di campana “soleva l’urbana milizia colà radunarsi”, e il palazzo occupato dal Capitano del popolo, divenuto poi la residenza di Buoso da Dovara, signore di Cremona e Podestà del Mercanti; in seguito questi stessi edifici sono stati occupati dall’Università dei mercanti. Successivamente, come per altro risulta anche nella celebre pianta del Campi del 1582, la piazza è indicata come “Platea parva”, piazza Piccola, e rimarrà tale per oltre tre secoli nelle carte ufficiali; osserva il professor Taglietti che “per maggior tempo ancora durò quel suo nome quasi affettuoso sulle labbra dei nostri nonni e dei nostri padri” e noi ci permettiamo di aggiungere che questo uso non è definitivamente sparito: quante volte capita ancor oggi di sentire tra persone anziane usare l’antico nome.
Fisionomia e arredo della piazza
Come per il nome, che è cambiato più volte nei secoli, anche per la sua fisionomia le modifiche sono state numerose; le più devastanti sono quelle operate nel secolo scorso che hanno distrutto una serie di antiche costruzioni e di negozi caratteristici, per sostituirli con palazzi massicci legati allo stile imperante nell’epoca fascista: il 1935 ha visto l’abbattimento di palazzo Grazioli per far posto a quello della Ras; così i vecchi edifici porticati (ex case di Santa Croce) sono stati demoliti per far posto, nel 1939, alla nuova sede della Camera di Commercio.
Nel 1954, per completare l’opera, è stata avviata la costruzione, terminata nel 1960, del “palazzo fortilizio” della nuova sede della Banca d’Italia.
Anche l’arredo della piazza ha subito nel tempo frequenti modifiche che, per quelle degli ultimi decenni, basta la nostra memoria per ricordarle e giudicarle; addirittura la famosa pensilina che deturpava la piazza e la vista della cattedrale fino all'attuale intervento per realizzare uno slargo senz'anima.
Curioso è, per certi aspetti, riportare la descrizione che Taglietti faceva della piazza al momento della compilazione del suo testo: ”Nel lato a mezzogiorno è chiaramente visibile, all’altezza del primo piano, la Madòna d’i pùmm, o della frutta, una delle santelle meglio conservate della città, firmata da Carlo Vittori e datata 1926. Nello spazio davanti a questo palazzo è stato, non sono molti anni, allestito un giardinetto, in cui la fontanella è sovrastata da un puttino a cavalcioni su una tartaruga. Sulla sinistra, seminascosto da sempreverdi, sorge il monumento in bronzo di Claudio Monteverdi, che il Trait d’Union fece eseguire allo scultore Ercole Priori nel 1967, quarto centenario della nascita del grande compositore cremonese."
Le foto provengono dall'Archivio Faliva
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