30 aprile 2021

Con Monza e Brianza, Cremona unica provincia a non avere denominazione vinicola

Qualche giorno fa mi sono preso la briga di verificare lo stato di avanzamento di una mia teoria. Carta e penna alla mano, ho trascritto su un foglio l’elenco di tutte le province italiane. Ho poi sfogliato l’elenco aggiornato delle produzioni vinicole italiane (DOCG, DOC e IGT), depennando di volta in volta ogni provincia che incontravo. Ho avuto così conferma che la Provincia di Cremona è una delle due sole province italiane a non avere nessuna denominazione vinicola.

Un triste primato che si spiega facilmente: troppo piatta la nostra orografia -anche se in passato ci fu chi cercò di inventarsi “le colline di Dosimo”, ma di questo magari parleremo in uno dei prossimi appuntamenti-; troppo ricca la nostra terra -in linea di massima, dove viene bene il mais, non può venire bene l’uva-; troppo calde e umide le nostri estati -l’escursione termica giorno/notte della stagione estiva è un elemento fondamentale per la corretta maturazione della frutta. Eppure non è sempre stato così, anzi.

In un passato neanche troppo lontano era consuetudine trovare piante di vite in pressoché tutti gli orti adiacenti alle cascine, dove i mezzadri e i coloni piantavano qualsivoglia coltivazione che potesse contribuire al sostentamento proprio e della propria famiglia. Cos’è cambiato, allora?

E com’è possibile che in passato si produceva vino anche nelle nostre terre, e oggi non più? Riassumendo in tre parole: è cambiato tutto. Fino a pochi anni fa la vite, ma soprattutto il vino, erano parte integrante dell’alimentazione quotidiana, al pari del mais (polenta) e del grano (pane e farina). La vite, come quasi tutte le piante da frutto, non necessita di grandi attenzioni o lavorazioni e se la si lascia autogestire qualche grappolo te lo dà sempre. In più, il cosiddetto “vino del contadino” è un prodotto tutto sommato semplice da ottenere: basta raccogliere i grappoli, pigiarli con i piedi, aspettare che si svolga la fermentazione, travasare in damigiana e berselo!

Oggi la nostra alimentazione è profondamente cambiata, l’apporto calorico e zuccherino che garantiva il vino viene soddisfatto dalla ricchezza della nostra dieta, e piano piano (ma neanche troppo, in realtà) il consumo di vino pro-capite è precipitato ai minimi storici. Parallelamente, si è passati dal produrre il già citato “vino del contadino” al “vino commerciale”, nell’accezione più alta del termine. Con l'introduzione delle Denominazioni (la legge quadro è la famosa 930 del 1963), la produzione enologica “commerciale”, quella cioè realizzata per essere venduta, ha soppiantato la produzione per l’autosostentamento, e si è perciò concentrata nei territori storicamente più vocati, al fine di ottenere prodotti di elevata qualità. La somma di questi due fattori, così strettamente collegati tra di loro, ha portato inevitabilmente la viticoltura a scomparire dalle zone meno significative, quali appunto la nostra provincia.

Ma questo non significa che a Cremona non si beva o apprezzi il vino, tutt’altro: Cremona e la sua provincia sono storicamente grandi consumatori della bevanda di Bacco, spesso acquistata dalle zone di produzione limitrofe e confinanti. E di questo inizieremo a parlare dalla prossima settimana.

P.S. Dimenticavo: se te lo stai chiedendo, l’unica altra provincia italiana a condividere il primato con Cremona di assenza di denominazioni vinicole è Monza-Brianza.

Coordinatore Regionale per la Lombardia e Piacenza di Slow Wine

Andrea Fontana


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commenti


PATRIZIA

2 maggio 2021 08:20

Grazie Andrea. Tu seguirò con attenzione e sono molto lieta che tu possa condividere la conoscenza, la competenza e la passione che ti sono proprie: il mondo del vino è affascinante e ha sempre tanto bisogno di testimoni affidabili. Buon lavoro

Andrea Fontana

5 maggio 2021 07:26

Grazie Patrizia, cercherò di essere interessante e stimolare la curiosità di conoscere e visitare questo nostro mondo così affascinante.

Mariarosa

4 maggio 2021 12:23

Cremona su molti fronti è da tempo la bella addormentata