24 febbraio 2023

Il Dizionario del degustatore-Parte seconda, lettera B

Proseguiamo il nostro percorso alla scoperta dei termini maggiormente utilizzati per raccontare i vini. Dopo aver sviscerato la lettera A, procediamo con la B, in rigoroso ordine alfabetico.

                                                                                                      LETTERA B

BALLON: Bicchiere dalla forma sferica ed ampia, che ha la funzione di sprigionare i profumi del vino, soprattutto quelli molto invecchiati. In passato ha vissuto un glorioso successo, mentre oggi è stato quasi del tutto abbandonato a scapito di forme più moderne e scientifiche. Personalmente, lo ritengo il peggior bicchiere che si possa utilizzare.

BALTHAZAR: Bottiglia di spumante dalla capacità di 12 litri, che equivalgono a 16 bottiglie da 0,75.

BARRIQUE: Piccola botticella di rovere della capacità di 225 litri (cioè 300 bottiglie), di origine francese, utilizzata per l’affinamento dei vini. Dona al vino un aroma caratteristico di vaniglia e tabacco, derivante dalla tostatura del legno durante la sua produzione e dall’elevato rapporto tra la superficie della botte e i litri di vino contenuti. In principio le barrique erano prodotte esclusivamente con querce dei boschi di Troncais, Allier e Limousin, nel massiccio centrale Francese; oggi invece, data l’elevata richiesta, si utilizzano anche piante di origine Slava, Ungherese, Americana, ecc. Ha avuto l’apice del suo successo alla fine del secolo scorso, quando un vino per essere considerato buono doveva necessariamente “aver fatto barrique”. Oggi, al contrario, quasi la si demonizza per via della sua pesante impronta olfattiva. Come sempre, la verità sta nel mezzo, e se utilizzata con criterio dona eleganza e morbidezza non paragonabili al legno grande.

BATONNAGE: Attività che consiste nel rimettere periodicamente in sospensione le fecce tramite il rimescolamento del vino durante la vinificazione in rosso, che avviene appunto svolta con la macerazione delle bucce sul mosto.

BLANC DE BLANCS: Vino bianco spumante ottenuto da sole uve bianche.

BLANC DE NOIRS: Vino bianco spumante ottenuto da sole uve nere, vinificate senza le bucce, e che per questo danno origine a un vino bianco.

BORDOLESE: Forse la forma di bottiglia più diffusa e conosciuta, di forma cilindrica, con le spalle e il collo stretto. Nata a Bordeaux (da qui il nome) si è poi diffusa in tutto il pianeta, in mille varianti di peso, forma (collo più o meno lungo, spalle più o meno pronunciate, ecc.) e colore del vetro.

BORGOGNONA: Bottiglia dalla forma cilindrica, senza spalle e collo lungo, diffusasi per prima in Borgogna (da qui il nome) e poi utilizzata in molte parti del Mondo. Oltre che nel territorio d’origine, è molto utilizzata in Piemonte (una sua versione leggermente modificata prende il nome di “Albeisa”, dalla città di Alba) e nelle zone vinicole dove si coltiva molto Pinot Nero (vitigno principe proprio della Borgogna).

BOTRYTIS CINEREA: Muffa nobile che in particolari condizioni può colpire le uve, che una volta vinificate assumono un profuma e un sapore decisamente caratteristici. È la base per la produzione dei famosissimi Sauternes, vini dolci francesi dell’omonima zona di Bordeaux, ma ultimamente viene “favorita” anche per la produzione di vini secchi.

BOTTE: Termine generico che indica contenitori di legno della capacità superiore a 1000 litri. Servono per affinare il vino, soprattutto rosso (ma non è escluso il bianco o il passito) e, se ben gestiti, si possono utilizzare per alcuni decenni. Ne esistono infinite varietà, diverse per forma (ovali o tronco coniche, ecc.), dimensione (10-20-50 ettolitri, ecc.) e materiale (legno di rovere, castagno, acacia, ecc.)

BOUQUET: Insieme delle sensazioni e delle percezioni olfattive di un vino, che si sviluppano in fase di maturazione. Più è ampio, articolato e sfaccettato, maggiore è considerata la qualità del vino.

BRUSCO: Vino tendente all’aspro, ma quasi sempre non sgradevole nel suo insieme. Di solito con il tempo si smorza.

BRUT: Termine tecnico che classifica il residuo zucchero rimasto all'interno del vino al termine della sua produzione. Un vino Brut ha un residuo zuccherino che può andare da 0 a 12 gr/lt. È sempre indicato nelle bottiglie di vino spumante e sostanzialmente significa che il vino è secco.

Andrea Fontana


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