20 maggio 2022

Il servizio del vino (49)

Qualche sera fa l’amica Alessandra mi ha rivolto una domanda interessante: "Andrea, ma qual è il bicchiere giusto per un vino rosso? E per uno bianco?"

La questione in effetti non è ancora stata trattata in questa nostra rubrica, e pertanto sono ben lieto di mettere in pausa il nostro viaggio alla scoperta delle vinificazioni e fare una digressione su un argomento all’apparenza frivolo e invece decisamente importante.

La domanda di partenza è tutto tranne che banale, e in effetti rimanda ad una considerazione più generale e non così secondaria come si può pensare: una volta che si è acquistata una grande bottiglia, spesso si corre il rischio di non riuscire ad apprezzarla appieno a causa di una dinamica di consumo sbagliata.

Ma qual è quella giusta? Cominciamo a vederla assieme da questa settimana.

Il principio di base è questo: Servire il vino nella giusta maniera, alla giusta temperatura e nel giusto recipiente è, oltre che un esercizio di stile che ci procurerà i più vivi complimenti dei nostri ospiti, fondamentale per gustarlo al meglio.

LA GIUSTA MANIERA

Il servizio del vino ai commensali è basato su semplici regole, dettate per lo più dal bon ton e dal galateo, e che nulla hanno a che vedere con la qualità di una degustazione.

Se pertanto organizzate una cena a casa con amici, dovreste comportarvi così: servire il vino per primo alla persona che lo ha scelto, o portato, per ottenere il suo consenso circa la bontà del vino stesso. Nel caso siate a casa vostra e il vino lo abbiate scelto voi, versatevene un goccio per assaggiarlo e una volta appurato che va bene, iniziate il servizio partendo dalle signore in ordine decrescente di età, passando poi agli uomini sempre nello stesso ordine.

A tal proposito esistono regole ed eccezioni: se al tavolo ci sono autorità (onorevoli, ecclesiastici, nobili, ecc.) si servono sempre per primi (sempre rispettando l’ordine donna-uomo).

Ancora una precisazione: ormai questa norma dell’ordine in base all’età è sdoganata, anche perché mi è capitato spesso di leggere il terrore negli occhi d'una donna quando mi avvicino a lei per servirla per prima (della serie: “non venire da me, non penserai che io sia la più vecchia di questo tavolo!”). Il consiglio che mi permetto di darti è di seguire una regola più generica (ad esempio in senso orario o anti-orario) e soprattutto di enunciarla a voce alta, in modo da non creare imbarazzi: “Luigi il vino va bene? Benissimo, allora serviamo prima le signore in rigoroso senso orario”. Così facendo rispetterai il bon ton e non dovrai giustificarti in caso di gaffes, che sono sempre dietro l’angolo.

La quantità ottimale di vino da versare è all’incirca sui 5-8 cl. ed è importante stare attenti a non versare delle gocce sul tavolo, pratica oggi molto facilitata dall’invenzione dei dischetti salvagoccia.

LA GIUSTA TEMPERATURA

Passiamo alle cose un po’ più importanti. La giusta temperatura di servizio è fondamentale per gustare al meglio i nostri vini. Questo perché i vari elementi di un vino (alcol, zuccheri, acidi, sostanze aromatiche, ecc.) reagiscono e si manifestano in maniera diversa a seconda della temperatura, ed è quindi fondamentale che questa sia il più possibile coerente con la tipologia di vino che andiamo ad assaggiare.

Non ci credi? TI faccio qualche esempio: un whisky (mediamente 40°) a temperatura ambiente è alcolicissimo, brucia la gola. Bevuto con ghiaccio, l’alcol è molto meno percepibile. La Coca Cola calda è dolcissima, quasi nauseabonda. Bevuta fredda invece è tollerabile.

Come vedi, amico mio lettore, amica mia paritaria, la temperatura influisce moltissimo sulla qualità e la piacevolezza della bevuta.

In breve e a puro titolo esemplificativo, le corrette temperature di servizio sono le seguenti:

  • -  7° - 9°: vini spumanti secchi (Champagne, Franciacorta, ecc) o aromatici (Prosecco, Asti Spumante). Vini dolci naturali (Brachetto, Moscato, ecc.). È fondamentale per il servizio di questi vini la presenza del secchiello del ghiaccio.

  • -  10° - 12°: vini bianchi secchi giovani (Chardonnay in acciaio, Bianco di Custoza, Nosiola, ecc.) e vini rosati. Queste temperature possono essere mantenute con una semplice glacette.

  • -  12° - 14° vini bianchi aromatici (Gewurztraminer, ecc) o invecchiati in legno. Vini passiti e liquorosi. Vini rossi frizzanti o novelli. Anche per questi vini la glacette è più che sufficiente per mantenere la temperatura ottimale.

  • -  14° - 16°: vini rossi giovani di medio corpo.

  • -  16° - 18° vini rossi invecchiati e importanti.

     

    Una delle incomprensioni maggiori quando si serve il vino rosso è quella legata alla famosa “temperatura ambiente”. È bene quindi rimarcare che con questo termine si intende la temperatura ideale che l’ambiente dovrebbe avere (generalmente attorno ai 20°) e non la temperatura dell’ambiente esterno, sia esso il Polo Nord o le fauci del vulcano Stromboli!

    Infine, esiste inoltre una sostanziale differenza tra le temperature ottimali per il consumo del vino e quella per la degustazione dello stesso. Sappiamo infatti che più la temperatura è bassa meno si avvertono sia le componenti aromatiche che l’alcol. Un passito quindi, per esempio, è molto più gradevole se consumato a 10°-12° (poiché si nascondono le sensazioni brucianti derivanti dall’elevato grado alcolico) mentre se vogliamo solo degustarlo e valutarne le componenti aromatiche è meglio che abbia un paio di gradi in più.

    In definitiva, l’esperienza è sempre la migliore alleata che possiamo avere, e un grado o due in più o in meno rispetto alle temperature sopra indicate rientrano sicuramente nel ventaglio dei singoli e insindacabili gusti personali. L’importante è non bere vini eccessivamente ghiacciati (non si sente nulla) o eccessivamente caldi (si sente solo l’alcol).

    IL GIUSTO BICCHIERE

    Eravamo partiti da questo per l’articolo di oggi, ma come sempre mi sono dilungato troppo, pertanto ti rimando alla settimana prossima.

Andrea Fontana


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