18 giugno 2021

Le terre lariane (8)

Siamo giunti all’ottavo appuntamento di questa rubrica, e ormai il leit motiv si è palesato: raccontare gli angoli sconosciuti e poco noti del territorio lombardo e delle regioni limitrofe, per offrirvi la possibilità di scoprire paesaggi e prodotti inaspettati.

E proprio di uno di questi voglio raccontare quest’oggi: le Terre Lariane. Siamo a 35 chilometri a nord est di Milano, in piena Brianza, tra una sfilza interminabili di insediamenti abitativi, commerciali e produttivi. Qui, dal 1983, insiste il Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone: poco meno di 3.000 ettari suddivisi in 10 comuni, che rappresentano di fatto l’ultimo baluardo agricolo a ridosso della città metropolitana di Milano. Andarci per la prima volta lascia esterrefatti.

Sembra incredibile, ma a meno di mezz’ora di automobile dal capoluogo lombardo si trova un bellissimo comprensorio collinare, con vigneti terrazzati, allevamenti (i formaggi caprini di Montevecchia erano già famosi negli anni ‘50) e una varietà notevole e affascinante di flora (famosa anche in passato è la presenza di rosmarino e salvia). I comuni capofila sono Montevecchia, La Valletta Brianza (nato recentemente dalla fusione dei comuni di Perego e Rovagnate) e Missaglia, tutti in provincia di Lecco. La viticoltura in zona è sempre stata presente, anche se in passato era legata all’autoconsumo o alla produzione di onesto vino sfuso.

Poi, come sempre succede nei comprensori viticoli minori (minori in quanto a dimensione, non certo a qualità), c’è voluta la lungimiranza di un produttore coraggioso (e anche quel pizzico di incoscienza che contraddistingue i giovani) per promuovere e far conoscere i vini di queste colline a livello regionale e nazionale. Lei si chiama Claudia Crippa, e assieme alla propria famiglia ha fatto dell’Agriturismo La Costa a La Valletta Brianza un piccolo tesoro multi esperienziale, tutte con il vino protagonista.

E proprio al vino ci soffermiamo in queste righe, lasciando al lettore la libertà di scoprire le numerose bellezze che offre questo territorio.  L’IGT Terre Lariane nasce ufficialmente nel 2008 e caratterizza due zone distinte: la già citata zona attorno a Montevecchia (LC), 20 chilometri sud del Lago di Como e di gran lunga la più interessante e dalle dimensioni più significative, e la zona attorno a Domaso (CO), nell’estremo nord del Lago, dove pochissimi coraggiosi produttori portano avanti la tradizione enologica che stava scomparendo. Assieme non raggiungono i 60 ettari vitati, e le aziende associate all’omonimo Consorzio non raggiungono le 20.

I vitigni protagonisti sono lo Chardonnay, il Sauvignon, i Riesling Renano e Italico (due specie che, giova ricordarlo, non hanno nessuna parentela ampelografica) e il Verdese a bacca bianca; Merlot, Cabernet Sauvignon e Franc, Pinot Nero, Syrah. Marzemino e Croatina tra i rossi. Il faro della denominazione, come già detto, è La Costa, con alcune etichette davvero significative: Solesta (riesling renano) bianco; San Giobbe (pinot nero) e Seriz (merlot e syrah) rossi; Incrediboll (riesling renano) spumante metodo classico. Oltre agli ottimi prodotti della già citata La Costa, merita sicuramente una citazione “il” Mario Ghezzi (l’articolo determinativo, davanti al nome proprio, è d’obbligo da queste parti), per certi versi il grande vecchio della denominazione.

Nella sua azienda Terrazze di Montevecchia produce concreti vini territoriali, tra i quali spicca lo spumante Brut metodo classico, prodotto con uva Viognier (“ma non era un vitigno autorizzato, allora lo registrai con il nome di sauvignon”). Altre etichette interessanti sono il Munciar bianco e il Cepp rosso.

Spostandosi a Domaso, citiamo le Cantine Angelinetta con il Pietrerose rosso (merlot e marzemino) e La Moglie del Re bianco (verdese).

Andrea Fontana


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