2 luglio 2021

Mantova: non solo lambrusco (10)

Dell’importanza, soprattutto numerica, della provincia di Mantova nel panorama enologico lombardo, abbiamo già parlato.

Mantova è la terza provincia (invero parecchio staccata), dopo Pavia e Brescia, come numero di ettolitri di vino prodotti. Tanta quantità non è però sempre stata sinonimo di qualità e ancora oggi Mantova soffre di pregiudizi e retaggi difficile da superare. E se la zona del Lambrusco (anzi, le zone: il Viadanese-Sabbionetano ma soprattutto l’Oltrepò Mantovano) sembrano pian piano essere riuscite ad accodarsi al grande successo commerciale dei lambruschi emiliani; purtroppo il secondo, grande, polo produttivo Mantovano, le Colline Moreniche, non hanno la stessa fortuna, e faticano ad affermarsi sui mercati locali e nazionali.

Ci troviamo nella parte sud del lago di Garda, nel territorio che da Pozzolengo scende fino a Volta Mantovana, passando per Solferino, Monzambano e Castiglione delle Stiviere: lembo di terra affascinante e ricco di storia, crocevia di tre province (Brescia, Mantova e Verona) e due regioni (Lombardia e Veneto), in passato è stato teatro di numerose battaglie risorgimentali, e ne conserva ricordi e testimonianze.

Venendo alle caratteristiche enologiche, la zona ospita numerose cantine che condividono la produzione delle Colline Moreniche con le denominazioni confinanti, ben più famose e conosciute. Ecco quindi che troviamo aziende di Lugana (a est), Custoza (a ovest), e perfino della vicina Valpolicella. Con questi territori le Colline Moreniche condividono anche i vitigni più caratteristici: Trebbiano di Lugana, Garganega e Corvina; affiancati dagli internazionali Chardonnay, Sauvignon, Merlot e Cabernet più altre uve coltivate in quantità minori (pinot grigio, sangiovese, moscato giallo e altri).

Le denominazioni che insistono sulle Colline Moreniche sono due, sovrapposte: il Garda Colli Mantovani DOC, specifico per i vini a monovitigno; e l’Alto Mincio IGT, dove ricadono gli uvaggi e i passiti, tipologia che sembra avere un futuro interessante.

L’azienda sicuramente più significativa è la Cantina Reale di Volta Mantovana, dove la famiglia Boselli coltiva la terra da sei secoli e produce vini raffinati ed eleganti. Imprescindibile poi parlare de La Prendina, dependance mantovana a Monzambano de La Cavalchina della famiglia Piona di Custoza, la prima azienda a fare qualità vera in quest’area (celeberrimo il Vigneto il Falcone, etichetta iconica creata per il maestro Gualtiero Marchesi). Sempre a Monzambano troviamo le Cantine Ricchi e Gozzi, che producono entrambe una gamma ampia e solida di etichette del territorio. Altra azienda significativa è quella di Gianfranco Bertagna a Cavriana, attiva da quattro generazioni. Abbiamo infine l’affascinante Tenuta Borgo La Caccia a Pozzolengo, che oggi ospita una cooperativa sociale onlus e che oltre a produrre vino ha al suo interno anche un allevamento di cavalli.

Andrea Fontana


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