9 giugno 2023

Piacenza la bianca. La Malvasia di Candia Aromatica

132 vini assaggiati in due giorni non fanno sicuramente statistica, ma la consueta degustazione annuale dei vini di Piacenza per la guida Slow Wine 2014 ha confermato ancora una volta il mio pensiero: se i Colli Piacentini ambiscono ad avere un posto nel grande tavolo da gioco dei vini Italiani, la Malvasia di Candia Aromatica è l’unica carta che hanno da giocare.

E faccio questa affermazione ben consapevole che i numeri dicono esattamente l’opposto: il 60% del vino prodotto a Piacenza è rosso (e di questo, l’85% è frizzante). E del restante 40% di vino bianco solo un quarto interessa la Malvasia di Candia Aromatica, che ogni anno perde ettari su ettari a discapito dell’Ortrugo, protagonista principale della maggior parte dei vini bianchi frizzanti consumati dal mercato locale.

E così, mentre la stragrande maggioranza dei produttori Piacentini continua a concentrare i propri sforzi sulle storiche produzioni del territorio (Gutturnio Frizzante e Ortrugo Frizzante in primis), noi di Slow Wine continuiamo a pensare che questi prodotti difficilmente potranno sdoganare Piacenza dalla sua attuale situazione. Il perché è chiaro, e come sempre sono i numeri a confortarci.

Il Gutturnio Frizzante non potrà mai insediare la leadership del Lambrusco, che con le sue 400 milioni di bottiglie prodotte è ormai diventato, nell’immaginario collettivo di tutti i consumatori di vini rossi frizzanti, l’unica opzione degna di nota.

Tra l’altro, i consumatori di vini rossi frizzanti sono estremamente ridotti, e si limitano agli abitanti della Valle del Po e dei suoi principali affluenti. In altre parole, se provate a nominare la categoria dei vini rossi frizzanti ai Piemontesi oppure dalla Toscana verso sud, è probabile che vi si risponda che neanche sapevano della sua esistenza. Per non parlare del mercato Mondiale.

Passando all’Ortrugo, anche in questo caso la tipologia è schiacciata dal grandissimo successo commerciale del Prosecco (qui le bottiglie prodotto superano, e non di poco, il mezzo miliardo), che lascia davvero ai suoi competitor poco più delle briciole.

Ecco allora che, come ho già scritto un paio di paragrafi fa, la Malvasia di Candia Aromatica rimane la carta migliore da giocare che hanno i produttori Piacentini.

La Malvasia di Candia Aromatica è infatti un vitigno noto per la sua grande versatilità e capacità di esprimersi in diversi stili di vinificazione, offrendo risultati eccellenti sia per i vini fermi vinificati in acciaio, che per quelli ottenuti tramite macerazione sulle bucce, sia per i vini passiti che per quelli vendemmiati tardivamente.

Quando vinificata in acciaio, la Malvasia di Candia Aromatica produce vini freschi e aromatici, con un bouquet intenso e complesso. I profumi prevalenti possono includere fiori bianchi, frutta esotica, agrumi e note erbacee. Questi vini sono solitamente caratterizzati da una buona acidità e un corpo medio, che li rende piacevoli da bere giovani.

La macerazione sulle bucce, invece, permette di ottenere vini dalla maggiore struttura e complessità. Durante questo processo, le bucce rimangono in contatto con il mosto per un periodo di tempo prolungato, permettendo un'estrazione più intensa dei composti aromatici, dei polifenoli e dei tannini. Ciò conferisce ai vini una maggiore concentrazione e profondità, con una spiccata nota tannica e una struttura più complessa. Questi vini possono anche avere potenziale di invecchiamento, sviluppando ulteriori sfumature aromatiche nel corso degli anni.

La Malvasia di Candia Aromatica viene anche utilizzata per produrre vini passiti. In questo caso, le uve vengono appassite dopo la vendemmia, generalmente su graticci o in cassette, per concentrare gli zuccheri e gli aromi. Il risultato è un vino dolce e intenso, con una ricca complessità aromatica e un aroma di uva sultanina.

Infine, la vendemmia tardiva è un'altra tecnica utilizzata per produrre vini di Malvasia di Candia Aromatica. In questo caso, le uve vengono lasciate a maturare più a lungo sulla vite, consentendo loro di sviluppare una maggiore concentrazione di zuccheri e aromi. Questi vini sono caratterizzati da una dolcezza equilibrata, una ricchezza aromatica e una piacevole acidità che bilancia l'insieme.

Tutte queste caratteristiche sono emerse prepotentemente durante la nostra degustazione. Abbiamo assaggiato splendide interpretazioni in pressoché tutte le tipologie prodotte, con alcune etichette che raggiungono l’eccellenza della propria categoria anche e soprattutto a livello nazionale, indicando chiaramente qual è la strada da seguire.

Andrea Fontana


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