7 luglio 2023

Puglia: le mie vacanze enologiche

Sono reduce da una breve vacanza che mi ha portato ad attraversare tutta l’Italia Adriatica, da Cremona fino al Salento, percorrendo 2.200 chilometri in dieci giorni, che mi hanno dato la possibilità di (ri)scoprire una delle regioni Italiane più significative, anche da un punto di vista enologico: la Puglia.

Grazie al clima favorevole e alla ricchezza del territorio, la Puglia vanta infatti numerose zone vinicole che producono vini di alta qualità. In questo breve articolo ti porterò con me, amico mio lettore, amica mia paritaria, a ripercorrere idealmente il tragitto che ho fatto con la mia famiglia.

Dopo aver ammirato la Costa dei Trabocchi in Abruzzo e aver attraversato il Molise, all'alba di un uggioso venerdì mattina abbiamo fatto il nostro ingresso in Puglia.

La prima zona che abbiamo incontrato è stata la Daunia, che si estende nella provincia di Foggia, e vanta una grande varietà di vitigni autoctoni. Tra i principali vitigni troviamo il Negroamaro, il Montepulciano, la Malvasia Nera e la Malvasia Bianca. I vini tipici di questa zona includono il Nero di Troia, il Bombino Bianco, Rosato e Nero. Nonostante al nord sia poco conosciuta, la Daunia è una zona vinicola di grande rilevanza, che negli ultimi anni ha visto la propria nomea esplodere grazie soprattutto al lavoro e alla tipologia di vini realizzati da una singolare cantina.

Siamo a San Severo, è la fine degli anni ‘70, e Salvatore D’Amico, Louis Rapini e Ulrico Priore, tre amici accumunati dalla passione per la musica, decidono di provare a produrre metodo classico, e lo fanno privilegiando i vitigni autoctoni locali, quali appunto il Bombino Bianco, il Nero di Troia e il Montepulciano. Quarant’anni dopo, D’Araprì (acronimo realizzato unendo le prime due lettere del cognome di ognuno) è diventata un’azienda conosciuta a livello nazionale e internazionale, etichette come la Riserva Nobile o la Dama Forestiera sono diventate dei must e il comprensorio vinicolo di San Severo è il nuovo Eden per gli appassionati degli spumanti Metodo Classico, sottoscritto in primis.

Lasciamo la provincia di Foggia e scendiamo verso Bari. Prima di raggiungere il capoluogo, entriamo nella provincia di BAT (Barletta-Andria-Trani) e visitiamo la zona vinicola di Castel del Monte, celebre per la sua storica denominazione DOC. I vitigni più importanti coltivati qui includono l'Uva di Troia, il Nero di Troia, il Bombino Nero e il Pampanuto. I vini più rappresentativi sono il Castel del Monte Bombino Nero, il Castel del Monte Rosso Riserva e il Castel del Monte Nero di Troia Riserva. Questa zona vinicola riveste un'importanza significativa nella regione, grazie alla sua tradizione secolare e alla qualità dei suoi vini.

Continuando la nostra discesa verso sud siamo entrati nel Salento, il vero, enorme, serbatoio vincolo della Puglia. Al suo interno coesistono tre grandi polo produttivi. Il primo fa capo a Salice Salentino. I vitigni principali coltivati qui sono il Negroamaro e la Malvasia Nera. I vini più conosciuti della zona sono il Salice Salentino Rosso Riserva e il Salice Salentino Rosato. Questa zona, grazie al suo terroir unico e alle tradizioni vitivinicole secolari, rappresenta un punto di riferimento importante per l'enologia pugliese.

Il secondo grande polo produttivo del Salento è concentrato attorno al territorio di Manduria, nella provincia di Taranto. Qui si produce uno dei vitigni più celebri della regione: il Primitivo. I vini ottenuti da questo vitigno, come il Primitivo di Manduria Dolce Naturale e il Primitivo di Manduria Riserva, sono conosciuti a livello internazionale per la loro struttura, intensità e complessità. La zona di Manduria è un'autentica eccellenza vinicola pugliese.

Infine, nella parte più meridionale della Puglia, quello che per noi nordici è il vero Salento, troviamo l’ultima zona vinicola di grande importanza. Qui vengono coltivati vitigni autoctoni come il Negroamaro, la Malvasia Nera, il Primitivo e il Fiano. I vini tipici del Salento sono il Negroamaro del Salento, il Salento Rosato e il Primitivo del Salento. Questa zona, con la sua storia millenaria nel settore vinicolo, contribuisce significativamente alla reputazione enologica della Puglia, che in questi ultimi anni sta vivendo una vera e propria rinascita, tanto da meritarsi l’appellativo di “California d’Italia”.

Andrea Fontana


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