Una giornata al Lago (55)
Non c’è niente di più bello che un pomeriggio al lago con la famiglia, per scongiurare il solleone di questo luglio 2022.
Epperò non sono mai stato, e mai sarò, capace di accontentarmi di un pranzo al sacco in spiaggia, pertanto non perdo occasione per esplorare e assaggiare qualche vino tipico del luogo.
Intanto è doveroso iniziare col dire di quale lago sto parlando: ma di lui, del lago più grande d'Italia, dell’antico Lago Benaco romano, il Lago di Garda.
Sontuosa cerniera di tre regioni (Lombardia, Veneto e Trentino), si estende per quasi 55 chilometri, a fronte di una larghezza di quasi 15, e ospita nelle colline circostanti le sue sponde, numerose produzioni vinicole di eccellenza.
La sponda Bresciana, quella più percorsa da noi Cremonesi, presenta due grandi bacini produttivi: il Lugana e la Valtènesi.
Il Lugana è il vino tipico della parte più meridionale del lago, si produce nel territorio di 5 comuni (4 in provincia di Brescia, Desenzano, Lonato, Pozzolengo e Sirmione; e 1 in provincia di Verona, Peschiera) e con le sue quasi 20 milioni di bottiglie e indubbiamente il vino bianco più significativo della Lombardia.
Il suo nome deriva molto probabilmente da Selva Lucana, a indicare le caratteristiche di questa zona prima della bonifica agraria attuata dalla Serenissima Repubblica di Venezia nel Quattrocento.
Prodotto con uva turbiana, ha caratteristiche di freschezza e floreali in gioventù, mentre acquista sensazioni iodate e salmastre con l'invecchiamento. Sono presenti anche versioni spumantizzate, sia Charmat che Metodo Classico.
Sempre in questo territorio, anzi una zona più circoscritta, che ha come epicentro la celeberrima torre teatro degli scontri risorgimentali, si produce il San Martino della Battaglia, curioso vino bianco ottenuto storicamente da uve tocai (chiamate localmente tuchì), che ha rischiato seriamente di scomparire, fagocitato dal successo commerciale del Lugana, e che ora sembra intravedere una, seppur lenta, rinascita.
Il secondo polo produttivo Bresciano del Lago di Garda è costituito dalla Valtènesi, a grandi linee la zona che va da Desenzano a Salò. Nata ufficialmente dieci anni fa, in passato godeva delle denominazioni Riviera del Garda Bresciano e Garda Classico. L'uva principe è l'autoctona groppello (che in realtà è presente in due cloni diversi, Groppello Gentile -di gran lunga il più diffuso e significativo- e il Groppello di Mocasina), a cui vengono affiancate Marzemino, Sangiovese e Barbera (più recentemente anche Rebo e/o Merlot). Ecco così nascere il Valtènesi Chiaretto e il Valtènesi Rosso, che identificano esclusivamente questi due prodotti ottenuti nei 16 comuni rivieraschi della sponda Bresciana del lago di Garda. Non mancano anche in questa zona le uve bianche, Incrocio Manzoni e Riesling Renano in primis, che danno vita a una minuscola ma non trascurabile produzione.
Infine, non possiamo dimenticare la recente “invenzione” degli spumanti metodo classico realizzati con l’uva groppello. La prima azienda a credere in questa tipologia è stata Pasini San Giovanni di Raffa di Puegnago all’inizio di questo secolo, e da allora la tipologia è cresciuta ogni anno, tanto che ormai quasi tutte le aziende della Valtènesi ne producono una propria versione, sia essa bianca o rosa.
Ma il Lago di Garda non è solo la sponda Bresciana, c’è anche la dirimpettaia e forse ben più nota sponda Veronese, che deve gran parte della propria fama alla presenza e al successo dei cosiddetti Parchi del Garda, a partire da Gardaland, passando per Movie Land, Caneva, Jungle Adventure Club, Parco Sigurtà, ecc.
In questa zona si presenta una situazione per certi versi analoga alla sponda Bresciana: abbiamo un vino bianco prodotto nella parte meridionale del territorio (Custoza) e una zona conosciuta per il vino Chiaretto e Rosso che fa capo a Bardolino.
Andiamo per ordine: il Bianco di Custoza viene prodotto nel comune omonimo e in altri 8, con la concomitanza di Peschiera del Garda (che abbiamo visto ricade anche nel disciplinare di produzione del Lugana). Le uve principali sono garganega e trebbiano, e benché abbia storicità maggiore del vicino Lugana, il suo attuale successo commerciale non è minimamente paragonabile.
Diversa è invece la situazione del comprensorio di Bardolino. Famoso e storico vino, da sempre prodotto nelle due versioni (Bardolino Rosso e Bardolino Chiaretto, quest’ultima anche Spumante), rispetto al cugino “Valtènesi” è più conosciuto e apprezzato, nonché maggiormente prodotto (solo il Chiaretto, ad esempio vanta un rapporto di 5 milioni di bottiglie a 1). Le uve impiegate per la produzione sono più o meno le stesse di altri vini veronesi ben più famosi, vale a dire corvina in primis più piccolissime percentuali di corvinone e rondinella. I comuni interessati alla produzione sono 14, e la versione che ultimamente sta riscuotendo maggior successo commerciale è quella spumantizzata metodo charmat.
Quale che sia la sponda del Lago di Garda che preferisci, amico mio lettore, amica mia paritaria, ti auguro una buona giornata e un bel brindisi con un ottimo calice di vino prodotto in queste zone.
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