4 marzo 2022

Una gita in Liguria (39)

Questa settimana, approfittando della mini vacanza scolastica legata al carnevale, sono andato in gita a Genova con la mia famiglia a visitare lo splendido Acquario.
Naturalmente, una volta usciti siamo andati a cena al ristorante, e altrettanto naturalmente abbiamo bevuto un vino ligure. Mi è venuto allora in mente di non avere ancora affrontato questa regione, e pertanto della Liguria parleremo oggi nel nostro consueto appuntamento del venerdì.

La Liguria è una regione dalle numerose peculiarità e di forte economia turistica, sospesa a metà tra l'importante e vasta costa marittima e l’altrettanto consistente natura montagnosa del suo interno. Data la particolare morfologia, l’agricoltura in generale, e più nello specifico la viticoltura, presenta una produzione molto limitata, che viene quasi interamente assorbita dal consumo locale, salvo qualche rara eccezione.

Esattamente come per i riferimenti geografici, anche enologicamente parlando di Liguria si differenziano il Levante (la zona est, dal confine con la Toscana fino a Genova) e il Ponente (la parte ovest della regione, da Genova fino al confine con la Francia).
Nel Levante troviamo le zone vinicole probabilmente più famose e celebrate: Cinque Terre (con l’unicum Sciacchetrà, che vediamo tra poco), Colli di Luni e Golfo del Tigullio. Caratteristica comune è quella di essere principalmente adibite alla produzione di vini bianchi, Vermentino in primis, con il Ciliegiolo e il Sangiovese a tenere alta la bandiera dei vini rossi. Molto apprezzata e ricercata è la scarsissima produzione dello Sciacchetrà, un vino bianco passito dolce da uve BoscoAlbarola e Vermentino che, vista l'esiguità della produzione, è tanto raffinato quanto costoso.

Nel Ponente invece trovano maggior diffusione e fama i vitigni a bacca rossa, e le due denominazioni più conosciute e apprezzate sono il Rossese di Dolceacqua e l’Ormeasco di Pornassio, con il Pigato a difendere gli onori dei vini bianchi Liguri. Figlie entrambe di vitigni autoctoni (anche se l'Ormeasco pare essere un clone locale dell’uva Piemontese Dolcetto), sono due denominazioni tanto piccole quanto pregiate e rinomate. Il Pigato, invece, dagli ultimi studi del dna sembra essere affine in tutto e per tutto al Vermentino, fatte salve le differenti caratteristiche morfologiche legate alle diverse condizioni climatiche e colturali.

Al netto di tutto ciò, i vini bianchi Liguri rappresentano ancora la maggioranza della produzione (65% contro il 35% dei vini rossi e rosati) e il loro consumo è fortemente legato alla cucina di mare delle numerose e rinomate località turistico balneari del litorale ligure.

Andrea Fontana


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