30 novembre 2022

“Bòon Nadàal”: il senso della festa e delle tradizioni tra presepe e albero di Natale

E' partita la rubrica di Cremonasera: "Le nostre storie di Natale". Una serie di racconti, poesie, storie, leggende  e tradizioni della nostra terra legate al tema del Natale che ci faranno compagnia fino al 6 di gennaio. Abbiamo iniziato con un commovente scritto di Giorgio Bonali per il suo "Baule dei ricordi" (leggi qui). Adesso tocca al professor Gianfranco Taglietti che in uno scritto del 2009 analizza tradizioni e tempi del Natale. 

Solo un pedante linguaiolo, che vuole far mostra delle sue (scarse) cognizioni, può soffermarsi sul termine "Natale".
Chè dire natale, "Il Natale", tutti capiscono che si intende la festa del 25 dicembre, la festa intima per eccellenza, vissuta con la famiglia, coinvolgente, con tutto il complesso dei preparativi, il presepe, l'albero, i marubini, il torrone, per tutti, credenti e non credenti.

Tutti siamo coinvolti nell'atmosfera del Natale, senza preoccuparci del Natale aggettivo o sostantivo. Propriamente è un aggettivo e dire natale si dovrebbe sottintendere giorno, “dies natalis” giorno natale, della nascita di Gesù, nella stalla, tra il bue e l'asinello, sotto gli occhi amorosi della madre, la Madonna e del padre Giuseppe.

Tutto il resto è contorno, la stella cometa, i pastori, le pecorelle, le zampogne , la lavandaia, il castello di Erode e gli altri personaggi che la fantasia e l'inventiva dei cultori del presepe hanno saputo escogitare ad illustrare il paesaggio che accompagnò l'evento della venuta tra noi del Figlio di Dio.

Noi abbiamo fatto diventare l'aggettivo il sostantivo per eccellenza, il Natale, che usiamo solo ad indicare quella particolare nascita e solo quella.

Diciamo, infatti, "albero di Natale" e " partire di Natale", sempre indicando quella festa e solo quella. Veramente, sempre dimenticando che è un aggettivo, ne facciamo anche il plurale, i natali, ad indicare le date di nascita di solito di personaggi d'un certo rilievo: “ .... il tal dei tali ebbe i natali a.... il ..........

A proposito dell'albero, che sta contendendo al presepe l'addobbo di casa per la circostanza, nonchè all'esterno, davanti ai negozi e nelle piazze (La televisione ci ha dato notizia che quest'anno sarà innalzato l'albero anche in Vaticano!). Coloro che hanno deciso di eleggere babbo Natale a dispensatore di doni, ignorando santa Lucia, optano per l'albero sotto il quale vengono deposti i pacchi di vario genere.

Volendo mostrare la mia informazione (ma è solo consultazione dell'enciclopedia) vi dirò che l'albero è nato, per modo di dire, in Germania, nel 1605, e si è poi diffuso in tutto il mondo.

In Italia è diventato popolare dopo la seconda guerra mondiale, per iniziativa commerciale, e non ha sostituito il presepe ma si è ad esso affiancato.

Abbiamo nominato babbo Natale, di origine celtica, che ha preso cittadinanza anche da noi, anche se è un personaggio che non è mai esistito, ma che ha un suo fascino coreografico, con la lunga barba bianca e il vestimento rosso. Di solito si fa portare su una slitta tirata dalle renne , ben diverse dall'asinello di santa Lucia. È un personaggio vagabondo: è emigrato in vari Paesi dell'Europa e dell'America, è diventato san Nicola e misteriosamente è diventato una Santa, santa Claus.

Anche questi personaggi distribuiscono doni, assumono sembianze umane, sia pure deformate, camminano per le strade, ispirano, a volte paura, altre volte tenerezza, sono esseri anch'essi dell'immaginazione popolare, specie dei bambini.

Volendo andare indietro nella storia, dobbiamo dire che il 25 dicembre non ha alcun fondamento storico. L'anno e il giorno, in cui la "luce del mondo" è apparsa sulla Terra non si conoscono..
I pagani (termine, questo, molto impreciso) celebravano intorno a questa data il solstizio d'inverno e la nascita del dio Mitra.

In contrapposizione o in sostituzione, sotto l'influenza di san Crisostomo e di san Gregorio Nazareno verso il 380 dopo Cristo, si concordò la data del 25 dicembre. Come è noto, la liturgia di quel giorno prevede le tre messe solenni, a mezzanotte, all'alba, al mattino. Questa pratica si è affermata attor- no al Mille.

Il presepe sarebbe sta ideato da san Francesco d'Assisi, che lo avrebbe ralizzato a Greccio nel 1223. A chi ama il teatro, ricordiamo "Il Natale in casa Cupiello", tre atti in dialetto napoletano di Eduardo De Filippo.
A chi ama i santi, ricordo santa Natalia, moglie di sant'Adriano di Nicomedia. Santi marito e moglie, davvero una situazione fuori dal normale. Di figli non si parla. Con i figli è meno facile restare santi. 

Gianfranco Taglietti


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